sabato, 16 Novembre, 2024
Esteri

Putin: “In occidente nessuno disposto a negoziati”. Kuleba lascia, nominato il nuovo ministro esteri di Kiev

Ucraina: abbattuti 60 droni russi su 12 regioni ucraine

La Verkhovna Rada ha cominciato il rimpasto di governo dopo le dimissioni di 9 ministri: Andrii Sybiha nominato agli Affari esteri. L’incursione nella regione russa di Kursk potrebbe portare al collasso delle forse di Kiev, sostiene Putin, che nega di aver mai rifiutato un negoziato con Kiev. Zelensky chiederà nuove armi in Germania: “offensiva Kursk a causa di mancanza di armi a lungo raggio”.

Attacco russo: abbattuti 60 droni su 78. Un morto e 6 feriti a Kontantinovka

Un altro attacco russo è stato lanciato su Konstantinovka ieri 5 settembre, causando la morte di un uomo di 74 anni e il ferimento di altri sei civili. Lo riferisce l’ ufficio del procuratore regionale di Donetsk. Abbattuti invece un missile balistico Iskander-M e 60 dei 78 droni kamikaze lanciati sempre la notte scorsa dalle forze russe sulle regioni di Kiev, Cherkasy, Kirovohrad, Vinnytsia, Kharkiv, Dnipro, Kherson, Poltava, Chernihiv, Zhytomyr, Zaporizhzhia e Kherson.

Conquistato un altro villaggio in Ucraina orientale

L’agenzia Interfax riporta la notizia, ripresa da una nota del ministero della Difesa russo ma ancora non confermata in maniera indipendente, secondo cui le truppe del Cremlino avrebbero preso il controllo del villaggio di Zavitne, nella regione ucraina di Donetsk..

Cinque civili feriti in Donetsk

Un bombardamento delle forze di Kiev sulla città di Gorlovka, nella regione ucraina contesa di Donetsk ha ferito cinque civili. Lo ha reso noto il sindaco filorusso Ivan Prikhodko. Altre tre persone erano rimaste uccise e altre cinque ferite in un altro bombardamento ucraino su un mercato del capoluogo dell’oblast, secondo le autorità della repubblica filorussa del Donetsk.

Salito a 55 il numero dei morti a Poltava, “un attacco calcolato”

Il quotidiano Ukrainska Pravda ha reso noto quanto riportato dal Servizio di emergenza statale sulla strage di Poltava: il bilancio delle vittime dell’attacco missilistico russo di martedì è salito a 55 persone mentre 328 sono rimaste ferite. Il missile, ha detto a Nbc News il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha centrato il suo obiettivo in soli tre minuti di volo e molti sono morti mentre stavano scendendo nel rifugio antiaereo. Si è trattato di un “attacco calcolato. Ora ci sono informazioni secondo cui il missile ha volato per circa tre minuti. Si ritiene che molti di loro siano rimasti feriti o uccisi quando sono scesi nel rifugio antiaereo, cioè le persone hanno reagito abbastanza rapidamente, ma non sono riuscite a salvarsi”. Zelensky ha registrato l’intervista il giorno del bombardamento di Poltava, nell’Ucraina centrorientale.

“Operazione a Kursk per mancanza di armi a lungo raggio”

Nel corso della stessa intervista, il presidente ucraino ha affermato che l’incursione ucraina nella regione russa di Kursk è stata una contromisura obbligata dalla mancanza di armi a lungo raggio e dal divieto di usare armi occidentali fuori dal territorio ucraino. “Dalla nostra intelligence avevamo appreso che la Federazione Russa stava progettando di creare questa zona cuscinetto. Anche apertamente, Putin e il suo entourage hanno dichiarato di voler costruire una zona cuscinetto lungo il nostro confine, ad un certo numero di chilometri di profondità nel nostro paese. E abbiamo capito che non si sarebbero fermati”, ha detto Zelenski.

Putin: “Possibile collasso difese ucraine in alcune aree”

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto ieri che gli ucraini hanno impegnato una gran quantità delle loro forze migliorinella loro offensiva nella regione russa di Kursk, e questo potrebbe portare al “collasso” delle loro linee difesa in altre aeree, in particolare nel Donbass ucraino, dove i russi avanzano.

