mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

Anche nel 2024 Lombardia, Emilia Romagna e Veneto saranno il motore del Paese

L’analisi della Cgia di Mestre

Anche nel 2024, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto si confermano come le locomotive del Pil reale nazionale. Secondo le stime degli istituti di statistica, il Prodotto interno lordo italiano dovrebbe crescere dello 0,7%, un risultato che pone il Paese alla pari con la Francia, superiore alla Germania (+0,1%), ma inferiore alla Spagna (+2,1%). L’analisi dell’Ufficio studi della Cgia, basata su dati Prometeia, prevede per la Lombardia una crescita del Pil dello 0,95%, seguita dall’Emilia Romagna con lo 0,86% e dal Veneto con lo 0,80%. Tra queste, si inserisce la Valle d’Aosta con un incremento dello 0,81%, un dato positivo, ma con un impatto limitato sull’economia nazionale data la piccola dimensione della regione.

Le tre regioni principali, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, rappresentano il 41% del Pil nazionale, il 53% delle esportazioni italiane e ospitano oltre 19 milioni di persone, circa il 33% della popolazione. Le regioni del Centro-Nord mostrano una crescita solida, con incrementi superiori allo 0,5%, mentre il Mezzogiorno registra aumenti più modesti, seppur sempre positivi. La Campania guida il Sud con una crescita dello 0,57%, seguita da Sardegna (+0,49%), Sicilia (+0,46%), Basilicata (+0,37%), Puglia (+0,36%), Abruzzo e Calabria (+0,23%) e Molise (+0,22%).

Settori in crisi e settori in crescita

La Banca d’Italia ha segnalato che la crescita economica italiana nel 2024 sarà trainata principalmente dai servizi, in particolare dal turismo, e dalle esportazioni. Al contrario, l’industria, specialmente nei settori della moda, dell’automotive e della metallurgia, subirà un ridimensionamento. Gli investimenti non dovrebbero crescere significativamente, mentre i consumi delle famiglie sono attesi in aumento nella seconda metà dell’anno, dopo una flessione tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.

Recupero post-pandemico

Confrontando il Pil reale del 2024 con quello del 2019, quasi tutte le regioni italiane hanno recuperato e superato i livelli pre-pandemia. La Lombardia ha registrato un incremento del 6,65%, la Puglia del 6,18% e l’Emilia Romagna del 5,62%. Anche le altre regioni del Nordest hanno mostrato una ripresa significativa: Trentino Alto Adige (+4,98%), Friuli Venezia Giulia (+4,77%) e Veneto (+4,60%). Tuttavia, Abruzzo (-0,23%) e Umbria (-0,26%) non hanno ancora recuperato completamente.

Le province trainanti

Milano è in testa alla classifica nazionale con una crescita prevista dell’1,14% del valore aggiunto reale. Seguono Pavia (+1,01%), Vicenza (+0,98%), Bologna (+0,95%), Modena (+0,92%) e Pordenone (+0,88%). In contrasto, nove province potrebbero registrare una crescita negativa, con le situazioni più difficili a Crotone, Isernia, Ragusa e Vibo Valentia.

Confronto europeo

Secondo un’analisi della Cgia basata su dati Eurostat del 2022, la regione più ricca dell’Ue è la Southern in Irlanda, con un Pil pro capite di 101.200 euro. La Provincia Autonoma di Bolzano è la prima regione italiana, al 13° posto con 56.900 euro. Le regioni del Mezzogiorno, invece, si trovano nelle posizioni più basse della classifica europea, con la Calabria al 215° posto (20.300 euro). Rispetto al 2019, le regioni del Nord Italia, eccetto il Piemonte, hanno mantenuto o migliorato la loro posizione, mentre quelle del Sud, ad eccezione di Molise e Basilicata, sono scese ulteriormente.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Lombardia, Lazio, Campania, Emilia-Romagna e Veneto sono le regioni che avranno bisogno di più lavoratori

Francesco Gentile

Fisco: CGIA, lavoratori autonomi e piccole imprese pagano di più

Redazione

Cgia: La spesa pubblica cresciuta in 10 anni  il doppio dell’inflazione

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.