giovedì, 12 Settembre, 2024
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È morto Felice Maurizio D’Ettore, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale

È morto a 64 anni Felice Maurizio D’Ettore, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Ricopriva questo ruolo dal 26 gennaio, giorno in cui era succeduto a Mauro Palma. Sarebbe stato colpito da infarto mentre era in vacanza con la famiglia nella sua Locri, in Calabria. A darne ufficialmente la notizia è stato il nostro Ministro della Giustizia, il Guardasigilli Carlo Nordio, che attraverso un comunicato ha espresso “il più profondo cordoglio” per una perdita “incolmabile”, ricordando “con commozione l’integrità morale e la grande preparazione intellettuale, manifestata anche nella sua ultima funzione.”
Professore ordinario di Diritto Privato a Firenze, D’Ettore è stato a lungo militante politico in Forza Italia, arrivando a ricoprire il ruolo di segretario provinciale di Arezzo, comune a cui era profondamente legato. Ha inoltre ricoperto il ruolo di deputato alla camera durante la scorsa legislatura (2018-2022), venendo eletto nelle liste di Forza Italia, per poi passare definitivamente a Fratelli D’Italia dopo una breve esperienza in Coraggio Italia, il partito fondato dall’ex presidente della Liguria Giovanni Toti. A dargli l’ultimo addio anche l’ex deputato, collega e amico di lunga data Stefano Mugnai, con cui ha condiviso la militanza nel partito del Cavaliere, e Bernardo Mennini, l’attuale segretario provinciale di Arezzo per Forza Italia: “Una persona seria. Con lui abbiamo fatto percorsi politici importanti, che ci hanno portato a vincere tante battaglie. Come il percorso che portò alla vittoria del primo mandato il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli”. Non manca poi l’affetto sopraggiunto da tutto il personale del suo ultimo Ufficio: “Il Suo impegno costituirà’ una guida indelebile per la futura attività del Garante.”

Il suo ultimo report

Risale appena al 18 agosto 2024 l’ultimo report fondamentale curato e pubblicato dal Garante D’Ettore sul sito ufficiale del suo Ufficio, nel quale è stato aggiornato al 16 agosto il numero di suicidi avvenuti nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno. Un documento delicato, che prende in esame una questione altamente dibattuta nell’ultimo periodo. Secondo i dati, ad oggi ben 63 detenuti hanno scelto questa via, segnalando un aumento di 19 casi rispetto all’agosto 2023. Sempre secondo il report, si va da un’età minima di 20 anni fino a una massima di 74, con una prevalenza significativa (55 casi, pari all’87,30%) nelle sezioni a custodia chiusa, ossia in quegli istituti dove l’autonomia del detenuto e l’accesso alla socialità sono maggiormente limitate. Resta di grande interesse il dato per cui i più alti numeri di suicidi sono stati registrati in quegli istituti dove l’indice di sovraffollamento è maggiore. Tale fattore, a detta dell’ultima nota del documento, influenzerebbe inoltre l’incrementarsi di eventi critici che sono normalmente manifestazione del disagio detentivo, come le aggressioni, l’autolesionismo, gli omicidi e le aggressioni fisiche al personale di Polizia Penitenziaria e amministrativo.

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