In un modello di mondo globalizzato, durante una crisi come quella che stiamo vivendo, l’homo homini lupus di Hobbes parrebbe più che altro uno spoiler di una fiction di Netflix. Si condivide tutto con l’Europa ma il tema degli approvvigionamenti sanitari diventa un campo di battaglia.
Una crociata di sequestri, marchettari, gente senza scrupolo che rivende presidi sanitari cento volte il prezzo di acquisto. Insomma non ci si ammazza con i Kalashnikov ma col rendere irreperibile il materiale salvavita. L’efficienza e la trasparenza dell’utilizzo delle risorse pubbliche è il punto cruciale di una battaglia che si combatte negli ospedali, nei laboratori e con la capacità imprenditoriale di essere solidale e non approfittarsi di una situazione generale così difficile e complicata.
Nell’analizzare socialmente e tecnicamente il problema che nel corso di quest’anno sarà al centro della nostra vita quotidiana, mi piacerebbe sentire le parole di chi poi ha gestito e dovrà gestire un’emergenza sanitaria colossale anche da un punto di vista amministrativo difficilissimo.
La Consip è una società per azioni, partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera al servizio esclusivo della Pubblica Amministrazione. Fornisce alle amministrazioni gli strumenti per gestire i propri acquisti incentivando la concorrenza con il sistema pubblico: convenzioni, Accordi Quadro, mercato elettronico, sistema dinamico di acquisizione ecc.; praticamente il cuore del reperimento dei presidi sanitari e degli strumenti che servono a combattere tecnicamente il Covid19.
Contatto il Presidente della Consip il Consigliere Renato Catalano che con illuminata cortesia ascolta le mie domande.
Presidente, c’è stata una gara molto veloce per il reperimento dei presidi sanitari, che difficoltà avete incontrato?
Le difficoltà maggiori sono quelle di far coincidere l’urgenza che la situazione impone con il rispetto delle regole, che non sono state annullate, malgrado l’emergenza, ma solo mitigate. Non dover sentire da chi oggi dice “fate presto” domani dire “avete fatto male”
Comunicare all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli l’elenco e i documenti delle gare è un passo importante contro le frodi in una situazione emergenziale, oltreché verificare la qualità e la professionalità dei soggetti partecipanti; un protocollo che diventerà prassi per il futuro?
C’è sempre stata attenzione alle regole e coordinamento e sinergia con tutti gli attori del sistema impegnati nei contratti pubblici. A livello nazionale, prioritariamente con ANAC e AGCM. A livello estero fino ad oggi non era stata avvertita tale esigenza, ma certo si farà tesoro dell’esperienza accumulata.
Consip in una situazione emergenziale come questa è diventata un centro nevralgico, un vero organo di supporto. Potrebbero aumentarne il potere, magari con compiti di vigilanza, anche per snellire procedure che vedono il coinvolgimento di più enti?
Non dobbiamo confondere i compiti e le funzioni tra i vari organi operanti nel sistema. A Consip spetta il compito di rendere sempre più efficaci e sfidanti gli acquisti pubblici, con sistemi sempre più trasparenti e tracciabili, che mirino sempre più a migliorare la qualità del prodotto e l’economicità della spesa.
Lei è stato per molto tempo uno stretto collaboratore del Prof. Tria, che ha anche seguito come Capo Dipartimento del Personale nel suo mandato al Ministero dell’Economia e finanze; lo ha sentito in questi giorni e, se sì, avete parlato della situazione?
L’ex ministro Tria ha continuato e continua a lavorare per il Paese, con interviste, proposte e soluzioni per la difficile fase economica che sta attraversando il Paese. Non ha bisogno dei miei suggerimenti ed ha tutta la mia stima e solidarietà.
Dettare le regole di acquisto per le regioni. La sanità degli enti locali dovrà essere regolata autonomamente o avvalersi di Consip con strumenti innovativi per comunicare e scambiare informazioni in futuro?
In realtà, già oggi è previsto un sistema a matrice, dove le competenze migliori dei soggetti aggregatori (che sono 32) in Italia si confrontano e mettono a disposizioni le soluzioni più vantaggiose. Consip è la centrale di committenza nazionale che funge da “chiusura” del sistema, potendo operare laddove le realtà territoriali non riescono a raggiungere i risultati richiesti. Ritengo che occorrerà potenziare il tavolo dei soggetti aggregatori, che oggi è presso il MEF, per dare un vero segnale di svolta al Paese, sul sistema degli acquisti pubblici.
Protezione Civile e Consip? Reperire risorse soprattutto in punti nevralgici, un compito non facile. Come si è interfacciato col Capo Dipartimento Borrelli? Ha trovato dei limiti di azione, anche di natura burocratica, nella mission della Consip alla luce dell’emergenza?
