L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che l’epidemia di mpox, ovvero il vaiolo delle scimmie, non è paragonabile al COVID-19, evidenziando che il virus e i metodi per controllarlo sono già noti. Hans Kluge, direttore europeo dell’OMS, ha affermato che, anche se sono necessarie ulteriori ricerche sul ceppo Clade 1b, la diffusione di mpox può essere gestita. Nel 2022, l’OMS aveva dichiarato un’emergenza sanitaria pubblica (PHEIC) per il ceppo Clade 2b di mpox, che aveva colpito principalmente uomini gay e bisessuali. Lo stato di emergenza venne revocato nel 2023.
Non andremo in lockdown come il covid
Due anni fa, l’Europa aveva gestito il vaiolo delle scimmie attraverso il coinvolgimento delle comunità colpite, implementando misure di sorveglianza, indagini sui nuovi casi e consigli di salute pubblica. Cambiamenti comportamentali, azioni non discriminatorie e vaccinazioni sono stati fondamentali per controllare l’epidemia. “Andremo in lockdown come con il COVID-19? La risposta è chiaramente no”, ha affermato Kluge. La trasmissione predominante avviene tramite contatto pelle a pelle, ma in fase acuta il virus potrebbe trasmettersi attraverso goccioline in ambienti domestici o ospedalieri. Tarik Jasarevic, portavoce dell’OMS, ha affermato che non si raccomanda l’uso delle mascherine né la vaccinazione di massa, ma piuttosto l’impiego dei vaccini in contesti epidemici per i gruppi più vulnerabili. Il 14 agosto, l’OMS ha proclamato un’emergenza sanitaria internazionale a causa dell’aumento dei casi di Clade 1b nella Repubblica Democratica del Congo e nei paesi vicini. Una decisione seguita alla dichiarazione dei Centri africani per il controllo delle malattie, che hanno classificato le epidemie di mpox come un’emergenza di sanità pubblica, con oltre 500 decessi, sollecitando assistenza internazionale. “Dovrebbe preoccupare tutti noi – ha dichiarato il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus – Il potenziale di ulteriore diffusione in Africa e oltre è estremamente allarmante”.