Continuano gli attacchi ucraini nella regione russa di Kursk, mentre 30 droni russi sono abbattuti dalle forze Ucraine. Secondo diplomatici americani, la Russia sta rifornendo armi all’Iran. La Turchia rafforza le difese aeree e missilistiche. Intanto la Sahel accusa Ucraina e Polonia di voler aprire un fronte africano addestrando separatisti in Mali.
Ancora attacchi su regione russa
Kursk La regione russa di Kursk è stata nuovamente presa di mira ieri da attacchi missilistici e di droni, dopo un’incursione e attacchi del giorno prima da parte dell’esercito ucraino che avevano provocato cinque morti e dozzine di feriti.
La regione russa di Kursk è stata colpita da attacchi missilistici e droni che hanno provocato cinque morti e 28 feriti, scrivono i media russi. I sistemi di difesa aerea di Mosca hanno abbattuto 26 droni e diversi razzi nei cieli della regione sventando il tentativo ucraino di sfondare il confine.
Kiev, abbattuti 30 droni Shahed
Secondo quanto riferito dall’aeronautica ucraina, la Russia ha lanciato ieri trenta droni kamikaze iraniani Shahed contro il territorio ucraino, dai territori di Primorsko-Akhtarsk e Yeisk, entrambi situati nel sud-ovest della Federazione Russa, e tutti abbattuti. Per l’abbattimento, le forze armate ucraine hanno utilizzato pattuglie mobili, unità missilistiche antiaeree e mezzi di guerra radioelettronici. Le intercettazioni sono avvenute nelle regioni ucraine di Kiev (nord), Cherkasy (centro), Khmelnitsky e Vinitsia (ovest), Mikolayiv e Kherson (sud) e Kharkiv (nord-ovest).
Mosca: la comunità internazionale condanni l’attacco di Kiev
Riferendosi a quanto dichiarato da Mosca, secondo cui le forze di Kiev hanno attraversato il confine, dando luogo a scontri sul suolo russo, Vladimir Putin ha dichiarato che le azioni dell’esercito ucraino nella regione di Kursk costituiscono una “provocazione su larga scala”, durante una riunione del governo. I soldati ucraini stanno eseguendo attacchi contro strutture civili nell’oblast, secondo Mosca, e hanno provocato la morte di cinque persone e 20 feriti. Kiev non ha commentato i combattimenti nella zona.
Per questo la Russia “invita la comunità internazionale a non farsi da parte e a condannare le azioni di Kiev”, ha detto la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Come si legge in un commento sul sito del ministero degli Esteri “Con il loro barbaro attacco nella regione di Kursk, gli ukrobanderisti hanno cercato di seminare il panico tra i residenti della regione e di dimostrare almeno una parvenza di attività sullo sfondo dei continui fallimenti delle forze armate ucraine nella zona di conflitto. anche qui i calcoli dei neonazisti non si sono avverati”.
“Tutti questi crimini sanguinosi si verificano sullo sfondo del cinico silenzio dell’Occidente, che continua a nascondere i suoi burattini di Kiev. Tutto ciò non fa altro che rafforzare il senso di impunità dei neonazisti ucraini, che sono fiduciosi di poter farla franca con qualsiasi atrocità Chiediamo alla comunità internazionale di non farsi da parte e di condannare fermamente le azioni criminali del regime di Kiev.”
Preoccupazione per il patto Russia-Iran
Tra Usa e paesi europei cresce la preoccupazione per la vicinanza tra Mosca e Teheran e il crescente coinvolgimento della Russia nel conflitto in Medio Oriente, in particolare per l’assistenza che starebbe fornendo al gruppo Houthi nello Yemen. Un alto funzionario americano ha riferito ad Haaretz di “crescenti indicazioni del coinvolgimento russo nell’aiutare l’asse di resistenza orchestrato dall’Iran”, non solo in sede Onu, ma anche “sotto forma di cooperazione militare”.
Secondo due diplomatici sentiti dal quotidiano israeliano, “l’Iran ha consegnato alla Russia un elenco di richieste di aiuto per potenziare le sue capacità militari, in particolare le difese aeree”durante la visita a Teheran del segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergei Shoigu.
“Il coinvolgimento della Russia ci preoccupa molto, e dovrebbe preoccupare anche Israele – ha detto uno dei diplomatici – da più di due anni diciamo a Israele che la cooperazione tra Russia e Iran non si sarebbe fermata con la guerra in Ucraina e che alla fine avrebbe danneggiato anche voi”. Come sottolinea Haaretz è evidente il riferimento alla “posizione di neutralità adottata da Israele dall’aggressione russa dell’Ucraina nel 2022, che ha sollevato forti critiche e frustrazioni da parte degli alleati occidentali”.
L’Ucraina e il fronte in Africa
Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, citata da RIA Novosti, ha dichiarato che “incapace di sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, il regime criminale di Zelensky ha deciso di aprire un secondo fronte in Africa aiutando i gruppi terroristici nei paesi del continente amico di Mosca. Continueremo ad attirare l’attenzione della comunita’ internazionale, anche nelle piattaforme multilaterali, su questo comportamento apertamente barbaro di Kiev”.
‘Aes Info’, la rete informativa coordinata dall’Alleanza del Sahel (Aes), la coalizione formata dalle giunte golpiste di Mali, Niger e Burkina Faso ha accusato Ucraina e Polonia di addestrare, operando da un’ambasciata di un Paese confinante con il Mali, “gruppi terroristici” all’uso di droni kamikaze. In un post pubblicato sui social media, l’Alleanza sostiene che i combattenti vengano trasferiti nei due Paesi occidentali per perfezionare le tecniche di combattimento, in quella che definisce una “rete di addestramento terroristico”. Le giunte citano fonti della sicurezza secondo cui nuove reclute sarebbero inviate a seguire la stessa formazione, collegando il traffico agli attacchi effettuati di recente nel nord del Mali contro le Forze armate maliane
La Turchia costruirà una Difesa integrato
Durante una riunione del Comitato esecutivo dell’Industria della Difesa di martedì ad Ankara, presieduta dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a cui hanno partecipato funzionari civili e militari, è stato annunciato che la Turchia avvierà lavori per sviluppare un sistema di Difesa integrato denominato ‘Steel Dome’. Il progetto riguarda l’integrazione a più livelli di sistemi di difesa aerea, sensori e armi di vario tipo in una rete che fornisca un quadro della situazione aerea in tempo reale mentre l’uso dell’intelligenza artificiale aiuterà i funzionari a prendere le decisioni.
Negli ultimi anni, la Turchia ha sviluppato una serie di sistemi di difesa aerea per garantire la protezione dell’intero spazio aereo del paese. Durante l’incontro, sono stati discussi anche progetti per sistemi di difesa missilistici, del jet da combattimento sviluppato a livello domestico Kaan, dei droni Bayraktar TB3, Akinci e Aksungur e di vari veicoli aerei e marittimi senza pilota