lunedì, 16 Settembre, 2024
Ambiente

Incendi boschivi e inquinamento atmosferico: così salute umana ed ecosistemi sono in pericolo

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale pubblica il suo rapporto annuale sulla qualità dell’aria e sul clima

In occasione del ‘Clean Air for Blue Skies Day’ l’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha pubblicato il suo ‘Air Quality and Climate Bulletin’. In questa quarta edizione viene incluso un focus speciale sugli incendi boschivi, esaminando le concentrazioni globali e regionali di inquinamento da particolato (l’insieme delle particelle sospese presenti nell’aria sia di origine naturale che umana) nel 2023 e i loro impatti devastanti sulla salute, sull’ambiente e sull’agricoltura. Il tema di quest’anno, ‘Invest in Clean Air Now’, richiama l’attenzione sull’urgenza di affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico, che causa oltre 4,5 milioni di morti premature all’anno e genera costi economici e ambientali elevati. Il bollettino del WMO mette in luce la complessa interconnessione tra qualità dell’aria e cambiamenti climatici, sottolineando che le due questioni devono essere affrontate congiuntamente per migliorare la salute del pianeta e delle persone.

Secondo Ko Barrett, Vicesegretario generale del WMO, “il cambiamento climatico e la qualità dell’aria non possono essere trattati separatamente. Devono essere affrontati insieme, riconoscendo la loro interrelazione”.

Il particolato: una minaccia crescente

Il particolato fine, in particolare il PM2,5 (con un diametro di 2,5 micrometri o inferiore), è una delle principali minacce per la salute pubblica. Nel 2023, le emissioni di PM2,5 sono state eccezionalmente elevate, soprattutto a causa dei massicci incendi boschivi in Nord America. Secondo i dati del Copernicus Atmospheric Monitoring Service e del Global Modeling and Assimilation Office della Nasa, questi eventi hanno generato livelli record di inquinamento da particolato rispetto alla media del periodo 2003-2023. Anche in India sono stati registrati alti livelli di PM2,5, dovuti principalmente all’incremento delle attività industriali. Il bollettino evidenzia l’importanza degli incendi boschivi nel peggioramento della qualità dell’aria a livello globale. Il 2023 è stato caratterizzato da stagioni di incendi eccezionalmente intense in entrambi gli emisferi, con impatti devastanti. In particolare, il Canada ha registrato una stagione record, con sette volte più ettari bruciati rispetto alla media del periodo 1990-2013. Il fumo generato da questi incendi ha avuto effetti significativi sulla qualità dell’aria in Stati Uniti ed Europa, aumentando drasticamente le concentrazioni di particolato e gas serra.

Anche il Cile è stato colpito duramente dagli incendi nel 2023. Oltre 400 incendi hanno devastato vaste aree nel centro e sud del Paese, alimentati da alte temperature e siccità persistente. Le autorità cilene hanno dichiarato lo stato di emergenza ambientale, segnalando un peggioramento della qualità dell’aria in tutto il Paese.

Impatti del particolato sull’agricoltura

L’inquinamento da particolato non danneggia solo la salute umana, ma colpisce anche l’agricoltura, riducendo la produttività delle colture. Le aree agricole di Africa centrale, Cina, India, Pakistan e Sud-Est asiatico sono tra le più colpite. In Cina e India, studi sperimentali indicano che il particolato può ridurre le rese delle colture fino al 15% in zone altamente inquinate, riducendo la quantità di luce solare disponibile per le piante e ostacolando lo scambio gassoso vitale per la fotosintesi. Il bollettino dell’OMM offre anche alcune soluzioni pratiche per mitigare gli impatti dell’inquinamento. Tra queste, la piantumazione di alberi e arbusti intorno alle colture può fornire protezione dal particolato locale, contribuendo inoltre al sequestro del carbonio e al miglioramento della biodiversità.

L’OMM sottolinea che la ricerca scientifica interdisciplinare è fondamentale per comprendere meglio le interazioni tra qualità dell’aria e clima, e per trovare soluzioni efficaci a lungo termine. “Il cambiamento climatico intensifica i rischi di incendi boschivi e inquinamento atmosferico, rendendo questi fenomeni sempre più frequenti. È essenziale investire nella scienza per affrontare queste sfide”, ha dichiarato Barrett.

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