domenica, 17 Novembre, 2024
Esteri

Netanyahu, oggi l’intervento al Congresso Usa, domani l’incontro con Biden

Cina: bene l’intesa tra fazioni Palestinesi. Critiche ad Abu Mazen dal ministro israeliano Katz

Netanyahu è arrivato negli Stati Uniti, oggi l’intervento al Congresso. Dovrebbe poi incontrare il presidente Usa Joe Biden giovedì. L’incontro era inizialmente in programma per ieri, giorno in cui Biden doveva tornare per la prima volta alla Casa Bianca dall’annuncio del suo ritiro alle presidenziali e dopo l’isolamento a causa del Covid. Sarà il primo leader a incontrare il presidente Usa dopo il passo indietro. Sale a 70 morti il bilancio del raid a Khan Younis.

Cina, intesta fazioni Palestina

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha salutato l’intesa tra 14 diverse fazioni palestinesi sull’istituzione di un “governo di riconciliazione nazionale ad interim” a Gaza, nella fase successiva alla guerra. Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha criticato Fatah del presidente palestinese Abu Mazen per aver firmato l’accordo postbellico con il movimento islamista Hamas. “Hamas e Fatah hanno firmato in Cina un accordo per il controllo congiunto di Gaza dopo la guerra. Invece di rifiutare il terrorismo, Abu Mazen abbraccia gli assassini e gli stupratori di Hamas, rivelando così il suo vero volto”, ha dichiarato Katz in un comunicato.

Netanyahu: Hamas sta cedendo

“Hamas sta iniziando a cedere” e si ”raggiungerà un accordo” utile al ”futuro dello Stato di Israele”. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu spiegando che intende continuare l’operazione militare di Israele nella Striscia di Gaza per liberare gli ostaggi. “Sto facendo tutto ciò che è in mio potere per rispettare il necessario obiettivo umanitario e l’imperativo di restituire gli ostaggi e, allo stesso tempo, preservare l’esistenza dello Stato di Israele”, ha detto incontrando i familiari degli ostaggi durante una visita negli Stati Uniti, come citato dal suo ufficio.

”Non sono disposto in alcun modo a cedere sulla vittoria su Hamas. Se rinunciamo a questo, saremo in pericolo di fronte all’intero asse del male dell’Iran. Le decisioni che prendiamo sono fondamentali per il futuro dello Stato di Israele. Per quanto riguarda l’accordo per liberare gli ostaggi, le condizioni stanno diventando mature, senza dubbio. Questo è un buon segno e lo spirito del nemico sta iniziando a cedere”, ha detto Netanyahu.

“Credo che se saremo risoluti in questo, potremo raggiungere un accordo. Dico in anticipo”, ha sottolineato, “che questo è un processo. Sfortunatamente, non avverrà tutto in una volta, ma ci saranno delle fasi”.

Incontro segreto ad Abu Dhabi

Israele, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti hanno tenuto giovediì scorso un incontro segreto ad Abu Dhabi per discutere dei piani per il dopoguerra a Gaza. E’ quanto ha rivelato Axios, citando due funzionari israeliani. All’appuntamento hanno partecipato il ministro degli Esteri emiratino Abdullah Bin Zayed, insieme al ministro degli Affari strategici israeliano Ron Dermer e l’inviato americano per il Medio Oriente, Brett McGurk.

Proprio la settimana scorsa Lana Nusseibeh, rappresentante emiratina presso l’Onu, ha segnalato che Abu Dhabi è pronta a fornire truppe a una forza di mantenimento della pace a Gaza, una volta concluso il conflitto, il primo Paese arabo a muoversi in tal senso. In un’intervista al Financial Times, l’ambasciatrice ha abbracciato la prospettiva sulla quale sta lavorando da tempo l’amministrazione Biden, chiedendo l’istituzione di una “missione internazionale temporanea” a Gaza “che risponda alla crisi umanitaria, stabilisca legge e ordine, ponga le basi per la governance e apra la strada alla riunificazione di Gaza e della Cisgiordania occupata sotto un’unica e legittima Autorità palestinese”.

Cisgiordania, attacco israeliano

In un raid con droni stamane a Tulkarem, in Cisgiordania, sono stati uccisi diversi militanti palestinesi, tra cui Ashraf Nafeh e Muhammad Awad, i due comandanti locali di Hamas e delle Brigate dei martiri di al-Aqsa. Lo ha riferito l’esercito israeliano pubblicando il filmato dell’attacco. Nafeh era responsabile della preparazione e posizionamento di ordigni esplosivi contro le truppe, era coinvolto nel reclutamento di membri di Hamas ed era in contatto con funzionari del gruppo all’estero, oltre a partecipare agli attacchi. Awad, noto anche come Abu Abdo, era coinvolto in attentati e nella raccolta di fondi per attività terroristiche a Tulkarem.

Houthi, possibile attacco

Le sirene di allarme stanno risuonando nel nord di Israele al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Secondo i media, ci sono droni infiltratisi nel territorio israeliano. Secondo fonti della capitale yemenita Sanaa citate dal quotidiano libanese filo-Hezbollah Al-Akhbar, il gruppo yemenita Houthi sostenuto dall’Iran si sta preparando a colpire nuovi obiettivi sensibili in Israele e nella regione per rappresaglia dopo l’attacco israeliano al porto di Hodeida.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Rania di Giordania a Cernobbio: cinque punti per arrivare alla pace

Maurizio Piccinino

Israele bombarda campo profughi, ma il leader di Hamas Mohammed Deif è vivo

Maurizio Piccinino

Tajani: partenariato strategico con la Cina

Stefano Ghionni

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.