A luglio 2024 l’occupazione in Italia ha toccato un nuovo record, superando per la prima volta i 24 milioni di occupati. Secondo i dati diffusi dallʼIstat, il numero di lavoratori è cresciuto di 56mila unità rispetto al mese precedente, portando il tasso di occupazione al 62,3%, facendo invece arrivare il tasso di disoccupazione al 6,5%, un numero che dal marzo 2008 non si era più raggiunto. La disoccupazione giovanile si è attestata al 20,8%, segnando una diminuzione di 0,6 punti percentuali. L’aumento dell’occupazione ha interessato soprattutto le donne e i lavoratori autonomi, con una crescita distribuita in tutte le fasce d’età, a eccezione dei 25-34enni. In parallelo, il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito del 6,1%, pari a 107 mila unità in meno rispetto al mese precedente.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha accolto con favore i dati: “Due buone notizie per lʼItalia: inflazione ai minimi in Europa e occupazione in crescita. Siamo sulla strada giusta”. Urso ha poi evidenziato come questi risultati si traducano evidentemente in un segnale positivo per lʼeconomia nazionale, dovendo evidentemente riconoscere un ruolo alle politiche del governo nel sostenere questa trend occupazionale positivo.
La crescita si consolida
Anche la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, ha commentato positivamente i numeri diffusi dall’Istat: “Oltre 24 milioni di persone al lavoro. In Italia l’occupazione continua a crescere”. Calderone ha però precisato che, nonostante i risultati incoraggianti, “non siamo ancora del tutto soddisfatti, ma la costanza di questi risultati conferma, ancora una volta, che la direzione del nostro impegno è quella corretta”. Secondo la Ministra questi dati riflettono “lʼevoluzione del mondo del lavoro e lo stretto legame con le dinamiche demografiche della società”, indicando che questi temi saranno approfonditi nel prossimo G7 Lavoro che si terrà in Sardegna, a Cagliari. Gianluca Caramanna, Capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Attività Produttive alla Camera, ha interpretato i dati Istat come una conferma dell’efficacia delle politiche del governo Meloni: “I numeri dell’Istituto di Statistica segnano un risultato importante per il mercato del lavoro italiano“ ha poi continuato anche lì affermando come “questi dati confermino l’efficacia delle politiche di sviluppo adottate dal governo Meloni e la fiducia delle imprese e dei lavoratori nella ripartenza economica”.
Parlando invece dei risultati rispetto agli anni passati, il confronto su base annua con luglio 2023 mostra un incremento dell’occupazione del 2,1%, con un aumento di 490 mila unità. Anche in questo caso, tutte le fasce d’età hanno beneficiato della crescita, fatta eccezione per i giovani tra i 15 e i 24 anni. In parallelo, il tasso di occupazione è aumentato di un punto percentuale, mentre il numero di persone in cerca di lavoro è diminuito del 16,7%.
Prezzi al consumo
Sul fronte dei prezzi al consumo, dato principale utilizzato per misurare l’inflazione tramite un indice che misura le variazioni dei prezzi di beni e servizi quotidiani, le stime preliminari per agosto 2024 mostrano un rallentamento dell’inflazione, che scende a +1,1% su base annua, dal +1,3% di luglio. Questo calo è dovuto principalmente all’abbassamento dei prezzi dei beni energetici non regolamentati e dei beni durevoli, ovvero elettrodomestici, automobili e tutti quei beni che non si consumano rapidamente che sono prodotti essenziali della nostra quotidianità. Questo trend non è stato intaccato dall’aumento dei prezzi dei beni energetici regolamentati e dei servizi relativi ai trasporti. Adolfo Urso ha evidenziato come questi dati, uniti a quelli sull’occupazione, dimostrino che “siamo sulla strada giusta” per quanto riguarda le politiche economiche. Calderone ha aggiunto che il segno positivo tra i lavoratori autonomi è particolarmente significativo, riflettendo una trasformazione in corso che il governo ha scelto di sostenere ”attraverso gli incentivi inseriti nel decreto Coesione”.
Fiducia dei consumatori
Scende la fiducia, Per quanto riguarda la fiducia dei consumatori e delle imprese, ovvero quel dato che misura quanto i cittadini e le imprese siano ottimisti nell’economia nazionale e quanto siano ottimisti sul loro spendere ed investire, ad agosto per quanto riguarda l’indice di fiducia dei consumatori si è registrato un calo, passando da 98,9 a 96,1, a causa del peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e personale. Ma al contempo, lʼindice di fiducia delle imprese ha mostrato un lieve aumento, salendo da 94,3 a 94,7, con segnali positivi provenienti in particolare dal settore dei servizi di mercato.