sabato, 23 Novembre, 2024
Esteri

Incontro tra il Premier e Zelensky al Forum Teha: “Siamo più vicini alla fine della guerra”

Borrell: “d’accordo al 100% con Meloni, ma perché limita uso di armi?”

Meloni incontra Zelenki: ribadito la centralità del sostegno all’Ucraina nell’agenda della Presidenza italiana del G7. In un’intervista andata in onda su Rai 1, Zelensky ha riferito di aver preparato un “piano” che vuole “condividere con il presidente vigente in carica degli Stati Uniti. Siamo più vicini alla fine della guerra”.

Abbattuti 58 droni russi su 67, detriti su un asilo

58 droni kamikaze dei 67 lanciati la notte scorsa sull’Ucraina dalle forze russe, sono stati abbattuti dalle difere antiaeree nelle regioni di Vinnytsia, Rivne, Khmelnytskyi, Kiev, Kirovohrad, Mykolaiv, Chernihiv, Cherkasy, Sumy, Kherson e Poltava. Dei droni rimanenti, altri tre sono stati presumibilmente bloccati con sistemi di difesa elettronica, e sei si sono ritirati verso Russia, Bielorussia e la regione di Lugansk occupata. Lo ha riportato ieri mattina su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev.

In particolare i detriti di un drone intercettato sono finiti nel cortile di un condominio nel quartiere Pechersk, provocando un incendio. Un altro rogo è scoppiato a poca distanza a causa della caduta di frammenti di droni. Entrambi – ha detto Serhii Popko, capo dell’amministrazione militare di Kiev – sono in fase di spegnimento. E’ stato colpito anche un asilo nel quartiere Dniprovsky. Non sono state segnalate vittime.

Almeno tre morti in un raid russo nel Donetsk

Tre persone sono rimaste uccise e altre tre ferita in un raid russo ha colpito la città di Kostyantynivka, nella regione di Donetsk, che ha danneggiato tre linee elettriche, una farmacia, sei automobili, un negozio, un edificio amministrativo e un edificio a più piani. “I russi hanno bombardato la città con l’artiglieria, hanno ucciso tre uomini… Tre persone sono rimaste leggermente ferite, hanno ricevuto l’assistenza medica necessaria… Non mettetevi in ;;pericolo! Evacuate in tempo!”, ha dichiarato il capo dell’amministrazione militare regionale ucraino, Vadym Filashkin ai media locali.

113 droni russi su regione Zaporizhzhia in 24 ore

Con questo attacco, ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale, Ivan Fedorov, si arriva a un totale di 113 droni di vario tipo, sistemi missilistici a lancio multiplo e artiglieria lanciati dalle forze russe nelle ultime 24 ore la regione di Zaporizhzhia. Nessun civile è rimasto ucciso o ferito, ma più di 10 tra edifici residenziali e infrastrutture hanno subito danni. Nel complesso, 10 villaggi sono stati colpiti 265 volte.

Kiev costruisce scuole sotterranee tra i bombardamenti russi

Nella stessa regione di Zaporizhzhia è iniziata la costruzione della settima ‘scuola sotterranea’ mentre continuano i bombardamenti russi. Il progetto, del valore di oltre 2 milioni di euro, prevede sussidi governativi e cofinanziamenti dal bilancio regionale, ha riferito il funzionario su Telegram

Più di 500 bambini hanno un bisogno di uno spazio di apprendimento sicuro. La struttura dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno, afferma il capo dell’amministrazione regionale, Ivan Fedorov, secondo il quale la ‘scuola sotterranea’ è progettata per ospitare 1.000 studenti in due turni e uno scuolabus è stato consegnato alla comunità per facilitare il trasporto. Dopo il completamento della costruzione di altre tre ‘scuole sotterranee’, altri 2.000 studenti potranno frequentare le lezioni in presenza. A Kharkiv, invece, sono 5.500 gli scolari che inizieranno l’anno accademico da remoto.

Mosca: abbattuti 4 droni Kiev sulle regioni di Kursk e Belgorod

Da parte sua il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver abbattuto due droni ucraini sul territorio della regione di Kursk e altri due su quello della regione di Belgorod, lanciati nella notte tra venerdì e sabato.

Kiev: “Colpito un deposito di munizioni in una regione russa”

“Ieri sera i russi hanno perso un grande deposito di munizioni e attrezzature”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Afp una fonte dello Sbu, servizi di sicurezza ucraini (Sbu), aggiungendo che le forze di Kiev stavano prendendo di mira “campi d’aviazione militari, depositi di munizioni e strutture infrastrutturali” al fine di “creare una zona demilitarizzata nelle regioni della Russia adiacenti all’Ucraina”. La fonte ha definito “legittimi” tutti gli obiettivi citati.

Durante la presa del deposito di munizioni, tuttavia, è scoppiato un vasto incendio in seguito all’attacco di un drone. Da parte sua, il governatore russo della regione di Voronezh ha dichiarato che i detriti di un drone abbattuto hanno provocato un incendio e una serie di esplosioni, aggiungendo di avere ordinando l’evacuazione di alcuni insediamenti.

