domenica, 23 Febbraio, 2025
Società

Viaggio Apostolico. Papa Francesco in Papua Nuova Guinea

Al suo arrivo accolto dalle autorità locali e dall’arcivescovo di Port Moresby

Il Pontefice è arrivato in Papua Nuova Guinea, seconda tappa del suo 45° viaggio apostolico che lo porterà in Asia e Oceania dal 2 al 13 settembre. Dopo aver lasciato Giacarta, dove una celebrazione ha radunato circa 100mila persone, Francesco è atterrato a Port Moresby, dopo un volo di circa 6 ore, intorno alle 19, ora locale (le 11 in Italia). Ad accoglierlo migliaia di persone lungo le strade della capitale, che lo hanno salutato con lumini accesi. Il Papa, che si tratterrà nel Paese fino al 9 settembre, è stato ricevuto all’aeroporto Jacksons International dal Vice Primo Ministro John Rosso, dal Cardinale John Ribat, arcivescovo di Port Moresby, e da due bambini in abiti tribali che gli hanno offerto dei fiori.

Il benvenuto

La cerimonia di benvenuto è stata sobria ma solenne: venti colpi di cannone, inni, un picchetto militare e il saluto delle delegazioni hanno segnato l’arrivo del Pontefice in Oceania, per la prima volta. Al termine della cerimonia, Bergoglio si è diretto alla Nunziatura Apostolica in Lolorua Street, vicino al sobborgo residenziale di Korobosea, dove risiederà durante il suo soggiorno, che durerà fino al 9 settembre.

Lungo il percorso dal piazzale dell’aeroporto, il Santo Padre ha incontrato gruppi di bambini in abiti tradizionali e una folla entusiasta di fedeli, molti dei quali scalzi o in infradito. La capitale, povera e scarsamente illuminata, ha visto un contrasto suggestivo tra il buio e le candele bianche tenute in mano dai fedeli, un segno della viva fede che anima i cristiani del Paese. La folla, composta in gran parte da donne e bambini, è rimasta ordinata grazie all’aiuto dei volontari dispiegati fin dal pomeriggio.

Una terra difficile ma piena di speranza

Francesco è il secondo pontefice a visitare la Papua Nuova Guinea, dopo Giovanni Paolo II nel 1984. In un Paese di 9 milioni di abitanti, in cui circa il 95% si identifica come cristiano, solo il 25% appartiene alla Chiesa cattolica, mentre la maggioranza segue altre confessioni cristiane. Nonostante la povertà diffusa, quasi il 40% della popolazione vive in condizioni di estrema indigenza, e le tensioni tra clan rivali, l’arrivo del Pontefice è stato un momento di unità e speranza per molti.

Il programma degli incontri

Durante la sua visita, il Santo Padre incontrerà le autorità locali, compresi i rappresentanti della società civile e del corpo diplomatico, presso la Government House e l’Apec Haus. Nel corso della stessa giornata, Francesco visiterà la ‘Caritas Technical Secondary School’ per incontrare i bambini di ‘Street Ministry’, un’organizzazione che si occupa di minori svantaggiati, e Callan Services, che fornisce assistenza a persone con disabilità. Gli incontri con i vescovi della Papua Nuova Guinea, delle Isole Salomone e con il clero locale si terranno presso il Santuario di Maria Ausiliatrice.

Don Angelo Fazzini

Tra coloro che vivono nella nazione insulare c’è Don Angelo Fazzini, missionario salesiano, in Papua Nuova Guinea dal 1982. Originario di un piccolo paese nella provincia di Milano, Don Angelo ha dedicato la sua vita ai giovani del Paese, prima nella scuola tecnica ‘Don Bosco’ a Kundiawa e ora presso l’‘Archdiocesan Shrine of Mary Help of Christians’ a Port Moresby. Qui, confessa i fedeli e si dedica ai ragazzi della Don Bosco Technical School. Famoso per il suo spirito energico e per i suoi occhiali tenuti insieme da nastro adesivo, Don Angelo ricorda con affetto quando il suo superiore gli disse che la Papua Nuova Guinea sarebbe stata il suo “paradiso”. Da allora, la sua missione è stata caratterizzata da un’apertura verso tutti, indipendentemente dalla fede.

“La scuola cattolica accoglie tutti, inclusi coloro che appartengono ad altre confessioni cristiane” ha sottolineato il salesiano, per il quale “il Papa è benvenuto come se fosse a casa” e, rivolto ai fedeli entusiasti per la visita del Pontefice, li ha incoraggiati dicendo che “il Papa ci invita a pregare e a sentire la presenza del Signore tra di noi, cosa si potrebbe desiderare di più?”.

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