venerdì, 15 Novembre, 2024
Società

Vaticano. Papa Francesco: “Il mondo in guerra ha bisogno dello Spirito Santo”

Nell’Udienza Generale, nuovo appello per la pace da parte del Pontefice

“Non dimentichiamo la martoriata Ucraina che soffre tanto. Non dimentichiamo il Myanmar, il Sud Sudan, il Nord Kivu e tanti Paesi che sono in guerra. Preghiamo per la pace. E non dimentichiamo la Palestina e Israele: che ci sia la pace, lì”. Queste le parole conclusive dell’Udienza Generale di ieri, pronunciate da Papa Francesco nell’Aula Paolo VI in Vaticano.

L’appello per la pace

Un appello che giunge in giorni in cui le tensioni tra Ucraina e Russia e in Medio Oriente si fanno sempre più pesanti. Nel salutare i pellegrini polacchi presenti, il Pontefice ha sottolineato come “il nostro mondo, segnato da guerre e divisioni, ha più che mai bisogno dei frutti dello Spirito Santo. A partire dalle vostre famiglie e dai vostri ambienti di lavoro, portate nella vostra vita quotidiana amore, pace e bontà. Le vostre preghiere per l’intercessione della Madonna di Jasna Góra, alla quale così numerosi vi recate in pellegrinaggio a piedi in queste settimane – ha auspicato Francesco – concedano al mondo il dono della tanto desiderata pace. Vi affido alla materna protezione di Maria e benedico la vostra Patria”.

San Pio X e i catechisti

Parlando, poi, del lavoro dei catechisti, il Vescovo di Roma ha sottolineato come “oggi, commemorazione di San Pio X, in tante parti del mondo si celebra il giorno del catechista. Pensiamo ai nostri catechisti e alle nostre catechiste che portano avanti tanto lavoro e, in alcune parti del mondo, sono i primi a portare avanti la fede. Preghiamo oggi per i catechisti, che il Signore li faccia coraggiosi e possano andare avanti”, ricordando come “riportare Gesù Cristo al centro dell’attenzione di tutti i credenti è stato anche il grande desiderio di San Pio X, di cui oggi celebriamo la memoria. Per sua intercessione, il Signore vi conceda di fare sempre esperienza della sua amorevole vicinanza”, aggiungendo un pensiero “ai giovani, agli ammalati, agli anziani e agli sposi novelli. Sull’esempio del Santo Pontefice Pio X vi incoraggio ad aderire a Cristo con l’ascolto della sua Parola e con la testimonianza delle buone opere”.

La catechesi

La catechesi iniziale, invece, Papa Francesco l’ha dedicata allo Spirito Santo nel Battesimo di Gesù. “Oggi riflettiamo sullo Spirito Santo che viene su Gesù nel battesimo del Giordano – ha esordito – e da Lui si diffonde nel suo corpo che è la Chiesa. Nel Vangelo di Marco la scena del battesimo di Gesù è così descritta: ‘In quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento’ (Mc 1,9-11)”.

L’unzione del Paracleto

“Tutta la Trinità – ha proseguito il Sommo Pontefice – si è data appuntamento, in quel momento, sulle rive del Giordano! C’è il Padre che si fa presente con la sua voce; c’è lo Spirito Santo che scende su Gesù in forma di colomba e c’è colui che il Padre proclama suo Figlio amato, Gesù. È un momento molto importante della Rivelazione, è un momento importante della storia della salvezza. Ci farà bene rileggere questo passo del Vangelo”, spiegando come “nel Giordano Dio Padre ha ‘unto di Spirito Santo’, cioè ha consacrato Gesù come Re, Profeta e Sacerdote. Infatti, con olio profumato venivano unti nell’Antico Testamento i re, i profeti e i sacerdoti. Nel caso di Cristo, al posto dell’olio fisico, c’è l’olio spirituale che è lo Spirito Santo, al posto del simbolo c’è la realtà: c’è lo Spirito stesso che scende su Gesù”.

Lo Spirito come olio profumato

Continuando la sua catechesi, ha poi fatto notare come “c’è un Salmo della Bibbia che parla di un olio profumato, versato sul capo del sommo sacerdote Aronne e che scende fino all’orlo della sua veste (cfr Sal 133,2). Questa immagine poetica dell’olio che scende, usata per descrivere la felicità del vivere insieme come fratelli, è diventata realtà spirituale e realtà mistica in Cristo e nella Chiesa. Cristo è il capo, il nostro Sommo Sacerdote, lo Spirito Santo è l’olio profumato e la Chiesa è il corpo di Cristo in cui esso si diffonde”.

Amore, gioia e pace

Non è mancato un ammonimento da parte di Sua Santità: “Sappiamo che, purtroppo, a volte i cristiani non diffondono il profumo di Cristo, ma il cattivo odore del proprio peccato. E non dimentichiamo mai: il peccato ci allontana da Gesù, il peccato ci fa diventare olio cattivo. E il diavolo – non dimenticate questo – di solito, il diavolo entra dalle tasche – state attenti”, concludendo con il testimoniare come “il profumo di Cristo si sprigiona dai ‘frutti dello Spirito’, che sono amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” e che “è bello trovare una persona buona, una persona fedele, una persona mite, che non sia orgogliosa… Se ci sforziamo di coltivare questi frutti e quando noi troviamo questa gente allora, senza che ce ne accorgiamo, qualcuno sentirà intorno a noi un po’ della fragranza dello Spirito di Cristo. Chiediamo allo Spirito Santo che ci faccia più consapevoli unti, unti da Lui”.

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