Donald Trump è stato nuovamente incriminato per i tentativi di sovvertire la sconfitta elettorale del 2020, culminati nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Una giuria federale ha emesso un nuovo atto d’accusa: cospirazione per frodare gli Stati Uniti e per ostacolare un procedimento ufficiale, ostruzione e tentativo di ostacolare un procedimento ufficiale, e cospirazione contro i diritti. Questo nuovo atto d’accusa è stato aggiornato alla luce della decisione della Corte Suprema sull’immunità presidenziale, che ha limitato l’uso di alcuni “atti ufficiali” di Trump come prove. Il tycoon ha definito l’incriminazione “scioccante” e un “attacco alla democrazia”.
il ruolo di Mike Pence
La sua campagna ha inviato un’email per la raccolta fondi, esortando i sostenitori a donare. La nuova accusa mette in risalto il ruolo del vicepresidente Mike Pence nello spoglio dei voti elettorali del 6 gennaio 2021. La Corte Suprema ha dichiarato che le discussioni tra presidente e vicepresidente sono atti ufficiali, ma la presidenza del Senato da parte di Pence non è considerata una funzione esecutiva. I pubblici ministeri affermano che Trump non credeva alle proprie accuse di frode elettorale e sapeva che erano infondate. Numerosi imputati del 6 gennaio hanno riconosciuto di essere stati ingannati, mentre l’ex Presidente USA non ha mai ammesso pubblicamente di aver diffuso false informazioni. La questione dello stato mentale di Trump sarà centrale nel processo, che si svolgerà dopo le elezioni. In caso di vittoria del tycoon, il procedimento potrebbe essere annullato. Il team legale di Trump ritiene che l’atto di accusa presenti ancora difetti chiederà di archiviare il caso.