Con Angelo (Borrelli) il rapporto è sempre stato di stima e collaborazione, anche negli incarichi da me ricoperti prima di quello attuale. Il sistema creato per l’odierna emergenza è organizzato in modo composito e si avvale di vari soggetti. Consip è stata nominata soggetto attuatore della Protezione Civile ed agisce in esecuzione alle richieste che provengono dalla Protezione civile, che, a sua volta, si coordina con il Commissario straordinario Arcuri. Ovviamente si aggiungono ed interagiscono i Tecnici del Ministero della Sanità e le regioni, per le proprie competenze.
Supportare la Pubblica Amministrazione nella riorganizzazione del Paese, diventare sempre più il polo di riferimento in materia di e-Government e dell’e-Procurement, magari assumendo competenze che svincolino la politica in situazioni emergenziali assumendo poteri di controllo e trasparenza. È questo il futuro della Consip?
Penso di si. La Società ha le professionalità idonee per affrontare e vincere tale sfida. È il momento di voltare pagina e trasformare in modo definitivo e deciso la Società in una organizzazione che agisce per lo Stato con metodi moderni, competitivi e concorrenziali. Ci sono tutte le condizioni tecniche e professionali perché presto si possa realizzare una seria trasformazione del mercato pubblico. Occorre solo maggiore coraggio nelle decisioni del nostro Legislatore.
L’asta digitale, con l’unificazione della fase della gara e quella della domanda di fabbisogno da parte degli enti, è a suo parere un punto di forza nell’ambito della tempestività? Consip diventerà come negli auspici del Ministro Dadone una specie di eBay pubblica con tempi di reperimento velocissimi?
L’obiettivo ambizioso è proprio quello di trasformare la Consip in una eBay pubblica. Stiamo lavorando molto per la realizzazione di tale progetto e già i primi significativi passi sono stati mossi. Penso agli Accordi Quadro con molti aggiudicatari, dove ciascuna amministrazione sceglie la Società più idonea alle sue finalità, alla piattaforma informatica su cui si muovono la quasi totalità delle gare pubbliche ed all’aumento esponenziale dello SDApa, che opera per i contratti sopra soglia comunitaria, oltre che del Mepa, che riguarda gli acquisti sotto soglia. Stiamo inoltre lavorando per garantire la qualità dei prodotti e la serietà delle imprese che si iscrivono nel Portale delle gare pubbliche, in modo da garantire le pubbliche amministrazioni nei loro acquisti di beni e servizi.
Per le terapie intensive sono stati procurati quasi 2500 ventilatori polmonari, ultimamente provenienti anche da Hong Kong, messi a disposizione delle strutture sanitarie, oltre a un quantitativo enorme di presidi medici per la centrale operativa della Protezione Civile. Uno sforzo enorme. Ci sono paesi che anche con l’intervento del Ministero degli Esteri hanno mostrato un grande senso di solidarietà. Vuole ringraziare qualcuno in particolare?
Bel risultato, vero? Vorrei ringraziare gli uomini e le donne della Consip, l’Amministratore delegato ed in generale, tutti i lavoratori pubblici che non si sono risparmiati ed hanno lavorato incessantemente, anche il sabato e la domenica, per consentire di fronteggiare ad un evento così tragico e gigantesco. Le polemiche, che non sono mancate, spesso sono state ingiuste e non hanno tenuto conto del fatto che l’emergenza (che non è ancora finita) non poteva immaginarsi arrivasse con tale violenza ed intensità.
Le lancio una proposta: una patente a punti con strumenti premiali per gli imprenditori virtuosi; per quelli che si sono messi al servizio senza speculare; per quelli che non hanno licenziato e hanno riconsiderato la loro attività a favore dell’emergenza.
D’accordissimo. Va nella stessa linea di quanto vorremmo fare per la “qualificazione” delle imprese di cui parlavo prima. Un bollino di qualità per le migliori. E magari anche una tempestiva segnalazione agli Organi competenti per quelle che invece agiscono in modo poco chiaro.
Presidente Catalano, alla fine dei miei articoli consiglio, secondo quanto è emerso dalla personalità o dai concetti espressi dall’ intervistato, due libri per restare a casa. Stavolta, sapendo della sua passione letteraria chiedo a lei di dare due titoli.
È vero. Adoro leggere. Per chi ama riflettere consiglio “La cura Schopenhauer”, di Irvin Yalom; per chi invece vuole ridere, un classico di Roy Lewis, “Il più grande uomo scimmia del pleistocene”. Ma soprattutto consiglio di non leggere in questo momento particolare “Cecità” di Saramago !! Le somiglianze con la situazione attuale sono incredibili.
Ringrazio il Presidente Renato Catalano che, con estrema chiarezza, ha fatto luce sulla situazione emergenziale che tutti noi stiamo vivendo. Capacità amministrativa e visione del futuro saranno le basi per aiutare il paese ad uscire dalla crisi.