venerdì, 6 Settembre, 2024
Agroalimentare

Prandini: “Imprese italiane in svantaggio, servono più risorse europee”

Coldiretti, assemblea nazionale. Tra gli interventi i ministri Fitto, Lollobrigida e Tajani

Più incentivi per contrastare la concorrenza Usa e cinese

Tra i temi trattati, Coldiretti ha messo in evidenza la necessità di aumentare i budget per la Pac, di una semplificazione burocratica e di imporre un principio di reciprocità per evitare concorrenza sleale da produttori extra-comunitari. Politiche necessarie per stare al passo con Cina e Usa.

Ha avuto luogo ieri al centro congressi di Palazzo Rospigliosi a Roma, l’assemblea nazionale di Coldiretti. Insieme al presidente nazionale Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo, erano presenti il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, oltre a Matteo Zoppas, presidente Ice e a Federico Vecchioni, ad di Bonifiche Ferraresi.

Aumenti budget

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini è intervenuto su molti temi nel suo intervento, a partire dalla necessità di aumentare i fondi europei per l’agricoltura. La Politica agricola comune in Europa vale 386 miliardi di euro in totale fino al 2027, ha ricordato la Coldiretti, di cui trentacinque miliardi di euro in Italia, un ammontare che mette le aziende agricole dell’Unione in una situazione di svantaggio rispetto al resto del mondo. Per questo il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha lanciato un appello: “è essenziale che la nuova Commissione Ue faccia salire il budget per l’agricoltura per evitare che la produzione alimentare europea crolli, mettendo a rischio i 620 miliardi di euro del sistema agroalimentare italiano e favorendo le importazioni dai Paesi terzi. Servono più risorse per colmare il gap con Usa e Cina che garantiscono ai rispettivi settori molte più fondi”.

Stare al passo con Usa e Cina

“Per stare al passo con la sfida geopolitica servono quindi più risorse per la Pac”, ribadisce il presidente Coldiretti, aggiungendo: “A chi dice che la Pac pesi troppo sul bilancio europeo serve ricordare che negli Usa il Farm bill vale 1400 miliardi di dollari in dieci anni, mentre la Cina con molto più sostegno pubblico attualmente produce il 70% in più dell’intera produzione agricola dell’Unione Europea. Alla nuova Commissione europea chiediamo di accompagnare lo sviluppo del settore, investendo concretamente su innovazione e sostenibilità ma anche destinando una volta per tutte i fondi solo ai veri agricoltori, non ad esempio agli aeroporti con terreni”.

Produzione a rischio per clima e tensioni

La produzione agricola è messa sempre più a rischio dagli effetti dei cambiamenti climatici e dalle tensioni internazionali che fanno esplodere i costi di produzione abbassando il reddito degli agricoltori. I fondi europei, sottolinea Coldiretti, servono er evitare il rischio di un crollo della produzione alimentare che andrebbe a danneggiare in primis le fasce più deboli della popolazione. Le politiche sul cibo sono strettamente dipendenti dal livello di sovranità alimentare del Paese e non è un caso che lo stesso Farm bill americano destini parte delle risorse all’acquisto di buoni alimentari per gli indigenti. Dipendere troppo dall’estero porterebbe un trasferimento di ricchezza fuori dai confini dell’Unione, tagliando risorse preziose per le misure a favore del settore produttivo e dei cittadini, a partire da quelli più poveri.

Semplificazione burocratica

Al tema delle risorse si abbina quello della semplificazione burocratica e del rispetto del principio di reciprocità. Dopo le manifestazioni della Coldiretti a Bruxelles la Commissione ha compiuto un primo importante passo verso l’alleggerimento degli adempimenti a carico delle aziende agricole. Considerato che oggi un agricoltore spende un terzo del suo tempo per riempire moduli e carte burocratiche, si tratta di un passo che va ora rafforzato, sostiene Coldiretti, con una semplificazione ancora più profonda di tutte le regole della Pac che gravano su tutte le aziende. Ma anche con politiche “verdi” che valorizzino il ruolo dell’agricoltore nella tutela dell’ambiente, rispetto alle follie estremiste che hanno sino ad oggi caratterizzato l’applicazione del Green deal.

Principio di reciprocità per evitare pratiche sleali

Le regole imposte ai produttori europei devono valere per chi vuole vendere nell’Ue. L’Europa deve imporsi anche il principio di reciprocità per combattere la concorrenza sleale. Il tema del caporalato di cui si dibatte molto è strettamente connesso a questa emergenza, sottolinea Coldiretti. Una battaglia che ha portato oltre diecimila agricoltori della Coldiretti alle frontiere, dal Brennero ai porti, è l’esigenza di cambiare il codice doganale sull’origine dei cibi che consente oggi di spacciare per cibo italiano quello che italiano non è. Coldiretti chiede l’introduzione dell’obbligo dell’indicazione del Paese d’origine in etichetta su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Unione europea.

Green Deal Pragmatico E Non Ideologico

Infine, Prandini ha parlato del Green Deal, in riferimento al discorso di insediamento di Van Der Leyen, in cui dichiara che sarà effettivo entro i primi cento giorni della sua presidenza. “Si dice che siamo preoccupati. Io non mi fermo alla terminologia; dipende quale Green Deal. Noi vogliamo lavorare insieme, anche alle associazioni ambientaliste, ma mettendo da parte gli aspetti di carattere ideologico che a noi non appartengono. E faccio un esempio concreto. Quando parliamo di consumo di acqua nelle filiere legate alla zootecnia, il dato veritiero su un chilo di carne prodotto è 14.000 litri che verrebbero consumati dall’animale, oppure sono 600 litri che vengono effettivamente consumati? Il dato scientifico sono i 600 litri, perché non puoi imputare a un animale che viene allevato che, se piove in modo naturale e quell’acqua fa crescere il fieno, il fieno che questo animale utilizza in termini di alimentazione, tu abbia sottratto acqua ai cittadini. I cittadini quell’acqua non l’avrebbero mai avuta a disposizione, perché è un fatto di carattere naturale”.