Mosca, ‘bombardate fabbriche missili e droni in Ucraina’

“L’aviazione, i droni, le forze missilistiche e l’artiglieria – si legge nel bollettino quotidiano diffuso dal ministero della Difesa di Mosca sul suo canale Telegram – hanno colpito officine di produzione di componenti per missili tattici-operativi Grom-2 e veicoli aerei senza pilota Palyanitsa”. Il ministero aggiunge che sono stati bombardati anche “magazzini di missili stranieri e armi di artiglieria”, oltre a “un centro di telecomunicazioni satellitari delle forze armate ucraine e le infrastrutture di un aeroporto militare”.

Kiev, nostri droni possono colpire a 1.800 km di distanza

Il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, intanto, ha affermato che “I droni ucraini possono colpire strutture militari della Federazione Russa a una distanza massima di 1.800 chilometri”. L’alto ufficiale, congratulandosi con i militari nella Giornata dell’intelligence militare ha aggiunto che “Gli aeroporti militari (russi), che sono una fonte di costante minaccia per le pacifiche città ucraine, tremano a causa degli attacchi aerei (ucraini). L’intera infrastruttura della Russia, che lavora per la guerra, ha sofferto e subirà perdite”

Bilaterale Meloni-Zelensky a Cernobbio

Nel frattempo si è tenuto ieri un incontro bilaterale, a margine del Forum Teha Ambrosetti di Cernobbio, tra la presidente del consiglio Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky. Il colloquio, durato poco più di mezz’ora, si è svolto non appena la premier è arrivata a Villa D’Este dove il Presidente ucraino era già da ieri, quando era intervenuto al Forum economico sottolineando il bisogno dell’Ucraina di armi a lungo raggio da parte dei partner internazionali, insistendo sul fatto che sarebbero usate solo per colpire gli obiettivi militari all’interno della Russia.

Meloni: sostegno a Kiev priorità G7 Italia

Particolare attenzione è stata dedicata, infine, al tema della ricostruzione, anche in vista dello svolgimento nel 2025 in Italia della prossima Ukraine Recovery Conference. Meloni, riassume una nota di Palazzo Chigi, ha ribadito la centralità del sostegno all’Ucraina nell’agenda della Presidenza italiana del G7 e il continuo impegno a favore della legittima difesa dell’Ucraina e di una pace giusta e duratura. I due leader hanno discusso degli ultimi sviluppi della situazione sul terreno e delle più immediate necessità dell’Ucraina in vista dell’inverno e a fronte dei continui attacchi russi contro la popolazione civile e contro le infrastrutture critiche.

Guerra in stallo, non dobbiamo mollare

“Non ho mai cambiato idea sull’Ucraina e all’Italia viene riconosciuta una postura seria. Penso che non si deve mollare e non si deve mollare l’Ucraina al suo destino perché questo porterà caos e non pace. E non penso affatto che il destino della guerra in Ucraina sia segnato” ha dichiarato la premier italiana. “Dobbiamo fare attenzione a non cadere nelle trappole della Russia – aggiunge -. L’invasione dell’Ucraina nasce con l’idea di una guerra lampo. Oggi, a due anni di distanza, ci rendiamo conto che quell’obiettivo è lontano anni luce. Non è una vittoria imminente della Russia, è uno stallo”.

Ringrazio Giorgia e il popolo italiano

“Ringrazio Giorgia e il popolo italiano per il loro sostegno e gli sforzi nel ripristinare una pace giusta”, ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Abbiamo parlato dell’attuazione della Formula di pace, con l’Italia che gioca un ruolo attivo su tutti i suoi punti”.

L’incontro con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è andato “molto bene”. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intercettato dai cronisti al termine dell’incontro con la premier a Villa d’Este, Cernobbio. A chi gli domandava come è andato il bilaterale Zelensky ha risposto: “Very good”.

Zelensky: “Siamo più vicini alla fine della guerra”

In un’intervista andata in onda su Rai 1 e registrata dal Teha Forum di Cernobbio Volodymyr Zelensky ha ribadito che “Con questi passi, con la convinzione, con le conferenze di ricostruzione e con accordi concreti, rafforziamo l’economia e avviciniamo la fine della guerra – ha aggiunto -. Oggi con Giorgia Meloni abbiamo parlato dei preparativi della conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina. Ad oggi non abbiamo problemi con l’Italia e nelle relazioni con l’Italia”.”Siamo più vicini alla fine della guerra rispetto alla situazione in cui ci eravamo trovati all’inizio”.

Zelensky, ho un piano e lo farò vedere a Harris e Trump

“Ho preparato un piano e voglio condividerlo con il presidente vigente in carica degli Stati Uniti” ha continuato nella stessa intervista su Rai 1, “perché ci sono alcuni punti che dipendono dall’America. Spero che avrò occasione di far vedere questo piano a Biden e ai potenziali candidati per la presidenza Usa, Harris e Trump, e avere un feedback e un riscontro. Noi vogliamo delle garanzie”. “Parliamo – ha aggiunti il presidente ucraino – di un pacchetto concreto di difesa. E se lo avremo sarà un forte deterrente per la Russia e per poter terminare la guerra alle condizioni diplomatiche. Al momento non abbiamo condiviso niente. Il primo contatto ci sarà con Biden. Si tratta – ha spiegato – non solo di armi, ma anche di questioni importanti globali”,

Borrell: “Bene Meloni su Kiev, ma perché limita uso armi?”

