mercoledì, 18 Settembre, 2024
Esteri

Ucraina: allarme per le centrali nucleari nella regione del Kursk. Mosca accusa l’Ucraina di terrorismo atomico

Il premier indiano Modi: “Siamo fermamente a favore della pace”

I toni dei funzionari russi si fanno ancora più aggressivi, segno forse delle difficoltà delle truppe russe. Due persone sono morte e tre sono rimaste ferite nei bombardamenti delle forze di Mosca che ieri hanno colpito la regione ucraina di Sumy, confinante con quella russa di Kursk. Lo rendono noto le autorità locali, citate dai media di Kiev.

Le forze ucraine rivendicano di aver colpito una base di truppe russe nella regione russa di Kursk utilizzando bombe di precisione plananti di fabbricazione statunitense. La base è stata colpita con bombe Gbu-39.
Gli Stati Uniti ritengono che l’Ucraina abbia diritto al contrattacco nella guerra con la Russia: lo afferma il Pentagono, evitando però di entrare in una valutazione specifica di quanto sta accadendo nella regione di Kursk.

5.137 morti ucraini nel Kursk

L’agenzia russa Tass riporta che secondo il Ministero della Difesa russo, per il quale “l’operazione per distruggere le unità delle forze armate ucraine continua”, durante i combattimenti del Kursk, “il nemico ha perso 5.137 militari, 69 carri armati, 27 veicoli da combattimento di fanteria, 55 veicoli corazzati, 350 veicoli corazzati da combattimento, 158 veicoli, 34 pezzi di artiglieria, 5 sistemi missilistici antiaerei”.

Nella notte abbattuti 14 droni russi

Lanciati dalle forze russe due missili balistici Iskander-M/KN-23 dalla regione di Voronezh e 16 droni kamikaze sulle regioni di Cherkasy, Kirovohrad, Poltava e Sumy nella notte fra giovedì e venerdì. Due droni non hanno raggiunto gli obiettivi, probabilmente per errori tecnici; 14 sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev. Lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare ucraina, aggiungendo che si sono perse le tracce dei rimanenti due droni russi, sui quali non si hanno informazioni né resti fisici.

Mosca: “Kiev ha tentato di attaccare centrale nucleare Kursk”

Intanto sale la tensione riguardo la centrale nucleare della regione. Mosca afferma che “il regime di Kiev” avrebbe tentato di attaccare la centrale di Kurchatov, nel Kursk, con un “drone kamikaze e commettere un atto di terrorismo nucleare”. Il drone sarebbe stato abbattuto nei pressi della centrale “dai sistemi di difesa elettronica russi” e sarebbe stato recuperato nei pressi del deposito per il combustibile nucleare esausto.

Aiea, ‘Mosca ha trovato resti drone a 100 mt da centrale Kursk’

Anche l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) conferma di essere stata informata dalle autorità russe che i resti di un drone sono stati trovati sul territorio della centrale nucleare di Kursk. “È stato riferito che i frammenti del drone sono stati localizzati a circa 100 metri dall’impianto di stoccaggio nucleare del combustibile esaurito dell’impianto – si legge in un comunicato dell’Agenzia -. L’Aiea è stata informata che il drone è stato soppresso la mattina presto del 22 agosto”. Sono giorni che il presidente russo Vladimir Putin accusa le truppe ucraine di voler attaccare la centrale nucleare. Il direttore generale dell’Aiea Rafael Mariano Grossi, prosegue la nota, ha “intenzione di valutare personalmente la situazione sul posto durante la sua visita la prossima settimana”.

Kiev, ‘Centrale Zaporizhzhia di nuovo su orlo blackout’

Nel frattempo anche agenzia ucraina per l’energia atomica Energoatom lancia l’allarme: “Il degrado della centrale nucleare di Zaporizhzhia si aggrava” e il sito “è di nuovo sull’orlo del blackout” a causa dei bombardamenti russi che hanno danneggiato la linea esterna (la Ferrosplavna OHL-330kV) che forniva energia elettrica alla centrale. La centrale è collegata ora alla rete elettrica da una sola linea (la Dniprovska da 750kV). “Se questa viene danneggiata, si verificherà una situazione di emergenza per la perdita di alimentazione esterna delle pompe che raffreddano i noccioli dei reattori e le piscine di combustibile”.