“Noi non ci fermiamo al tema del Green Deal. Noi ci allarghiamo a un confronto rispetto a quello che sta avvenendo nel resto del mondo. Risorse: la retorica che in Europa si sente rispetto a ciò che viene stanziato in termini di bilancio a favore dell’agricoltura, 386 miliardi. Gli Stati Uniti hanno investito 1.280 miliardi di euro a favore dell’agricoltura. Allora, se si vuole fare la transizione, che significa accompagnare, non basta accompagnare, ma devi investire economicamente e devi trovare nuove risorse da poter dare alle imprese agricole per applicare quelle tecnologie che, ad esempio parlando di acqua, che grazie alla robotica, alla sensoristica, all’utilizzo dei droni e agli impianti a goccia, ti permettono di risparmiare fino al 40% dell’acqua destinata alle coltivazioni in agricoltura. Questo è l’approccio che a noi piace”

Tajani: senza Europa non possiamo essere competitivi

Nel suo intervento, il ministro degli esteri Tajani ha commentato le elezioni europee : “Credo sia andata bene perchè due votazioni hanno garantito stabilità alle istituzioni europee, prima quella di Roberta Metsola poi quella di Ursula Von der Leyen hanno inviato ai mercati un segnale molto chiaro di stabilità”. Se Von Der Leyen “non fosse stata eletta presidente della commissione europea si sarebbe aperto uno scontro interno” ha sottolineato, e “si sarebbe aperta una falla che avrebbe agevolato tutti i nemici dell’Europa. Noi senza Europa non possiamo essere competitivi.” In questo quadro, ha aggiunto Tajani:”Ritengo che Fitto sia il miglior commissario possibile anche se non è del mio partito”. Sarà un commissario “pesante per il ruolo dell’Italia, per le capacità che siamo in grado di offrire”, perché “conosce le cose di Bruxelles”.

Piano Mattei

Riguardo alle relazioni di Coldiretti, il ministro Tajani ha rbadito: “Stiamo collaborando con tanti ministri, lavoriamo nel settore agricolo con Ice e cooperando con gli altri enti in tutti i settori. Stiamo spingendo sull’acceleratore. Anche la decisione della von der Leyen di creare commissario per il mediterraneo va nella direzione auspicata dall’Italia. Il no di FdI non pregiudica i rapporti con la von der Leyen. Possiamo svolgere un ruolo centrale come Italia in Ue.”

Il G7, ribadisce Tajani, non è stato solo un incontro tra economie liberali, “abbiamo invitato paesi con cui interloquire come India, Vietnam, Turchia, Cile, Nuova Zelanda. Abbiamo aperto le porte al dialogo per ampliare nostre importazioni che rappresentano 40% del Pil.”

L’Export va molto bene, secondo il Ministro, “e abbiamo aiutato il settore agroalimentare nell’export in Usa e Cina.” L’obiettivo da attaccare sono i prodotti falsi, “l’italian sounding”: “Serve mettere in campo una strategia perché se il prodotto finto piace così tanto basta immaginare quello vero quanto possa piacere. Non è battaglia facile, ma dobbiamo evitare dazi.”

Inoltre l’Africa cresce, e con i suoi “2,5 mld di persone nel 2050, rappresenta una occasione anche per l’Italia e per il nostro export. Questa crescita è una opportunità anche per i nostri prodotti.”

Fitto: “messo in campo scelte importanti”

“Il tema della revisione del Pnrr ha dato all’agricoltura una risposta di sistema molto importante, con risorse che storicamente non ci sono state”. È quanto ha affermato il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. “Sull’agricoltura abbiamo messo in campo scelte importanti, mi piace ricordare come il governo e il Presidente Consiglio abbia posto con forza alcune questioni a livello europeo penso alla proroga al regime degli aiuti che è andata oltre il 30 giugno di quest’anno”. “Penso al dibattito sul Consiglio Ue, penso al cambio su diversi dossier e penso al fatto che prima che ci fosse la polemica con i trattori in piazza questo governo ha avuto la visione di individuare l’agricoltura come settore primario, aggiungendo quasi 3 miliardi di euro nella revisione del Pnrr” ha concluso Fitto.

Lollobrigida, l’Italia non si accontenta delle briciole

ll discorso programmatico di von der Leyen “non mi ha convinto del tutto”, ha spiegato il ministro Lollobrigida a margine dell’assemblea nazionale di Coldiretti: “Ci sono delle aperture importanti sul piano dell’agricoltura che però devono essere supportate da fatti concreti. Quindi, al di là delle enunciazioni, noi siamo abituati a dare giudizi su quello che avviene. Come ho sempre detto negli ultimi mesi c’era stato un cambio di passo, dovuto molto a quanto l’Italia ha fatto mostrandosi incidente rispetto alle dinamiche europee e più di quanto lo sia stato in passato”. E ha aggiunto: “Oggi leggevo qualcuno che diceva che bisognava accontentarsi delle briciole. L’Italia, per storia, non è una nazione fatta di persone che hanno intenzione di accontentarsi delle briciole, ma ha sempre avuto un ruolo attivo in termini contributivi, economico, e di idee proposte”.

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