“Libero Grassi è, oggi come in passato, un simbolo duraturo della lotta contro la mafia e il terribile racket delle estorsioni”. Con queste parole, il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, ha commemorato ieri il 33° anniversario dall’uccisione dell’imprenditore siciliano. Libero Grassi, imprenditore tessile palermitano, divenne noto per la sua opposizione alla mafia negli anni ’90. Dopo aver ricevuto richieste di pagamento del pizzo da parte di Cosa Nostra per la sua azienda, Grassi decise di non cedere al racket delle estorsioni, rompendo il silenzio imposto dalla mafia.
La denuncia contro la mafia
Scrisse una lettera aperta pubblicata su un quotidiano locale in cui denunciava le pressioni subite e rifiutava di pagare. La sua scelta di denunciare pubblicamente, in un contesto in cui l’omertà era la norma, attirò molta attenzione ma anche ostilità, isolandolo da parte del mondo imprenditoriale e della società civile.
Nonostante le minacce e la solitudine, Grassi non arretrò dalla sua posizione. Il 29 agosto 1991, però, fu assassinato a Palermo da sicari di Cosa Nostra, diventando un simbolo della lotta contro il racket mafioso e l’illegalità.
Coraggioso rifiuto
“In questa ricorrenza, voglio rendere omaggio alla determinazione e al coraggio di un uomo che ebbe la forza di dire no al pizzo” , ha affermato La Russa, per il quale “il suo sacrificio non deve essere dimenticato”.
Anche il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso il proprio pensiero: “Grassi è stato brutalmente assassinato per aver difeso la libertà e l’onestà. Ai suoi figli e a tutti i suoi familiari, esprimiamo oggi la nostra vicinanza e il nostro cordoglio. È stato e resterà un simbolo di coraggio, di profonda etica e integrità, lottando per la dignità della sana imprenditoria. Il suo esempio rimane – ha concluso Fontana – un punto di riferimento costante, sia per le generazioni presenti che per quelle future”.
Il Ministro Piantedosi
Sulla stessa linea di pensiero il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il quale ha commentato l’anniversario ricordando come “colpirono l’uomo nel tentativo fallimentare di abbattere quel movimento di resistenza morale e culturale di cui l’imprenditore siciliano era uno dei principali protagonisti, con il suo deciso rifiuto di piegarsi alle logiche della criminalità organizzata. Tuttavia – ha sottolineato – non riuscirono a intaccare la forza del suo straordinario esempio, che ancora oggi continua a ispirare il coraggio e le azioni di coloro che affrontano apertamente ogni forma di violenza e sopraffazione”.
Per il Ministro dell’Interno, poi, “onorare la sua memoria e il patrimonio che ci ha lasciato significa non solo ricordare la sua lotta contro la mafia, ma farla nostra, tramandarla alle nuove generazioni e combatterla quotidianamente. È un impegno condiviso tra cittadini e Istituzioni per riaffermare i valori di legalità e giustizia”.
Mulè: “Eroe suo malgrado”
“Un eroe suo malgrado” ha ricordato Giorgio Mulè, Vicepresidente della Camera e Deputato di Forza Italia. Per lui “l’esempio di Libero Grassi riporta l’importanza di non abbassare mai la guardia contro le cosche. Solo attraverso il rispetto delle leggi e la fiducia nello Stato si può e si deve contrastare chi nega i valori di libertà fondamentali per la convivenza civile. Fu ucciso per questo, e spetta a ciascuno di noi, in ogni ruolo e a ogni livello, dimostrare quotidianamente di essere all’altezza del suo coraggio e del suo sacrificio”.
“Oggi, come allora, rappresenta il simbolo di chi, sacrificando la vita, ha lasciato un’importante lezione. Il suo sacrificio non sarà vano se continueremo a ricordarlo e a seguire il suo esempio: non arrendersi mai e collaborare con la magistratura e le Forze dell’Ordine per sradicare il cancro della criminalità organizzata” ha spiegato il Deputato di Fratelli d’Italia Saverio Congedo, componente della Commissione Antimafia.
Il ricordo dalla Sicilia
L’Assessore alle Attività Produttive della Regione Sicilia, Edy Tamajo, ha rammentato come Grassi “è stato un esempio straordinario di integrità morale e civile, che ancora oggi deve essere un’ispirazione per tutti noi, in particolare per chi lavora nel mondo dell’economia e delle attività produttive”.
Per Tamajo, poi, lui “è un simbolo non solo di resistenza alla mafia, ma anche di un modello imprenditoriale sano e virtuoso, che rimane un punto di riferimento per gli imprenditori siciliani e per l’intero tessuto produttivo dell’Isola. Le imprese siciliane sono oggi il risultato del coraggio, della determinazione e della passione di una terra che ha scelto di non cedere al ricatto mafioso. Il sacrificio di Grassi – ha proseguito – ci ricorda l’importanza di costruire un’economia libera e legale, capace di valorizzare appieno le potenzialità della Sicilia. Le nostre imprese rappresentano il cuore pulsante dell’isola e la loro crescita deve essere sostenuta da un impegno costante nella lotta contro ogni forma di sopruso e illegalità”.
Tamajo ha sottolineato, infine, l’importanza dell’impegno della Regione Siciliana nel supportare gli imprenditori che scelgono la legalità, tramite politiche di sviluppo mirate e azioni concrete contro la criminalità organizzata. “Solo creando un contesto imprenditoriale sano e sicuro – ha ricordato l’assessore – potremo onorare veramente la memoria di Libero Grassi e offrire un futuro migliore alle generazioni future. Il suo esempio – ha concluso – deve essere uno stimolo per tutti, istituzioni e cittadini, a mantenere alta la guardia e a lavorare insieme per una Sicilia più giusta, libera e prospera”.