11 persone hanno perso la vita e 30 risultano disperse a seguito del crollo di un ponte, causato da piogge torrenziali nella Cina nordoccidentale. Il ponte, situato nella contea di Zhashui, città di Shangluo, provincia dello Shaanxi, è crollato alle 20.40 di venerdì (ora locale). Gli 11 decessi confermati riguardano persone trovate nei cinque veicoli sinora recuperati. Il presidente Xi Jinping ha sottolineato che il paese è in un periodo cruciale per il controllo delle inondazioni. Ha esortato i governi locali a prendersi la responsabilità del monitoraggio e dei sistemi di allerta precoce. L’autorità cinese per i vigili del fuoco e il soccorso ha inviato una squadra composta da 859 persone, 90 veicoli, 20 imbarcazioni e 41 droni. Nella città di Baoji, nello Shaanxi, circa cinque persone sono state uccise e otto risultano disperse a causa di inondazioni e frane. Anche le province di Gansu e Henan sono state colpite da piogge incessanti. Nella città di Nanyang, nell’Henan, sono cadute precipitazioni equivalenti a quelle di un anno intero. Quest’anno la Cina ha vissuto un’estate caratterizzata da condizioni meteorologiche estreme, con gravi inondazioni nelle regioni centrali e meridionali, mentre le zone settentrionali sono state colpite da ondate di calore. All’inizio del mese, un tornado nella Cina orientale ha causato una morte e 79 feriti. A maggio, inondazioni e frane hanno colpito l’Hunan, mentre le inondazioni hanno causato 38 morti nella provincia del Guangdong. Nello stesso mese, piogge hanno provocato il crollo di un’autostrada nella Cina meridionale, uccidendo 48 persone. Gli scienziati sostengono che il cambiamento climatico, causato dalle emissioni di gas serra, è il principale responsabile dell’aumento della frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi.