mercoledì, 18 Settembre, 2024
Società

Il viaggio apostolico. Il Papa in Indonesia sulle orme di poveri e migranti

Arrivato ieri a Giacarta, il primo incontro alla Nunziatura con rifugiati, migranti e senza tetto

Un viaggio apostolico cominciato nel segno dei poveri e dei migranti quello iniziato ieri da Papa Francesco, atterrato alle 11 e 30 locali (6 e 30 in Italia) presso l’aeroporto internazionale ‘Soekarno-Hatta’ di Giacarta dove, ad accoglierlo mentre procedeva su una sedia a rotelle, c’era il Ministro per gli Affari Religiosi indonesiano Yaqut Cholil Qoumas e da due bambini in abito tradizionale. Subito dopo i saluti di rito, Francesco si è recato alla Nunziatura Apostolica nel centro di Giacarta, dove è stato ricevuto da alcuni malati, bambini orfani, da dei senza tetto e da un gruppo di immigrati e rifugiati, tra cui anche delle persone appartenenti al popolo Rohingya.

Come primo atto ufficiale, il Vescovo di Roma ha dedicato il suo primo giorno in Indonesia all’incontro con rifugiati assistiti dal ‘Jesuit Refugee Service’, bambini orfani cresciuti dalle suore domenicane e anziani, rifugiati e senza dimora sostenuti dalla Comunità di Sant’Egidio indonesiana.
Dopo questi incontri non sono stati previsti altri impegni, in modo da permettergli di riprendersi dal lungo viaggio da Roma, durato oltre 13 ore di volo, e dal cambio di fuso orario di cinque ore. Da oggi, invece, inizieranno gli incontri e le visite ufficiali dell’agenda papale.

Un viaggio atteso

Questo viaggio apostolico avrebbe dovuto svolgersi nel 2020 ma è stato rimandato a causa della pandemia di Covid-19. Nonostante gli 88 anni di età e l’imminente impegno del Giubileo, il Santo Padre non ha rinunciato ai suoi propositi missionari, dimostrando ancora una volta la sua determinazione a superare i limiti fisici e di salute. “Si governa con la testa, non con le ginocchia”, aveva commentato il Papa, spesso in sedia a rotelle, in risposta a chi gli faceva notare le sue difficoltà motorie.

L’agenda degli incontri

Le attività ufficiali prenderanno il via da oggi, mercoledì 4 settembre, con la cerimonia di benvenuto al Palazzo presidenziale alle 9:30 ora locale (le 4:30 in Italia), seguita da una visita di cortesia al Presidente della Repubblica, da un incontro con le autorità e la società civile, e da un incontro privato con i confratelli gesuiti in Nunziatura. Nel pomeriggio, alle 16:30 (le 11:30 in Italia), il Sommo Pontefice incontrerà in Cattedrale i vescovi e il clero, per poi recarsi alla ‘Casa della Gioventù’ per un incontro con i giovani di ‘Scholas Occurrentes’. Giovedì 5 settembre, poi, è prevista una riunione interreligiosa nella Moschea Istiqlal di Giacarta, seguito da un colloquio con gli assistiti delle opere caritative e, nel pomeriggio, la celebrazione della messa allo stadio. Venerdì 6 settembre Papa Francesco lascerà l’Indonesia per recarsi a Port Moresby, capitale della Papua Nuova Guinea.

A Port Moresby, dove soggiornerà fino all’8 settembre, il Vicario di Cristo affronterà tematiche legate alla cura del Creato, un tema ribadito anche nell’enciclica ‘Laudato sì’, vista la vulnerabilità della regione ai cambiamenti climatici, all’innalzamento del livello del mare e ai frequenti eventi sismici. Successivamente, si recherà a Timor Est, dove rimarrà fino al 10 settembre. A Dili, l’unico altro Stato a maggioranza cattolica in Asia oltre le Filippine, affronterà delicate questioni come gli abusi sui minori e il ruolo storico della Chiesa nella lotta per l’indipendenza del Paese. Infine, dal 10 al 13 settembre, concluderà il suo viaggio a Singapore, una delle nazioni più ricche al mondo. Qui metterà in risalto le disuguaglianze economiche e sociali e rinnoverà il suo interesse per “il caro popolo cinese”, come già espresso nel suo viaggio in Mongolia l’anno precedente.

Sulle orme dei predecessori

Il viaggio del Papa nelle terre di Asia e Oceania segue le orme di Paolo VI nel 1970 e di Giovanni Paolo II nel 1989, a rimarcare l’attenzione del Pontefice per le realtà cristiane in crescita o in pacifica convivenza con altre confessioni religiose. In ciascuna tappa del viaggio, il Papa incontrerà le diocesi e arcidiocesi guidate da cardinali nominati da lui stesso: Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo a Giacarta, John Ribat a Port Moresby, Virgilio do Carmo da Silva a Dili e William Goh Seng Chye a Singapore, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo interreligioso, promuovendo temi cari al suo pontificato.

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