Zelensky alla riunione Ramstein chiederà più armi

Per questi motivi Zelensky, che parteciperà oggi alla riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina nel formato Ramstein in Germania e vedrà riuniti i ministri della Difesa dei paesi sostenitori dell’Ucraina, farà un ennesimo appello ai partner occidentali con la richiesta di ulteriori forniture di armi per combattere la Russia. In particolare, la fornitura di missili a lungo raggio e ulteriori sistemi di difesa aerea.

“Vogliamo assolutamente che la guerra finisca”

Tuttavia, allo stesso tempo, Zelensky continua a insistere sulla possibilità di negoziare con la russia di Putin. Come ha scritto ieri su Telegram: “Da parte nostra, vogliamo assolutamente che la guerra finisca. Assolutamente. Il mio piano di vittoria mira esclusivamente a far sì che la Russia ponga fine alla guerra. Far capire loro che è inutile quello che hanno fatto. Fargli accettare la Carta delle Nazioni Unite, accettare le regole del mondo”.Aggiungendo di seguito che “allo stesso tempo, il piano mira a rafforzare l’Ucraina. Rafforzare il più possibile l’Ucraina per costringere la Russia. Non per usare tutte le forze che ha, ma per costringerla a porre fine alla guerra”.

“Non abbiamo mai rifiutato di negoziare con Kiev”

Come per rispondere, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato nelle stesse ore che Mosca non ha “mai rifiutato” di “negoziare” con Kiev. Ma esclusivamente a partire “sulla base di documenti concordati e di fatto siglati a Istanbul” nel 2022 e non “sulla base di richieste effimere”. Nei giorni scorsi, tuttavia, a causa dell’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk, il Cremlino aveva dichiarato che “non ci sono i prerequisiti per negoziati” tra Mosca e Kiev.

Putin mente sui negoziati, vuole la nostra resa

Rispondendo a queste dichiarazioni del presidente russo, il capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, Andriy Kovalenko ha scritto, sempre su Telegram: “Il paravento della ‘pace’ di Putin. Non dobbiamo confondere i concetti di pace e di resa, perché è la resa dell’Ucraina che Putin vuole. È Putin che rivendica i nostri territori e li annette alla Russia. Abbiamo bisogno di pace, ma di una pace giusta, secondo il diritto internazionale, per la quale Putin non è pronto. Tutti i discorsi su Istanbul 2022 non riporteranno indietro la Bakhmut distrutta, quindi sta mentendo. Ha bisogno della nostra resa”.

“Parlare di pace è una trappola, ha aggiunto Kovalenko, proprio come più di 100 anni fa, la Russia vuole dividerci dall’interno intorno a visioni diverse per farci smettere di resistere – aggiunge l’alto funzionario -.

Purtroppo Putin ha ancora bisogno dell’intera Ucraina. Non c’è nulla in comune tra i termini pace e resa. Il discorso di Putin è volere la resa dell’Ucraina”.

L’ex vicepremier Stefainshyna diventa ministro della Giustizia

Si è svolto inoltre il rimpasto del governo di guerra ucraino. La Verkhovna Rada (il parlamento ucraino) ha nominato Olga Stefanishyna, che si era dimessa da vice primo ministro per l’integrazione europea ed euro-atlantica dell’Ucraina, a ministro della Giustizia. Stefanishyna guiderà il ministero dopo il licenziamento del suo predecessore, Denys Malyusyka, che era stato ministro per cinque anni

Sybiha al posto di Kuleba, diplomatico di carriera a capo della politica estera

Il posto di Dmytro Kuleba, ex ministro degli esteri che ieri ha rassegnato le dimissioni nell’ambito di un rimpasto di governo che ha coinvolto 9 ministeri, è stato assegnato a Andrii Sybiha, votato da 258 parlamentari. Quarantanove anni, sposato e con tre figli, Sybiha è nato a Zboriv, piccola località dell’oblast di Ternopil, nell’ovest del Paese. Laureatosi all’Università di Leopoli, fluente in inglese e polacco, il nuovo ministro degli Esteri è stato dal 1998 al 2002 secondo e poi primo segretario presso l’ambasciata in Polonia, dove dal 2008 al 2012 è stato ministro plenipotenziario e nei quattro anni successivi a capo della Direzione generale per il servizio consolare del ministero degli Esteri. Ha lavorato al ministero degli Esteri alla Direzione generale per l’Integrazione europea e a quella per gli Affari giuridici internazionali. Nel 2016 Sybiha fu nominato ambasciatore ucraino in Turchia. Nel 2021 è diventato vice capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina e, infine, nel 2024 è stato nominato primo vice ministro degli Esteri.

