venerdì, 15 Novembre, 2024
Esteri

Ucraina: preso il controllo di 82 città russe. Mosca manda rinforzi, Zelensky chiede armi a lungo raggio

Sabotaggio Nord Stream approvato da Kiev

Le forze di Kiev affermano di aver catturato oltre 100 soldati nemici e di controllare un’area di 1.150 km2 nella regione russa di Kursk. Bombardate 4 basi aeree in 3 regioni russe. Scopo dell’incursione è di avere “una zona cuscinetto”. Zelensky agli alleati: “Fateci usare le armi a lungo raggio”.

Kiev, prese 82 città nel Kursk;

L’esercito ucraino controlla 82 località e 1.150 km2 della regione russa di Kursk. “In totale, dall’inizio delle operazioni nella regione di Kursk, le nostre truppe sono avanzate di 35 chilometri nell’entroterra”, ha detto il capo delle forze ucraine, Oleksandr Syrsky, in un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La situazione è pienamente sotto il controllo ucraino, che ha istituito “un ufficio amministrativo del comando militare per mantenere la legge e l’ordine e soddisfare le esigenze prioritarie della popolazione nei territori controllati”.

Zelensky: “Preso il controllo della città di Sudzha”

Syrsky ha poi annunciato che le forze ucraine hanno preso il pieno controllo della città russa di Sudzha, notizia annunciata pubblicamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky ieri. Sudzha. Questa è la prima conferma da parte del presidente ucraino sulla conquista della città che, situata a 105 km a sud-ovest della città di Kursk, riveste una grande importanza strategica.

Mosca manda rinforzi nel Bolgorod

Nessuna conferma da Mosca sulla presa di Sudzha, e anzi l’esercito russo fa sapere in una nota di aver “ripreso il controllo della città di Krupets”, aggiungendo che le forze di Mosca “continuano a fermare” gli attacchi ucraini nella regione.

Nonostante questo ottimismo, il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov nel corso di un incontro dedicato alla sicurezza della popolazione e delle infrastrutture nelle regioni di confine ha annunciato che lo stato maggiore di Mosca ha sviluppato un piano d’azione per proteggere la regione di Belgorod, vicina al Kursk e al confine con l’Ucraina, e che rinforzi saranno inviati nella regione. “Stiamo parlando, prima di tutto, di aumentare l’efficienza del sistema di comando e controllo delle truppe in interazione con altre forze dell’ordine e con l’amministrazione della regione di Belgorod”, ha concluso il capo della difesa russo.

Carri armati britannici usati per attacco Kursk

Dopo armi di fabbricazione italiana usate da Kiev negli scorsi giorni, anche carri armati Challenger 2 britannici potrebbero essere stati utilizzati nell’incursione ucraina in Russia. Una fonte britannica ha riferito a Sky News che i carri armati da battaglia sono stati schierati dalle truppe ucraine. Il Ministero della Difesa del Regno Unito ha rifiutato di commentare questioni “operative”, ma ha affermato che non c’è stato alcun cambiamento nella politica da quando è stato dato il via libera all’uso di armi britanniche sul suolo russo nel quadro dell’autodifesa di Kiev. L’unica eccezione sono i missili Storm Shadow britannici, che rimangono off-limits oltre i confini dell’Ucraina.

Zelensky: “abbiamo bisogno di altre armi”.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale ha confermato che “La nostra avanzata nella regione di Kursk sta andando bene oggi: stiamo raggiungendo il nostro obiettivo strategico. Anche il ‘fondo di scambio’ per il nostro stato è stato notevolmente ricostituito”. Ma ha chiesto altre armi: “Abbiamo bisogno di altre armi: armi missilistiche. E continuiamo a lavorare con i nostri partner su decisioni a lungo raggio per l’Ucraina, perché queste sono decisioni lungimiranti per la nostra vittoria. Deve essere fatto. Più audaci saranno le decisioni dei nostri partner, meno Putin sarà in grado di agire”.

Sabotaggio Nord Stream approvato da Kiev

Il Guardian riporta che, stando a una ricostruzione del Wall Street Journal basata su fonti ucraine, il gasdotto Nord Stream fu fatto saltare in aria in un’operazione inizialmente approvata da Volodymyr Zelensky e poi annullata, ma che è stata comunque portata avanti da una squadra di sabotatori ucraini. Negli scorsi giorni la Germania ha spiccato un mandato di cattura nei confronti di un sub ucraino per il sabotaggio.

L’idea di far saltare il gasdotto sottomarino russo sarebbe emersa nel maggio del 2022, nel corso di una riunione di alto livello di militari, funzionari e imprenditori ucraini. Un portavoce del presidente ucraino ha smentito le affermazioni, ma secondo il giornale americano, l’operazione è avvenuta sotto la direzione dell’allora capo di stato maggiore Valery Zaluzhny, malgrado un dietrofront di Zelensky, che era propenso a cancellarla. Le persone coinvolte direttamente nel sabotaggio sarebbero sei, e il costo dell’operazione di 300.000 dollari da finanziamenti da privati.

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