Una caccia all’uomo è in corso nel sud della Francia dopo un’esplosione avvenuta fuori da una sinagoga che ha ferito un poliziotto. Per le autorità potrebbe essersi trattato di un potenziale attacco terroristico. L’esplosione, causata da due auto incendiate, si è verificata nei pressi della sinagoga Beth Yaacov a La Grande-Motte, vicino a Montpellier. Sabato sera la polizia era ancora sulle tracce del sospettato, che portava una bandiera palestinese e forse una pistola. Fonti riportano che uno dei veicoli conteneva una bombola di gas nascosta. Il sospettato ha anche incendiato diverse porte della sinagoga. Per il leader ebraico Yonathan Arfi, si è trattato di un tentativo di uccidere ebrei” e mirato ai fedeli del sabato mattina. Il presidente Emmanuel Macron ha definito l’incidente “un atto terroristico”. Il primo ministro francese Gabriel Attal e il ministro degli Interni Gérald Darmanin hanno condannato l’attacco. “Quello che è successo qui sconvolge e scandalizza tutti i repubblicani del nostro Paese – ha affermato Attal – Gli ebrei francesi sono stati attaccati a causa delle loro convinzioni”. “Voglio assicurare ai nostri concittadini ebrei e al comune il mio pieno sostegno”, ha dichiarato Darmanin. La comunità ebraica francese vive già sotto elevati controlli di sicurezza. Un rapporto del gennaio 2024 del Consiglio delle istituzioni ebraiche in Francia (CRIF) indica che tra il 2022 e il 2023 c’è stato un aumento degli atti antisemiti. Nel 2015, due giorni dopo gli attacchi alla rivista Charlie Hebdo, quattro persone furono uccise in un attacco a un supermercato kosher. L’esplosione avviene in un momento di crescente preoccupazione per la comunità ebraica europea. L’ultima indagine dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione europea (FRA) ha rilevato che gli ebrei nell’Unione affrontano alti livelli di antisemitismo. Il tentato attacco incendiario è stato ampiamente condannato da tutti gli schieramenti politici francesi.