L’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, intervenendo al forum Teha, si è detto “molto d’accordo, al 100%, con la presidente Meloni oggi. È stata molto chiara. Ma, a proposito: perché l’Italia non consente all’Ucraina di usare le armi che le fornisce per colpire le basi russe all’interno del territorio russo? Belle parole, ma sarebbe molto meglio se consentissimo all’Ucraina di difendersi in modo efficiente, perché altrimenti la Russia la sta distruggendo in piena impunità”. Borrell ha espresso più volte la posizione che vuole concedere a Kiev l’uso di armi occidentali a lungo raggio fuori dai confini ucraini.

Crosetto: “Auspico evento in Italia per la pace in Ucraina”

Gli risponde implicitamente, alla festa del Fatto Quotidiano a Roma, il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha invece altrettante volte preso posizione in senso contrario. La sensazione del ministro sull’incontro a Cernobbio è quella di “Un bilancio molto positivo”, perché “Meloni – ha dichiarato Crosetto – ha ribadito che le scelte del governo sull’Ucraina non cambiano. Zelensky ha ringraziato l’Italia dicendo che ha dato un contributo fondamentale per raggiungere la pace in Ucraina. Si è detto soddisfatto di quello che è stato fatto finora per aiutarli a superare questo momento drammatico. Io spero che il prossimo anno potremmo far svolgere in Italia un evento per la ricostruzione e la ripartenza dell’Ucraina. Spero che il prossimo anno si possa parlare di pace e ricostruzione”.

Usa: attacchi a lungo raggio non sono una svolta

Anche gli Usa sembrano mettere in dubbio l’efficacia della strategia di attacco adottata dalle forze ucraine. Il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, ha respinto l’idea di consentire a Kiev di lanciare attacchi in profondità all’interno della Russia, sottolineando che questa capacità non rappresenterebbe affattoun punto di svolta. “Non esiste una capacità che sarà di per sé decisiva in questa guerra”, ha detto Austin al termine del vertice degli alleati dell’Ucraina tenuto ieri alla base aerea di Ramstein, in Germania, dove Zelensky ha ribadito il suo appello all’Occidente affinché tolgano le restrizioni al loro uso per colpire obiettivi all’interno della Russia.

Kiev: “Telegram una minaccia per la nostra sicurezza nazionale”

“Non ho mai avuto paura di dirlo. Lo dico direttamente: Telegram è una minaccia per la nostra sicurezza nazionale”. Così il capo della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa di Kiev (Gur), Kyrylo Budanov, in un’intervista a Radio Charter. “Lo dico in modo assolutamente diretto e lo abbiamo anche documentato”.

Secondo l’alto ufficiale, gli studi confermano che Telegram è diventato la principale fonte di informazioni per la società ucraina, ma ha sottolineato che bloccare Telegram è tecnicamente molto difficile, come i social network russi Odnoklassniki e Vkontakte, anche se non possibile. Allo stesso tempo, tuttavia ha affermato che “Non sono favorevole a chiuderlo. Sono favorevole a ‘ufficializzare’ tutti questi canali Telegram”. Budanov ha poi osservato che V (ex Twitter) non è dannoso per gli ucraini.

Teheran nega le accuse su forniture di missili a Mosca

In una nota, la missione permanente iraniana presso le Nazioni Unite ha fatto sapere che “L’Iran considera la fornitura di assistenza militare alle parti impegnate nella guerra come disumana perché porterà a un aumento delle vittime, alla distruzione delle infrastrutture e a un allontanamento dai colloqui di cessate il fuoco. L’Iran non solo si astiene dal prendere parte a tali azioni, ma invita anche altri Paesi a cessare la fornitura di armi alle parti coinvolte nel conflitto”. La dichiarazione arriva in risposta a quanto aveva riportato Wall Street Journal venerdì, citando funzionari europei e americani che sostenevano che l’Iran o avrebbe consegnato missili balistici a corto raggio alla Russia. Nel negare queste informazioni, la missione permanente iraniana ricorda che un tale gesto “porterebbe a una pericolosa escalation nella guerra ucraina”.

Iran parteciperà a vertice Brics

Contemporaneamente è arrivata conferma, tramite l’Ambasciatore iraniano in Russia, Kazem Jalali, che il presidente iraniano Massud Pezeshkian parteciperà al vertice dei Brics a Kazan, in Russia, dove prevede di incontrare il presidente russo Vladimir Putin. “Attualmente ci stiamo preparando per questa visita in modo che sia utile e di successo per le nostre relazioni bilaterali”, ha detto Jalali. “Per quanto riguarda i rapporti bilaterali, un incontro è previsto con il leader russo Vladimir Putin, così come incontri bilaterali con altri leader e con la Comunità iraniana”, ha aggiunto.

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