domenica, 17 Novembre, 2024
Europa

Von der Leyen rieletta alla Commissione europea. Ma senza l’appoggio di Meloni

Decisivi i voti dei Verdi. Il Premier: “No nel merito e nel metodo”. Ma il Centrodestra è diviso tra l’attacco della Lega e i complimenti di Tajani

Tutto come previsto. Ursula von der Leyen è stata confermata ieri a Strasburgo Presidente della Commissione europea e tale resterà fino al 2029. 401 i voti favorevoli, 284 i contrari con 15 astenuti (7 bianche): numeri chiari quelli espressi dall’Europarlamento (la maggioranza richiesta era di 360) a favore dell’esponente del Ppe che ha avuto il sostegno sì dei Verdi (decisivi), ma non di Lega e soprattutto di Fratelli d’Italia E questa cosa è una vera novità, se si pensa che è la prima volta che un partito che guida la maggioranza in Italia,come appunto quello del Primo Ministro Giorgia Meloni, si è espresso contro il vertice della Commissione “e in aperta ostilità alle sue linee guida, nonostante le aperture su immigrazione, difesa, Mediterraneo”, la nota critica della Presidente di Azione Mara Carfagna. Duro il commento del leader pentastellato Giuseppe Conte: “Ci ritroviamo con un’Italia irrilevante, mentre siamo un Paese fondatore, che in Europa deve pesare di diritto. Noi 5 anni fa siamo stati decisivi nel condizionare il programma europeo di von derLeyen fino a ottenere i 209 miliardi. Ora Meloni ha deciso di tenere l’Italia in panchina”, le parole del numero uno del Movimento che, ricordiamo non ha votato a favore di von derLeyen.

Durissima anche la Segretaria del Pd (che invece ha votato per la conferma) Elly Schlein: “Abbiamo visto la totale irrilevanza di questo governo in Europa. Meloni nel voto ha dimostrato ancora una volta di anteporre gli interessi del suo partito a quelli del Paese”.

“La speranza siamo noi”

Entrando nello specifico, il voto a favore dei Verdi è stato decisivo per il bis di Ursula von der Leyen. Con l’annunciato sostegno dei Greens, la maggioranza su cui poteva contare con Popolari, Socialisti e Liberali avrebbe raggiunto la quota teorica di 454 voti. Sulla carta i franchi tiratori risultano quindi essere quindi circa 50. Come anticipato, decisivo è stato il sostegno dei Verdi: “Sono molto grata a loro. Lavorerò il più possibile con coloro che mi hanno sostenuto, che sono pro-Ue, pro-Ucraina, pro-Stato di diritto. Sono molto grata alla piattaforma Ppe-S&d-Renew, ma sono anche molto grata al gruppo dei Verdi”, le parole della riconfermata Commissaria europea che ha attaccato poi i Partiti della Destra: “Non accetterò che gli estremismi o le demagogie distruggano il nostro stile di vita europeo”. Nel corso del suo intervento programmatico, si è poi appellata all’unità e alla collaborazione tra i vari gruppi politici democratici per affrontare le sfide comuni dell’Unione. Ha iniziato e concluso il suo discorso ricordando David Sassoli, il defunto presidente del Parlamento europeo, citando le sue parole: “La speranza siamo noi”. Ha delineato una visione per i prossimi cinque anni, ponendo l’accento su temi cruciali come la difesa comune, la cybersicurezza e la protezione dei confini contro l’immigrazione illegale. L’allargamento dell’Unione europea sarà una priorità, ha affermato, e non mancherà il sostegno all’Ucraina nella sua lotta per l’indipendenza e la sovranità. Ha quindi sottolineato l’urgenza di un cessate il fuoco immediato a Gaza e ha evidenziato le numerose minacce che l’Europa deve affrontare, tra cui la disinformazione che mina la democrazia e i cambiamenti climatici. Ha poi annunciato la nomina di un commissario per il Mediterraneo, un commissario per le politiche abitative e un piano casa.

Le parole di Meloni

Nel tardo pomeriggio di ieri sul voto è intervenuta direttamente Meloni che tramite un video ha spiegato che Fdi non ha votato per la riconferma della von der Leyen perché “siamo rimasti coerenti con la posizione espressa nel Consiglio europeo di non condivisione del metodo e del merito”. Nonostante ciò, ha aggiunto che il tutto “non comprometterà la collaborazione che il governo italiano e la Commissione europea hanno già dimostrato di saper portare avanti su molte materie, come per esempio la materia della migrazione”.

Maggioranza divisa

Fratelli d’Italia e Lega hanno criticato, e non poco, il voto di ieri. “Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a Sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno alla riconferma della Presidente Ursula von der Leyen”, le parole di Carlo Fidanza, capo delegazione di FdI all’Eurocamera. Fidanza ha sottolineato che la rielezione di von der Leyen non rispecchia il “forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne del 9 giugno”. Questa maggioranza, per il Copresidente di Ecr Nicola Procaccini, “è un paradosso che io ho denunciato anche oggi (ieri, ndr) in plenaria, cioè i maggiori sconfitti delle elezioni europee, ovvero i Verdi che sicuramente sono stati il gruppo che ha subito le perdite maggiori, ma anche i Socialisti come Timmermans che in tutta Europa vengono additati al pubblico ludibrio, ma anche i Liberal che sono stati affondati dal partito di Macron. Sono coloro che hanno preso in mano il destino di Ursula von der Lyon si è consegnata a loro. Noi avremmo preferito una scelta diversa, ma la rispettiamo”. Sulla stessa linea il Carroccio: “La conferma di Ursula von der Leyen è una brutta notizia per i cittadini europei e per gli italiani in particolare, soprattutto per il pericoloso sostegno di Sinistre ed eco-fanatici. Tradito il voto di milioni di elettori che chiedevano il cambiamento e che ora subiranno le scelte scellerate degli estremisti Verdi”. Non è mancato un diretto attacco da parte di Matteo Salvini: “La Lega, come promesso a milioni di italiani che ci hanno dato a fiducia, a Strasburgo ha votato no all’inciucio con le Sinistre, a una commissione von der Leyen che propone guerra, sbarchi di clandestini e auto elettriche cinesi per tutti dal 2035”. Insomma, il Partito di via Bellerio ha fatto un plauso alla Meloni per avere tenuto una linea coerente: “Abbiamo fatto quanto richiesto dal nostro elettorato”, le parole del Vicesegretario della Lega Andrea Crippa, “non siamo persone che cedono ai ricatti e quindi la mia ammirazione e i complimenti vanno a Salvini e al Premier, che nonostante le pressioni e i ricatti non hanno ceduto e hanno mantenuto la schiena dritta”.

Chiaramente più diplomatico il numero uno di Forza Italia Antonio Tajani che si è congratulato con la von der Leyen e si è detto fiero per il lavoro di squadra fatto dal Ppe per sostenere la sua conferma: “Conta sempre su Forza Italia per costruire un’Europa più competitiva, più sicura e portatrice di pace”, il suo messaggio. Di certo, all’interno della maggioranza una differenza di vedute in campo di politica europea è evidente.

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