lunedì, 16 Dicembre, 2024
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Beatrice Tei, la quinta generazione della storica famiglia che rinnova la ʼPilade Gianiʼ tra tradizione e innovazione nel settore dello yachting

Esperienza, storia, passione. Sono questi i capisaldi dell’azienda in cui opera Beatrice Tei classe 1988, quinta generazione della storica azienda di famiglia “Pilade Giani”, società che da oltre 140 anni è in mare e su terraferma al servizio sia di Armatori che di Comandanti. “Il mare ha sempre fatto parte di me. Ho trascorso la mia infanzia tra le banchine del porto e i racconti di mio nonno prima e di mia madre poi, Gloria Giani, la quale ha saputo tramandarmi anche l’esperienza e i valori professionali del mio bisnonno.”, ci racconta Beatrice Tei dalla sua sede di Livorno, dove attualmente occupa il ruolo di Yacthing Department manager. Ed è grazie a lei che la storia di famiglia non solo continua ancora oggi dopo oltre un secolo di attività, ma negli anni si è rinnovata aprendo lo scorso anno, proprio grazie a una sua intuizione, un nuovo capitolo in azienda: “Il settore yachting, sfida accattivante che attraverso i valori storici della Pilade Giani, apporta una spinta moderna, hi-tech ed ecosostenibile”.

Una donna a capo dello Yachting Department di una delle agenzie marittime più antiche. Una gran bella sfida visto il settore innovativo.
“Si, una sfida di non poco conto che ha portato però l’azienda creata nel 1887 dal mio biosnonno, la Pilade Giani che si è sempre occupata di spedizioni e logistica, ad aprirsi anche a nuovi orizzonti”.

Un’idea ragionata che è arrivata a seguito di un’altra esperienza, perché lei dopo una laurea in economia e legislazione dei Sistemi Logistici, è entrata inizialmente in azienda per restarci solo pochi mesi. Come mai ha deciso a quei tempi di andare via?
Nel 2012 sono entrata nell’azienda di famiglia per un tirocinio semestrale che mi ha dato la possibilità di iniziare un percorso lavorativo. Terminato però questo periodo di prova, ho preferito fare un’esperienza al di fuori dell’ufficio e dall’azienda di famiglia, rimanendo però sempre ancorata nel settore logistico e portuale che difatti era, non soltanto, l’ambito che avevo scelto all’università, ma anche la storia che mi portavo dietro da ben quattro generazioni. La decisione di volermi staccare dalla famiglia era un modo per uscire dalla zona di comfort e mettermi in gioco. Avevo bisogno, insomma, di farmi le ossa. Ed è stato molto utile per la mia preparazione ed esperienza professionale.

 Di cosa si è occupata di preciso in quel periodo?
“Ho lavorato per un anno e mezzo presso la Procura della Repubblica a Livorno, affiancando un funzionario doganale distaccato d’ufficio, dove ho seguito tutte le frodi e gli illeciti in ambito doganale, un settore molto interessante. Successivamente, ho svolto un tirocinio curriculare presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in seguito a un Master in Giurista dell’Economia e Manager Pubblico, sempre presso l’Università di Pisa. Dopo questa esperienza, sono entrata nell’Autorità Portuale, oggi ADSP, per un altro anno e mezzo, lavorando nel Dipartimento Sviluppo e Innovazione portuale”.

 Quando e perché ha deciso poi di rientrare nell’azienda di famiglia?
“Sono tornata nella Pilade Giani dopo tre anni e mezzo con una mentalità più aperta e più matura. In un primo periodo sono stata totalmente operativa, poi sono nati i miei due figli, Lorenzo, che ha 5 anni, e Giorgio, che ha quasi 2 anni. Dopo il Covid e la nascita di Giorgio, sono rientrata ufficialmente e ho iniziato a seguire la comunicazione e il marketing dell’azienda, cercando di rinnovarne l’immagine senza perdere i valori storici che da sempre ci caratterizzano come azienda seria e professionale”.

E poi è arrivato il progetto Pilade Giani for Yachting. Quali sono stati gli obiettivi e i risultati raggiunti?
“Pur essendo presenti nel settore yachting da più di otto anni, nel 2023 è nato il progetto che come ha specificato è destinato totalmente al settore  Yachting, un progetto di rilancio dell’immagine di un brand già esistente ma che non si adattava pienamente alle esigenze estetiche e glamour di questo bellissimo settore. Abbiamo creato un nuovo sito, un nuovo logo, nuovo materiale pubblicitario e nuovi canali social, investendo anche sulla presenza della nostra società alle fiere più importanti del settore, come quelle di Cannes, Monaco, Genova e Viareggio”.

Il risultato?
“Da uno o due clienti, oggi gestiamo circa venti barche, con comandanti e team. Il servizio che ci ha visti più impegnati e che ci ripaga maggiormente è la Crew Assistance, un tipo di lavoro che mi appaga particolarmente per il contatto diretto con marittimi stranieri che necessitano di assistenza a trecentosessanta gradi e i cui feedback sono sempre molto positivi e quindi appaganti per chi ci ha messo anima, testa e cuore”.

Quali sono le chiavi del successo dell’azienda oggi?
“Un network esteso e consolidato è sicuramente una delle chiavi del nostro successo. Questo ci ha sempre ripagati negli anni e anche nei nuovi progetti che abbiamo lanciato e che spesso in aziende storiche suscitano titubanze o perplessità e che invece ora sono un fiore all’occhiello. Attualmente, in porto abbiamo il M/Y CARINTHIA VII, una delle barche più grandi e prestigiose al mondo, gestita da una nostra cara amica con sede a Monaco, che, avendo fiducia in noi, ce l’ha affidata per lo scalo di Livorno”.

Che effetto le fa essere la quinta generazione della Pilade Giani?
“Sono onorata di essere parte un’azienda storica come la nostra e di portare avanti un sogno iniziato alla fine dell’800 e tramandato di padre in figlio prima e poi di padre in figlia per giungere a un passaggio di testimone tutto al femminile, quello appunto da mia madre a me. Un modo questo che dimostra come nonostante anni di guida maschile nel nostro settore, la mia azienda sia stata sempre d’avanguardia, aperta alle donne per affidar loro posti di commando e fidarsi della loro parte creativa e innovativa”.

Che ricordi ha della sua infanzia?
“Ho ricordi bellissimi di mio nonno in ufficio e della sua dedizione al lavoro così attentata, costante, seria, così come di mia madre, che è sempre stata il mio modello di donna, imprenditrice e manager di successo. Spero di tramandare questa stessa passione anche ai miei figli. Vedremo se ci riuscirò”.

 

 

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