venerdì, 22 Novembre, 2024
Esteri

Israele uccide un leader Hezbollah. Hamas: negoziati fermi, colpa dei diktat Usa

Patriarca Pizzaballa: “Non dobbiamo farci illusioni. Ci sarà sempre chi rema contro”

Su tregua, cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi l’ottimismo del Presidente Biden è stato spento dallo sceicco del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani che ha avuto un colloquio con il ministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani. I due hanno rilanciato solo la possibilità di un negoziato, hanno parlato? Infatti, “degli sviluppi nella Striscia di Gaza e in altre terre occupate, esaminando le possibilità di ulteriori sforzi di mediazione congiunti per porre fine alla guerra in Medio Oriente. Hanno sottolineato la necessità di frenare le tensioni in corso e di stabilire la pace nella regione”. Questo dopo che si era fatta strada l’idea sostenuta dal presidente USA che un accordo fosse vicino nonostante l’assenza di Hamas al tavolo dei negoziati. Nel clima di contrapposizioni e di prese di posizioni ieri un dirigente dei miliziani palestinesi, Sami Abu Zuhri, ha definito le parole del Presidente Usa Joe Biden, secondo cui una tregua a Gaza non è mai stata così vicina, “un’illusione”. “Dire che siamo vicini a un accordo è un’illusione”, ha detto: “Non vediamo un accordo o veri negoziati, piuttosto l’imposizione dei diktat americani “.E dopo l’ennesimo rinvio i mediatori – Stati Uniti, Egitto e Qatar – intendono tenere un nuovo ciclo di colloqui prima della fine della prossima settimana al Cairo con i rappresentanti di Israele e Hamas, ma al momento la data esatta non è stata annunciata e neppure la partecipazione delle parti in guerra.

Diplomazia Ue a sostegno di Biden

Anche i ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania e Regno Unito hanno diplomaticamente soccorso l’Amministrazione Biden e hanno firmato una dichiarazione congiunta perché si arrivi – al più presto – a una conclusione positiva dei colloqui per il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza: “La posta in gioco”, spiegano, “è troppo alta”. Ieri il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, ha pubblicamente manifestato le sue speranze per un accordo che porti alla fine di questa fase della guerra a Gaza, allontanando anche le prospettive di una escalation del conflitto, ma nello stesso tempo mette in guardia dalle facili illusioni: gli ostacoli non mancano, le difficoltà sono ancora tante e, dice il patriarca, “ci sarà sempre chi rema contro. Non dobbiamo farci illusioni. Il conflitto non è ancora finito; lo vediamo molto bene a Gaza con i continui bombardamenti, con la tragedia che è sotto gli occhi di tutti e che ci lascia sempre senza parole.” Mentre decine di dimostranti israeliani si sono radunati davanti alle abitazioni di ministri e funzionari pubblici in tutto il paese, protestando contro il Governo e chiedendo un accordo per la liberazione degli ostaggi. Proteste sono state organizzate anche davanti alle abitazioni di altri ministri e vicino alla casa del Presidente Isaac Herzog a Tel Aviv.

A Gaza oltre 40mila morti

L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso un comandante della forza di élite Radwan di Hezbollah in un attacco con drone nel sud del Libano. Si tratterebbe di Hussein Ibrahim Kassab, colpito mentre guidava una motocicletta nei dintorni della città costiera di Tiro. Hezbollah, invece, ha lanciato una cinquantina di razzi verso il nord di Israele in seguito a un attacco aereo israeliano nell’area di Nabatieh che secondo il ministero della Salute libanese ha ucciso 10 persone, tra cui una donna e due bambini, tutti cittadini siriani. Il bilancio delle persone uccise dall’offensiva israeliana a Gaza è salito a 40.074. L’esercito israeliano, intanto, ha ordinato un’altra evacuazione di massa per le zone centrali di Gaza. In un post sui canali social, il portavoce militare israeliano Avichay Adraee ha esortato i palestinesi nelle aree all’interno e intorno al campo profughi urbano di Maghazi ad andarsene, affermando che le forze israeliane opereranno in queste aree in risposta al lancio di razzi palestinesi. La stragrande maggioranza della popolazione di Gaza è stata sfollata dai combattimenti, spesso più volte, e circa l’84% del territorio della Striscia è stato sottoposto a ordini di evacuazione da parte dell’esercito israeliano, secondo le Nazioni Unite. Mentre in Cisgiordania sei israeliani, alcuni dei quali mascherati, hanno tentato di entrare nel villaggio di Rujeib, a sud della città di Nablus. La notizia si aggiunge a quella dell’altro ieri, quando un centinaio di estremisti ebrei, molti dei quali armati e mascherati, hanno fatto irruzione nel paesino palestinese della Cisgiordania sparando e incendiando case e auto.

I tunnel di Hezbollah

Gli Hezbollah hanno deciso di mostrare uno dei loro tunnel più sofisticati diffondendo un video. L’infrastruttura sotterranea è in grado di ospitare mezzi di grandi dimensioni, compresi camion dotati di razzi con un raggio superiore ai 100 chilometri che possono “lanciare” senza mai abbandonare il tunnel. Nel filmato si vede il veicolo vicino alla “bocca” d’uscita mimetizzata. Secondo gli esperti le gallerie appaiono ben costruite, ampie, superiori probabilmente a quelle di Hamas. Un report dell’Alma Center ha indicato l’esistenza di un sistema articolato composto da una serie di “centri” – scavati in regioni del sud – dalla quale si diramano numerose gallerie.

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