domenica, 15 Dicembre, 2024
Società

Meloni sprona i suoi: “Stiamo facendo la storia, errori non consentiti”. Per il Ministro Sangiuliano, dimissioni respinte

Il Premier all’esecutivo di FdI. E sull’Ue: “In Europa non siamo isolati, ruolo di peso per Fitto”. Capitolo Balneari in Cdm: gare dal 2027

“Stiamo facendo la storia, non sono consentiti errori”. Di nessun tipo. Ed è abbastanza chiaro che queste parole dette ieri dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’interno dell’Esecutivo di Fratelli d’Italia siano anche un messaggio al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano coinvolto nell’‘affaire Boccia’. E a proposito di questo tema, ieri sera il titolare del dicastero di via del Collegio Romano, intervistato dal Tg1, ha detto di aver presentato le proprie dimissioni a Meloni, “che però le ha respinte”. Ha ammesso di aver avuto un rapporto di tipo affettivo con la Boccia, ma nello stesso tempo ha confermato che dal mio Ministero “mai un euro è stato speso per lei. Ho pagato io sulla mia carta di credito personale. Non sono ricattabile. Perché in una funzione pubblica si è ricattabile se hai usato impropriamente il denaro pubblico”.

Riunione in mattinata

Il Premier in mattinata in qualche modo ha ‘strigliato’ la sua squadra operativa affinché non ci siano passi falsi, volendo ribadire la responsabilità che grava sulle spalle della sua amministrazione, consapevole che ogni azione intrapresa sarà giudicata dalla gente: “Gli italiani lo hanno capito e, da quando siamo al governo, ci hanno sempre premiato”.

Il Primo Ministro ha poi messo in risalto il buon stato di salute del partito, che ha saputo confermare il proprio consenso in tutte le recenti tornate elettorali. Un risultato che, a suo dire, non solo testimonia la crescita di FdI, ma anche la solidità dell’intera coalizione di Centrodestra: “Alle Europee abbiamo segnato una ulteriore crescita rispetto alle politiche, e lo abbiamo fatto non a scapito dei nostri alleati. Tutto il Centrodestra è cresciuto, e questo ha reso il nostro governo il più solido e stabile d’Europa e del G7”.

“Nessun perdono”

Meloni ha inoltre sottolineato come questo successo abbia provocato timori tra coloro che non accettano l’idea che la coalizione di maggioranza possa governare e attuare cambiamenti significativi, facendo chiaramente riferimento alle opposizioni: “Questo è un fatto molto importante e significativo, e ha spaventato sul serio chi non accetta che il Centrodestra sia al governo e che stiamo cambiando le cose. Da questo deriva anche una grandissima responsabilità. Dobbiamo anche essere consapevoli che non ci viene perdonato nulla e che nulla ci verrà perdonato. Quando i nostri avversari non hanno trovato nulla per attaccare, hanno dovuto inventarsi di sana piana notizie false per farlo. E quando qualcuno ha compiuto un passo falso, hanno utilizzato ogni strumento a disposizione per colpirci”.

Nel corso del suo intervento, Meloni ha poi difeso la scelta della delegazione italiana di votare contro la riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea in nome della coerenza e del rispetto del mandato ricevuto dagli elettori italiani: “Votare a favore di un programma politico sbilanciato a sinistra con l’apertura ai Verdi avrebbe significato tradire il mandato ricevuto dalle persone”. E quindi ha respinto le critiche rivolte al governo per aver, secondo alcuni, isolato l’Italia in Europa: “Una narrazione che conto di smentire non solo continuando a collaborare proficuamente con von der Leyen sui dossier più importanti per l’Italia, ma anche riuscendo a ottenere per il nostro Commissario designato, Raffaele Fitto, un ruolo e un portafoglio all’altezza del peso della nostra nazione”. E a proposito della candidatura dello stesso Fitto, Meloni ha detto che si tratta della persona giusta al posto giusto, “una scelta necessaria, anche se nel contempo dolorosa” visto che dovrà lasciare il Ministero degli Affari europei (a proposito di questa nomina ieri il Presidente della Francia Macron, membro del partito Renew Europa, ha espresso tutta la sua perplessità a Ursula von der Layen).

