giovedì, 21 Novembre, 2024
Salute

Humanitas: attenzione a come ci si espone al sole

Carcinoma cutanei sono i più diffusi: fare prevenzione e tutelare i bambini

Attenzione alla pelle. I carcinomi cutanei sono i più diffusi e si sviluppano soprattutto nelle parti del corpo maggiormente esposte al sole, come cuoio capelluto, viso, orecchie, collo, spalle e dorso. Uno dei principali fattori di rischio è rappresentato dall’esposizione alle radiazioni UVA e UVB dei raggi solari, ma anche dei lettini e delle lampade solari. Inoltre, costituiscono un fattore di rischio il contatto con l’arsenico e le radiazioni ionizzanti, come pure le malattie che debilitano il sistema immunitario (AIDS o altre forme di immunodeficienza). Il fumo aumenta il rischio di sviluppare carcinomi soprattutto in prossimità delle labbra. I tumori cutanei sono classificati in base alle cellule che danno origine al tumore stesso. Quando sono più superficiali prendono il nome di carcinoma spinocellulare, che è la tipologia più aggressiva, mentre se sono più profondi si parla di carcinoma basocellulare. I carcinomi spinocellulari e basocellulari rappresentano la quasi totalità dei tumori della pelle non melanomatosi, ma esistono anche altri tipi di tumori della pelle. Come i carcinomi a cellule di Merkel, tumori rari caratterizzati da un alto tasso di mortalità, che colpiscono soprattutto la popolazione anziana e derivano da cellule con funzioni tattili. C’è poi il sarcoma di Kaposi, un tumore vascolare a lenta progressione che colpisce le cellule che ricoprono l’interno dei vasi sanguigni o linfatici. E infine i linfomi cutanei, che possono interessare la maggior parte dei tessuti connettivali (tessuti con funzione di protezione).

Rivolgersi allo specialista

La Fondazione Humanitas spiega che i melanociti si trovano nell’epidermide, insieme ai cheratinociti. Hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari e che è responsabile dell’abbronzatura. I melanociti possono dar luogo ad agglomerati scuri visibili sulla superficie della pelle chiamati nevi (termine medico) o nei. Quando i melanociti vanno incontro a trasformazione e proliferazione tumorale si ha il melanoma: rappresenta solo il 5% circa di tutti i tumori della pelle ma è tra i più aggressivi. Tumori cutanei e melanomi causano solo raramente sintomi nelle fasi iniziali. Come capire, quindi, che è necessario rivolgersi a uno specialista? Meglio fare una visita non appena si nota la comparsa o il cambiamento di aspetto di qualche lesione o macchia sulla pelle (nevi compresi).

Soggetti a rischio

I soggetti a rischio dovrebbero controllarsi almeno una volta all’anno. Tra queste persone rientrano coloro che hanno la pelle, gli occhi e i capelli chiari, chi ha una storia familiare di predisposizione al melanoma o ai tumori cutanei, coloro che si sono scottati in modo serio durante l’infanzia o che hanno nevi con caratteristiche atipiche, come una forma irregolare. Quando i tumori della pelle diventano più grandi di solito sono più facilmente individuabili, e in stadio avanzato possono sanguinare o provocare prurito e dolore.

Prevenzione e periodi pericolosi

Prevenire i tumori cutanei e i melanomi è la cosa migliore che si possa fare: per proteggere la pelle, oltre alle visite di controllo, è importante usare una protezione solare adeguata al proprio fototipo, dal periodo di Pasqua fino agli inizi di novembre. La crema va spalmata con attenzione circa 45 minuti prima dell’esposizione e poi reintegrata ogni due ore. È sempre raccomandato un fattore di protezione solare SPF non inferiore a 30, meglio 50 per i fototipi 1 e 2, per i bambini, e per chi svolge attività invernali ad altitudini elevate. In generale, va evitata un’esposizione eccessiva ai raggi solari, soprattutto in primavera ed estate e nelle ore più calde della giornata. Se ciò non è possibile è meglio usare magliette, occhiali da sole e cappello, oltre alla crema sulle zone direttamente esposte. No a lettini e docce abbronzanti.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Il giallo del pomodoro: tutta colpa della Brexit?

Luca Sabia

L’alba di una Giustizia nuova

Federico Tedeschini

La svolta liberale?

Tommaso Marvasi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.