mercoledì, 18 Settembre, 2024
Lavoro

Inps: esonero contributivo alle aziende con certificazione parità di genere

Chiarimenti in una circolare. Lo sgravio non può superare 50mila euro

L’Inps ha diffuso le istruzioni per la presentazione delle domande di accesso all’agevolazione prevista per le aziende in possesso della certificazione di parità di genere. Si tratta di un esonero contributivo volto a premiare quelle attività che investono nell’uguaglianza in ambito lavorativo, garantendo trasparenza e correttezza. Le imprese che rientrano nella categoria potranno beneficiare di una riduzione dell’1% sui contributi previdenziali, tenendo conto che tale sgravio non può superare i 50.000 euro annui. Per la presentazione della domanda è necessario indicare la retribuzione media mensile globale, vale a dire la media di tutte le retribuzioni mensili che l’azienda ha erogato durante il periodo di validità della certificazione.

Agevolazioni

In particolare, per accedere all’agevolazione, le aziende devono presentare la certificazione di parità di genere rilasciata secondo i requisiti stabiliti dalla prassi Uni/PdR 125:2022, la cui validità è attestata dai marchi Uni e dell’ente di accreditamento. La domanda deve essere inoltrata attraverso il modulo telematico “PAR_GEN” scaricabile sul portale dell’Inps. Le imprese già beneficiarie dell’esonero contributivo nel 2022, non dovranno richiederlo nuovamente, dato che l’agevolazione viene riconosciuta per tutto il periodo di validità della certificazione, fino a 36 mesi. L’azienda che abbia ottenuto la certificazione entro il 31 dicembre 2023 e abbia commesso errori nella compilazione della domanda, può rimediare rinunciando alla richiesta inviata e presentandone una nuova entro il 15 ottobre 2024. Nel caso in cui l’errore non venga corretto entro il termine stabilito, la domanda verrà accolta comunque, ma l’esonero non sarà calcolato in modo esatto poiché basato sui dati forniti. L’importo riconosciuto verrà comunicato attraverso una nota allegata al modulo di istanza online nel Portale delle Agevolazioni.

Datori lavoro privati

Qualora il datore di lavoro non rettifichi la domanda erroneamente presentata entro il termine del 15 ottobre 2024, la stessa, qualora ricorrano tutti i requisiti di legge, sarà accolta per il minore importo determinatosulla base della retribuzione media mensile globale stimata erroneamente indicata. L’importo autorizzato sarà comunicato con nota in calce al modulo di istanza online presente all’interno del “Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)”. I datori di lavoro privati che hanno presentato domanda, indicando erroneamente un periodo di validità della certificazione inferiore a 36 mesi, potranno beneficiare dell’esonero per l’intero periodo legale di validità della certificazione stessa, in quanto l’Inps procederà d’ufficio alla sanatoria delle relative domande e al riconoscimento dell’esonero per l’intero periodo spettante.

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