Il lavoro domestico a dispetto di quanto potrebbe suggerire il senso comune, è un lavoro pericoloso: dietro l’apparente senso di sicurezza trasmesso dall’ambiente casalingo, si cela una molteplicità di rischi grandi e piccoli che distrazioni e imperizie possono tramutare in danni fisici anche seri.
In casa ci si fa male, più spesso di quanto normalmente si creda, è evidenziato in un documento della Fondazione Censis, e le cifre dell’infortunistica sono allarmanti: più di due collaboratori su tre hanno avuto almeno un incidente sul lavoro (70,5%) nell’arco della propria esperienza professionale. Il fenomeno interessa il 44,3% dei collaboratori solo nel loro ultimo anno di attività, e addirittura il 61,2% se si prendono in considerazione gli ultimi tre.
Se la correlazione tra anzianità di servizio e numero di infortuni appare in assoluto abbastanza ovvia, d’altro canto la maggiore esperienza sembra giovare ai più esperti. Se si prende in considerazione l’ultimo anno di servizio – così da rendere confrontabili i dati per tutte le classi di anzianità – l’incidenza degli infortuni risulta significativamente più alta tra chi svolge questo lavoro da meno di quattro anni: il 47,4% dei lavoratori in questa fascia ha avuto almeno un incidente, contro il 40,6% di chi ha più di dieci anni di esperienza. E per di più la casistica mostra un andamento proporzionale all’anzianità, dal momento che il numero di eventi nell’ultimo anno diminuisce al crescere dell’esperienza del lavoratore
Ecco perche l’OIL, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, precisa l’Osservatorio Malattie Occupazionali e Ambientali, OSMOA, dell’Università degli Studi di Salerno, stima che il settore di assistenza e di cura in Italia — nel quale il lavoro domestico assorbe un gran numero di lavoratrici e lavoratori — potrebbe generare, se supportato da politiche economiche e sociali, circa 1,4 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030.
Ciononostante, il contributo del lavoro domestico al benessere collettivo è spesso sottovalutato sia riguardo la natura specifica del datore di lavoro che — nella stragrande maggioranza dei casi è un individuo o un membro dalla famiglia — sia in relazione alle competenze e la responsabilità che esso richiede.
La Convenzione dell’OIL n.189 del 2011 sul lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici stabilisce che il lavoro domestico è lavoro come tutti gli altri. Sebbene tutte le convenzioni internazionali del lavoro si applichino al lavoro domestico, la Convenzione n. 189 ha lo scopo di estendere ai lavoratori di questo settore gli stessi diritti e tutele riconosciuti a tutti gli altri lavoratori. Questo codice internazionale del lavoro include i principi e diritti fondamentali sul lavoro, il diritto all’informazione e trasparenza riguardo i termini e le condizioni di lavoro, il diritto alla parità di trattamento in materia di retribuzione, orari di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, protezione sociale e altri diritti, includendo delle previsioni per le lavoratrici e lavoratori in situazione di maggiore vulnerabilità, come i lavoratori minorenni, quelli migranti e coloro che abitano nei luoghi di lavoro. Attribuisce inoltre un ruolo fondamentale alla legislazione e alla contrattazione collettiva nel garantire condizioni di lavoro eque e dignitose.
A circa quindici anni dalla sua adozione, la Convenzione n.189 per i lavoratori e le lavoratrici domestici è stata ratificata da oltre 90 dei Paesi membri dell’OIL, svolgendo un’azione propulsiva per le riforme legislative e le politiche sul lavoro domestico a livello nazionale.
Oltre ad essere il primo paese dell’Unione europea ad aver ratificato la Convenzione, l’Italia ha introdotto una serie di riforme che hanno equiparato il lavoro domestico agli altri lavori attraverso l’estensione dei diritti e le protezioni sul lavoro a tutti i lavoratori domestici. Queste riforme sono inoltre rafforzate da un sistema di dialogo sociale e negoziazione sui termini e condizioni del lavoro domestico, in particolare attraverso la contrattazione collettiva a livello nazionale.
Le trasformazioni sociali ed economiche che interessano il settore del lavoro domestico evidenziano la necessità di promuovere politiche e servizi a sostegno del lavoro domestico, delle famiglie e degli altri datori di lavoro.
L’ufficio OIL per l’Italia e San Marino collabora con i suoi Membri tripartiti per rendere il lavoro dignitoso una realtà per tutti i lavoratori e le lavoratrici domestici attraverso il rafforzamento delle capacità istituzionali ad adottare riforme politiche e legislative e/o programmi efficaci, facilitare e supportare il dialogo sociale tra i membri tripartiti nonché a promuovere attività di informazione e sensibilizzazione sui diritti dei lavoratori del settore.