Borrell a Kuleba, hai fatto tanto per Kiev e l’Europa

Il ministro degli esteri ucraino, che era riuscito ad avere un ottimo rapporto diplomatico con i partner occidentali durante la guerra, è stato salutato calorosamente da Borrell: “Ho parlato con Dmytro Kuleba per ringraziarlo del suo lavoro. Dalla mia prima visita a Kiev nel 2020, alla nostra missione congiunta nel Donbass nel gennaio 2022, alla sua partecipazione a ogni Consiglio Affari esteri dell’Ue da quando la Russia ha lanciato la sua invasione su vasta scala: ne abbiamo passate tante. Caro Dmytro, la tua forte cooperazione e le tue capacità diplomatiche sono state inestimabili nella lotta contro l’aggressione russa. Il tuo impegno personale per la causa dell’Ucraina è stato ammirevole. Hai fatto molto per il tuo Paese e per l’Europa. Slava Ukraini!”.

Putin: “Per molto tempo nessun contatto con leader europei e Usa”

Per tutta risposta, ieri, durante il Forum economico orientale (Eastern Economic Forum, Eef) a Vladivostok, Vladimir Putinha detto che “Non abbiamo chiamato per molto tempo rappresentanti di alcuni Paesi europei e degli Stati Uniti. Anche se non abbiamo rifiutato questi contatti. Li limitano. Naturalmente alcune informazioni possono essere scambiate tramite vari canali – ha aggiunto – Prima di tutto attraverso i canali del ministero degli Esteri”.

“In Occidente nessuno è disposto a negoziati”

Infatti la Russia, sostiene il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, preferirebbe raggiungere i propri obiettivi in Ucraina con mezzi pacifici, ma né gli Stati Uniti né l’Europa e Kiev, da loro manovrata, sono ora inclini a risolvere il conflitto con mezzi diplomatici, ha affermato. “La cosa più importante per noi è raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Sarebbe preferibile, ovviamente, farlo con mezzi pacifici, ma vediamo che né Washington, né gli Stati europei, né l’Ucraina da loro guidata è ora disposta a ricorrere a mezzi politici e diplomatici”, ha detto Peskov in un’intervista al quotidiano Izvestia.

Putin ironico?: “sosteniamo Harris, risata contagiosa”

Rispondendo a una domanda del pubblico alla conclusione del Forum economico orientale a Vladivostok, Vladimir Putin ha affermato che “Biden ha raccomandato per primo ai suoi sostenitori di sostenere la signora Harris. Lo faremo qui anche noi, noi la sosterremo”, ha aggiunto senza poter trattenere un sorriso ironico, fra le risate e gli applausi del pubblico.

Per sottolineare il tono umoristico della sua battuta, Putin ha citato la risata di Harris: “Ride in modo così contagioso che riesce a dimostrare che per lei tutto va bene”. Il modo di ridere della candidata alla presidenza è stato ridicolizzato per primo da Donald Trump, che l’ha chiamata più volte “laffin’ Kamala Harris”. Putin ha ricordato, a questo proposito, che Trump “aveva imposto più sanzioni contro la Russia di qualsiasi altro Presidente prima di lui”. “Forse, se Harris va bene, forse eviterà tali azioni”.

Mosca: “Situazione Durov non può portare a dialogo con Francia

“La Russia è certamente pronta a fornire la necessaria assistenza ai suoi cittadini, ma la situazione intorno a Pavel Durov è diversa, perché lui è anche un cittadino francese e la sua nazionalità (francese) è una priorità ed è una cosa che è valida solo per le autorità francesi, quindi abbiamo le mani legate”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista a Izvestia. “E questa situazione difficilmente indurrà una comunicazione tra le parti russa e francese”, ha aggiunto.

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