mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

Confcommercio: Pil in crescita. Economia in risalita per l’effetto del terziario e della domanda interna

Prosegue la stagnazione dell’industria

“Il dato preliminare sull’andamento dell’economia italiana nel secondo trimestre dell’anno è coerente con le attese”. Per l’ufficio studi di Confcommercio il passo in avanti fatto registrare dall’economista non sarà una festa ma nemmeno una delusione. Anzi c’è una rivendicazione da parte dei commercianti: “la modesta crescita italiana continua ad essere sostenuta quasi esclusivamente dal terziario e dalla domanda interna”, puntualizza la Confcommercio.

Industria ferma

“La stagnazione dell’industria”, osservano gli analisti, “sembra proseguire, mentre cambia il segno del contributo della domanda estera netta: da positivo nel primo quarto a negativo nel secondo. Pesano le persistenti difficoltà riscontrate nell’economia tedesca (Pil a -0,1% congiunturale)”. “Con queste dinamiche”, sottolinea l’Ufficio Studi di Confcommercio sui dati Istat, “il raggiungimento di una crescita dell’1% – il target del governo – nell’intero anno, seppure non impossibile, appare non agevole””.

Effetto rinnovo contratti

“In prospettiva” – evidenzia la nota – “i miglioramenti del reddito nominale, anche grazie al rinnovo dei contratti, combinati con un’inflazione stabile e un’occupazione ai massimi di sempre dovrebbero supportare potere d’acquisto e consumi. Dai tassi reali eccezionalmente elevati per l’Italia deriverebbe, invece, un grave freno agli investimenti privati. Dal bilanciamento di queste opposte tensioni si avrà la cifra della crescita”.

Il Pil in leggera crescita

I dati preliminari dell’Istat indicano che nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente dello 0,9% su base annua. “Nel secondo trimestre del 2024”, annota Confcommercio, “l’economia italiana è quindi cresciuta dello 0,2%, che rappresenta il quarto risultato positivo consecutivo dopo la lieve flessione del secondo trimestre 2023. Il trimestre ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023. La variazione mensile”, conclude l’Ufficio studi, “è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e in quello dell’industria e di un aumento nel comparto dei servizi. La variazione acquisita per il 2024 è pari a 0,7%”.

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