“Manovra seria”

Un passaggio del suo intervento il Premier lo ha dedicato alla prossima Manovra di bilancio, “seria e responsabile”: si muoverà lungo due direttrici fondamentali: eliminare gli sprechi e correggere le distorsioni ereditate dai precedenti governi di Sinistra, con particolare riferimento al Superbonus, definito come una delle “follie” che hanno devastato i conti pubblici. Ha aggiunto tutte le risorse disponibili saranno destinate a sostenere le imprese che creano posti di lavoro e a rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie, con un’attenzione particolare a quelle con figli.

Altro tema che ha rivendicato con orgoglio Meloni, i risultati finanziari raggiunti dal suo governo nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e le difficoltà della situazione internazionale: “L’Italia sta crescendo più di altre nazioni europee, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la situazione internazionale. I dati macroeconomici – Pil, occupazione, export, investimenti – sono estremamente positivi e sono un segnale di grande fiducia”.

Gli incontri di Mike Johnson

Una giornata, quella di ieri, che ha visto anche l’incontro, a Palazzo Chigi, tra Meloni e lo speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti Mike Johnson. ll colloquio, secondo una nota stampa diramata, “ha focalizzato l’attenzione sulla centralità del partenariato strategico tra Roma e Washington e sui principali temi dell’attualità internazionale, a partire dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, sottolineando il condiviso impegno delle due Nazioni a difesa dei principi di democrazia e di libertà e del ruolo della diplomazia parlamentare”. In mattinata Johnson si è visto anche con il Ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Gli ho confermato che l’amicizia con gli Usa è al centro della politica estera del governo. Forte convergenza e collaborazione Italia-Usa sui principali temi internazionali: migrazioni, Ucraina, Medio Oriente, Mar Rosso, Indo-Pacifico”, il commento del Vicepremier affidato ai propri social. Nel corso del colloquio, Tajani e Johnson hanno affrontato i principali temi di attualità internazionale, con un focus particolare su due delle crisi più urgenti: il conflitto russo-ucraino e la situazione in Medio Oriente. Riguardo alla guerra in Ucraina, Tajani ha ribadito il “fermo sostegno multidimensionale a Kiev” da parte del governo italiano. Ha inoltre sottolineato l’importanza di mantenere una forte pressione diplomatica su Mosca, con l’obiettivo di raggiungere una “pace giusta e basata sul diritto internazionale”. Il confronto ha toccato anche la crisi in Medio Oriente, con particolare attenzione alla situazione a Gaza e in Libano. Tajani ha espresso il “pieno supporto dell’esecutivo agli sforzi di mediazione degli Usa”.

Il Cdm

Intanto sempre ieri, nel pomeriggio, sempre a Palazzo Chigi si è tenuto un Consiglio dei Ministri lampo. Nel corso della riunione è stato approvato oggi un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per risolvere numerose procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dell’Italia. Il provvedimento permette di chiudere 16 casi di infrazione e un caso Eu Pilot, avvicinando l’Italia alla media europea per quanto riguarda il numero di procedure pendenti.

Tra le questioni più rilevanti affrontate dal decreto spiccano quelle legate alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, spesso oggetto di accese discussioni a livello nazionale ed europeo. La procedura di infrazione 2020/4118, riguardante proprio questo tema, ha trovato una soluzione grazie al dialogo tra Roma e Bruxelles. La riforma delle concessioni balneari, introdotta con il decreto, prevede l’estensione delle concessioni attuali fino a settembre 2027, l’obbligo di avviare le gare entro giugno 2027 e la durata delle nuove concessioni variabile tra 5 e 20 anni. Il decreto-legge affronta anche altre procedure di infrazione, come quelle relative al trattamento previdenziale dei magistrati onorari, al diritto di avvalersi di un difensore nei procedimenti penali, e alla sicurezza delle gallerie stradali della rete transeuropea Ten-T. Non è stato invece approvato il Ddl Carburanti il cui tema sarà approfondito nei prossimi giorni.

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