giovedì, 19 Settembre, 2024
Attualità

Negli ultimi 10 anni sparito un distributore di carburante su cinque

Secondo Confesercenti oltre 500mila italiani sono rimasti senza una stazione per il rifornimento nel proprio comune

Mentre gli italiani si godono le vacanze estive, l’emergenza carburanti nei borghi e nelle località minori rischia di trasformare un viaggio rilassante in unʼodissea. Tra il 2014 e il 2024, la rete italiana delle stazioni di rifornimento si è ridotta del 22,2%, con la chiusura di oltre 4.500 punti vendita. Un’emorragia che ha colpito duramente soprattutto i piccoli centri, dove fare rifornimento è diventato unʼimpresa. Sono ben 246 i comuni sotto i 15mila abitanti che hanno visto chiudere lʼultimo distributore di carburanti, costringendo oltre 527mila residenti – e numerosi turisti – a recarsi in un altro comune per fare il pieno. A lanciare l’allarme è Confesercenti, che denuncia il fallimento dei tentativi di razionalizzare il numero di distributori. Anziché una riduzione controllata e mirata, la rete si è ridotta in maniera squilibrata, creando un preoccupante vuoto nei servizi essenziali per i cittadini delle località minori.

Se infatti è vero che la diminuzione più rapida del numero di distributori si registra nei comuni con più di 250mila abitanti (-24,3% tra il 2014 ed il 2024, anche per motivi di sicurezza), anche la riduzione registrata nei paesini e nei borghi sotto i 5mila abitanti è sopra la media (-23,7%). E l’impatto della desertificazione dei benzinai è più forte: degli oltre 527mila residenti rimasti a secco, circa 412mila vivono in un micro-comune.

Crollo di iscrizioni

A contribuire al calo del numero di punti vendita, anche il crollo di iscrizioni di nuove imprese che si sono più che dimezzate. Nel 2014 erano 407 – di cui più di un quarto nei piccolissimi comuni sotto i 5mila abitanti – nel 2023 sono state solo 139: un crollo del -65,8%. Nei piccolissimi comuni la riduzione è stata addirittura del -74,1%. Un calo non compensato – come avviene invece in altri settori del commercio – dall’aumento di gestori di nazionalità non italiana: tra il 2014 ed il 2024 passano da 684 a 941. Un balzo del +37,6%, ma insufficiente a invertire il calo complessivo. Un problema, in primo luogo, per i cittadini residenti, ma anche per eventuali visitatori: l’Italia ha un patrimonio straordinario di piccoli borghi e paesi, accessibili soprattutto attraverso il trasporto su gomma, che hanno un potenziale turistico straordinario. Ma i visitatori rischiano di restare a secco: letteralmente, perché privi di carburante, e figurativamente anche di contante, visto che stanno sparendo pure gli ATM: negli ultimi dieci anni ne sono scomparsi quasi 5mila, l’11% circa.

Problema quotidiano

“Per molti italiani”, spiega Confesercenti, “fare rifornimento e prelevare contanti un problema quotidiano. Nei micro-comuni sono rimasti solo 3 distributori ogni 10mila abitanti. In molte aree del paese fare rifornimento di carburante richiede spostamenti di decine di chilometri. E purtroppo, non si tratta dell’unico servizio ormai al lumicino: nelle piccole località non è necessario uscire dal comune solo per fare rifornimento, ma anche per comprare un giornale e a volte persino per prendersi un caffè. Bisogna varare una politica di sostegno alle attività commerciali ‘essenziali’ nei piccoli centri, o quasi metà della popolazione italiana rimarrà senza servizi o quasi: gli italiani che abitano in un comune sotto i 15mila abitanti sono circa 23,6 milioni”.

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