Ambasciatore russo in Usa, ‘Non permetteremo alcuna zona cuscinetto’

Intanto le dichiarazioni di Mosca sembrano farsi sensibilmente più aggressive, segno, forse, che le sue forze militari si stanno trovando in difficoltà. L’ambasciatore di Mosca a Washington, Anatoli Antonov, rispondendo alle dichiarazioni della vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, che aveva detto che la difesa americana sta ancora cercando di “comprendere meglio cosa sta facendo” Kiev nella regione russa di Kursk e come la volontà del presidente Volodymyr Zelensky di “creare una zona cuscinetto si adatti agli obiettivi strategici” ucraini, ha affermato che la Russia non permetterà alle forze armate ucraine di creare “alcuna zona cuscinetto” sul suo territorio. “Questo è impossibile”, ha affermato Antonov. Secondo l’ambasciatore, gli Usa potrebbero mettere fine all’offensiva ucraina “con uno schiocco di dita”, ma invece “continuano sulla loro linea di equilibrio tra guerra e pace” per “mettere costantemente alla prova la tolleranza della Russia”. “Penso che stiano cercando di spingerci a qualche decisione emotiva”, ha concluso il diplomatico. Per questo, continua l’ambasciatore, il presidente russo Vladimir Putin “ha preso una decisione” e “tutti i responsabili” per l’invasione ucraina della regione di Kursk “saranno severamente puniti”: “saranno eliminati, non respinti ma eliminati”.

Medvedev: “L’Ucraina sarà distrutta come Sodoma e Gomorra”

Stessi toni da parte del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, il quale, commentando l’approvazione da parte del Parlamento ucraino martedì scorso della messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina legata al Patriarcato di Mosca, ha scritto su Telegram che l’Ucraina “sarà distrutta come Sodoma e Gomorra e i demoni cadranno inevitabilmente. E la punizione non arriverà in un futuro lontano, dopo il passaggio all’altro mondo. Al contrario, la punizione sarà terrena, crudele, dolorosa e si compirà presto… E la vera Chiesa ortodossa nelle ex terre ucraine risplenderà nella sua antica grandezza”.

Zelensky: ‘Con Modi reso omaggio ai bambini uccisi dai russi’

Nella giornata di ieri, il primo ministro indiano Modi ha reso visita ufficiale all’Ucraina, venendo dalla Polonia. Già nella mattinata il presidente Zelensky ha scritto su Telegram: “Insieme al primo ministro indiano Narendra Modi, abbiamo reso omaggio ai bambini che hanno perso la vita a causa dell’aggressione russa. I bambini di ogni Paese meritano di essere al sicuro. Dobbiamo renderlo possibile”.

Modi a Zelensky: “Kiev e Mosca si siedano per negoziare”

Il premier indiano Narendra Modi ha detto che “Fin dal primo giorno non siamo stati neutrali, abbiamo preso una posizione e siamo fermamente a favore della pace” nella guerra tra Ucraina e Russia, durante un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.
In questa prospettiva Modi ha esortato il presidente Volodymyr Zelensky a sedersi per colloqui con la Russia per porre fine alla guerra. “La strada per la risoluzione può essere trovata solo attraverso il dialogo e la diplomazia. E dovremmo muoverci in quella direzione senza perdere tempo. Entrambe le parti dovrebbero sedersi insieme per trovare una via d’uscita da questa crisi”, ha detto Modi in dichiarazioni congiunte ai giornalisti a Kiev. “L’India è pronta a svolgere un ruolo attivo in qualsiasi sforzo verso la pace. Se posso svolgere personalmente un ruolo in questo, lo farò, voglio assicurarvelo come amico”, ha detto.

Zelensky: “L’India sostiene l’integrità territoriale Ucraina”

Nel pomeriggio di ieri, su X, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato che “oggi è stata fatta la storia. Il Primo Ministro dell’India Narendra Modi ha fatto la sua prima visita in Ucraina dall’indipendenza del nostro Paese, alla vigilia del Giorno dell’Indipendenza”, e ha insistito sul fatto che “L’India sostiene la sovranità nazionale e l’integrità territoriale dell’Ucraina. E questo è fondamentale perché tutti nel mondo devono rispettare allo stesso modo la Carta delle Nazioni Unite”.
“Oggi abbiamo raggiunto un accordo su quattro documenti tra Ucraina e India, che riguardano il campo medico, la cooperazione agricola, le relazioni umanitarie e la cultura”, ha poi riferito il leader ucraino. “Dopo la visita, abbiamo anche concordato una dichiarazione congiunta incentrata sullo sviluppo di una partnership strategica, sul commercio bilaterale e sulla continua cooperazione tecnico-militare”.

Borrell: “Riduzione aiuti Germania è una brutta notizia”

L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell ha definito “molto preoccupante” la decisione della Germania di ridurre gli aiuti tedeschi all’Ucraina. Considerando il livello di sostegno garantito finora da Berlino a Kiev, è una “brutta notizia”: “In termini assoluti, la Germania sta facendo molto” per aiutare l’Ucraina a far fronte all’invasione russa, ha sottolineato Borrell durante un discorso a Santander, nel nord della Spagna.

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