venerdì, 22 Novembre, 2024
Esteri

Ucraina. Crosetto alla Camera: a Kiev nuove armi ma solo per difesa

Zelensky: tutto il mondo vuole che la Russia partecipi al prossimo summit. No alle mezze sanzioni

Informativa del ministro della Difesa Crosetto ieri alla Camerasul vertice Nato di Washington sull’Ucraina. Zelensky ha affermato che “tutto il mondo”, compresa l’Ucraina, vuole che la Russia partecipi a un secondo summit per porre fine al conflitto. L’uccisione del leader di Hamas Haniyeh “porterà a un’ulteriore escalation delle tensioni”, ha dichiarato il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov.

Crosetto: Armi difensive all’Ucraina

“A Washington l’Italia ha confermato il fermo sostegno all’Ucraina. Con il nono pacchetto di aiuti abbiamo puntato al rafforzamento della capacità di difesa aerea per la protezione di infrastrutture critiche civili. Abbiamo donato strumenti militari che hanno scopo di difesa, non di attacco e, di certo, non sul suolo russo”, ha detto Crosetto.

L’Italia è sestultima per spese Difesa.

“Tra i Paesi Nato in 23 rispettano il requisito del 2% delle spese per la Difesa sul Pil. Alcuni di questi hanno detto che il 2% è l’obiettivo minimo ormai insufficiente ed hanno auspicato un parametro superiore. L’Italia è sestultima tra le azioni dell’Alleanza Atlantica on l’1,53%”. “Noi – ha spiegato Crosetto – abbiamo confermato l’impegno a raggiungere il 2% in maniera graduale e sostenibile, ma difficilmente ce la faremo per il 2028. Abbiamo rappresentato le difficoltà legate al debito pubblico ed ai vincoli del patto di stabilità. Comunque – ha sottolineato – noi siamo un contributore operativo di primo piano della Nato, le nostre truppe sono in prima linea su molti fronti”.

Unifil può evitare escalation

A questo proposito Crosetto ricorda che “si prospetta una situazione potenzialmente pericolosa in Libano, dove Hezbollah, incurante della risoluzione Onu, ha creato avamposti e depositi di armi al Sud forte del fatto che Unifil non sarebbe intervenuta. Io ho avviato da tempo contatti con l’Onu per sollecitare misure atte a garantire la sicurezza del personale impegnato ed a consentire alla missione di funzionare”.

“La presenza dei 10mila militari di Unifil in quella zona (Libano, ndr) può essere l’elemento che non consente lo scontro diretto, può essere l’elemento di pacificazione, certo con le garanzie di sicurezza per il personale per il quale la mia preoccupazione è costante: non c’è giorno in cui io non mi chieda ‘e se succede qualcosa?’ ai nostri 1.200 militari.

Contatto costante

“Sono in costante contatto – ha proseguito il ministro – con i vertici dell’Aise e dello Stato Maggiore della DIfesa per monitorare la situazione del nostro contingente. Abbiamo aggiornato i piani di evacuazione e confermo che continueremo ad operare, la nostra presenza può evitare un’ulteriore escalation. L’Onu deve ribadire che quei soldati non sono alleati di una delle due parti, sono lì a garantire che il conflitto non deflagri in qualcosa di più ampio”.

“Oggi ritengo che non siano più a rischio dei giorni scorsi, non sono un target diretto ma potrebbero essere coinvolti incidentalmente in scontri tra le parti ed io ho espresso preoccupazione ai miei omologhi israeliano e libanese”.

Zelensky: la Russia partecipi al prossimo summit.

No a mezze sanzioni. l presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato ai media francesi, che “tutto il mondo”, compresa l’Ucraina, vuole che la Russia partecipi a un secondo summit per porre fine al conflitto. “La maggior parte del mondo oggi afferma che la Russia deve essere rappresentata al secondo summit, altrimenti non otterremo risultati significativi. Dal momento che tutto il mondo vuole che siano al tavolo, non possiamo essere contrari”.

“L’Ucraina sta combattendo per se stessa, per la sopravvivenza. E se il resto del mondo la pensasse come noi, sono sicuro che avremmo già fermato i russi. Se non avessimo avuto mezze sanzioni e mezze soluzioni, avremmo già fermato Putin”: lo scrive su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Il mondo è molto più forte, il mondo è molto più grande, molto più potente, con più principi, economicamente più forte. Ma si decidono sempre mezze sanzioni. Tutto è a metà”, aggiunge.

Viceministro esteri russo

Mercoledì il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov ha dichiarato che l’uccisione di Haniyeh “porterà a un’ulteriore escalation delle tensioni”,. Nel corso della notte le forze armate russe hanno lanciato decine di droni verso diverse regioni dell’Ucraina. “La difesa aerea opera nell’Oblast di Kiev. Non abbandonate i rifugi” ha scritto il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, sui social.

Fratoianni: la politica non può essere delegata ad alleanza militare

Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra prendendo la parola dopo l’informativa del ministro della Difesa ha affermato nell’Aula di Montecitorio: “Il nostro Paese ha puntato tutto sul delegato Nato del fronte Sud e ha preso un palo, come si dice. Ma perché la Nato deve occuparsi del fianco Sud? Fatemi capire. Perché la verità è che il ministro Crosetto è venuto a dirci che stiamo delegando le funzioni della politica, a cominciare dalla politica estera, ad un’Alleanza militare”.

“Io non sto discutendo qui: Nato sì, fuori la Nato. Potremmo fare una grande discussione sul ruolo della Nato, sulla sua attualità, sulla necessità -prosegue il leader di Si- di superare alcuni modelli, ma non è questo il luogo, non è questo il momento. Sto dicendo che non è possibile delegare la politica -e risolvere il drammatico deficit di politica, che oggi misuriamo nelle grandi istituzioni nazionali e sovranazionali, l’Unione europea e le Nazioni unite, mute su ogni scenario di guerra e di conflitto, mute!- ad un’Alleanza militare. Questo è il problema. Perché, se la Nato è il soggetto a cui affidiamo la politica dell’oggi e del domani, colleghi e colleghe è finita. Chiaro?”

Protesta delle opposizioni

In apertura di lavori sui tempi d’esame sul ddl sicurezza nelle commissioni congiunte Affari Costituzionali e Giustizia della Camera le opposizioni hanno protestato. “Sono stati contingentati i tempi – ha detto la Dem Chiara Braga – in assenza di qualsiasi atteggiamento ostruzionistico con una modalità di gestione che ha visto momenti di forte tensione anche a fronte di intimidazioni e minacce nei confronti dell’opposizione. Una modalità che non è accettabile”. Un atteggiamento “aggressivo da parte della maggioranza”, ha stigmatizzato anche Filiberto Zaratti.

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