venerdì, 20 Settembre, 2024
Esteri

Il piano di Zelensky per aprire ad un negoziato di pace

Il Ministro Russo: "No accordi che prevedano la capitolazione di Mosca

Il piano di Zelensky per aprire ad un negoziato di pace

“Tutti gli obiettivi della nostra missione saranno raggiunti”. A dirlo è il Ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, parlando della guerra in Ucraina. Le dichiarazioni del Ministro arrivano da Vientiane, capitale del Laos, durante la riunione ministeriale dell’Asean, e sostengono che la sola formula di Zelensky non può essere accettata come base per una trattativa di pace.

Una sconfitta che non avverrà

Per Lavrov l’Occidente continua a “ignorare” la posizione di Mosca sull’Ucraina, aspettandosi una capitolazione che non avverrà. Le dichiarazioni, riportate dalle agenzie russe Tass, Interfax e Ria Novosti, sostengono come il titolare del dicastero dedicato agli esteri russo sia stato informato dal suo omologo cinese, Wang Yi, riguardo all’incontro, svoltosi a Pechino, con il capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba.

“Non vediamo alcun cambiamento nella posizione cinese – ha proseguito Lavrov, aggiungendo che Pechino “rimane concentrata sulle cause sottostanti il conflitto in Ucraina e propensa a una politica multilaterale. La Cina è disposta a partecipare a eventi e conferenze multilaterali, purché siano accettabili per tutte le parti coinvolte e tutte le iniziative siano concordate in agenda. Questo rappresenta un rifiuto di lavorare basandosi esclusivamente sulla formula di pace proposta da Zelensky”.

Il piano di Zelensky

Proprio il Presidente ucraino ha annunciato l’intenzione di elaborare un piano d’azione per raggiungere la pace in Ucraina entro la fine di novembre 2024. In un’intervista alla televisione giapponese Nhk, Zelensky ha detto di aver assegnato questo compito alla sua amministrazione e alla squadra diplomatica. Ha indicato che i fattori decisivi per il piano saranno il rafforzamento dell’esercito ucraino, la pazienza, il sostegno internazionale, soprattutto dagli Stati Uniti, e la pressione diplomatica sulla Russia. Zelensky ha anche dichiarato di aver ricevuto proposte non ufficiali per congelare il conflitto, ma ha affermato di non poterle accettare. La questione dell’integrità territoriale dell’Ucraina sarà al centro del piano d’azione, che verrà discusso con i Paesi interessati.

Una pace che sembra lontana

Citato da Tass, Lavrov ha spiegato, però, come l’Occidente ignori “ciò che stiamo dicendo e continuano a chiederci di adottare un approccio costruttivo”. Un approccio costruttivo che, secondo il Ministro, “equivarrebbe alla capitolazione della Russia, cosa che non avverrà”, sottolineando che “tutti gli obiettivi della ‘operazione militare speciale’ in Ucraina saranno raggiunti senza alcun dubbio”.

Continuando sull’argomento, durante la conferenza stampa tenuta a Vientiane, ha ribadito come “Putin ha sottolineato più volte che Zelensky, con un decreto firmato due anni fa, ha vietato a sé stesso e ai suoi funzionari di negoziare con la Russia. Nonostante gli appelli per revocare tale decreto, nulla di simile è accaduto” spiegando, secondo Ria Novosti, che “le numerose recenti proposte di pace per risolvere il conflitto in Ucraina sono il risultato del crescente riconoscimento, da parte dell’Occidente, dell’impossibilità di sconfiggere Mosca e della crescente consapevolezza dell’inutilità di Zelensky e del suo governo”.

Il New York Times

Restando sul fronte ucraino, il New York Times riporta che il Ministro della Difesa russo, Andriy Belousov, ha contattato il Capo del Pentagono, Lloyd Austin, all’inizio del mese per avvisarlo di un’operazione segreta che l’Ucraina stava pianificando contro la Russia. Belousov ha chiesto se il Pentagono fosse a conoscenza dell’operazione e ha avvertito che potrebbe portare a un’escalation delle tensioni tra Mosca e Washington.

I funzionari del Pentagono, sorpresi dalle affermazioni di Belousov e ignari dell’operazione, hanno preso seriamente l’avvertimento, contattando gli ucraini per dissuaderli dal procedere. Il giornale sottolinea che, nonostante la stretta dipendenza dell’Ucraina dagli Stati Uniti, i funzionari ucraini “non sono sempre trasparenti con le controparti americane” riguardo alle operazioni contro obiettivi russi. Né i funzionari ucraini né il Cremlino hanno commentato l’indiscrezione, e il Ministero Belousov non ha risposto a una richiesta di commento.

L’attentato a Mosca

Intanto il Servizio di Sicurezza federale russo (Fsb) ha annunciato che un uomo, sospettato di aver fatto esplodere l’autobomba a nord di Mosca, in un parcheggio di via Sinyavskaya quattro giorni fa, è stato estradato dalla Turchia.

Secondo il Moscow Times, Yevgeny N. Serebryakov, cittadino russo nato nel 1995 e ricercato a livello internazionale, è stato arrestato a Bodrum grazie alla collaborazione tra Fsb, Ministero degli Interni russo, Servizi Speciali e Forze dell’Ordine turche, e consegnato alla Russia il 26 luglio.

Serebryakov è accusato di aver fatto esplodere un’autobomba in un parcheggio a nord di Mosca, ferendo due persone. Alcuni media russi hanno identificato le vittime come un alto funzionario del Ministero della Difesa e sua moglie, i quali, però, hanno negato di essere stati nell’auto al momento dell’esplosione.

Un video non verificato, pubblicato sul canale Telegram MSK1.ru, mostra un giovane in manette, descritto come Serebryakov, che afferma di aver ricevuto una promessa di cittadinanza ucraina e una ricompensa di 10.000-20.000 dollari dai Servizi Segreti ucraini per compiere l’attentato. L’autenticità del video, al momento, non è stata verificata in modo indipendente.

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