L’Italia si posiziona al 21esimo posto su 34 Paesi nell’ultima classifica Ocse sui salari medi annui, con una retribuzione media di 44.893 euro. Tuttavia, il nostro Paese rimane distante dal podio occupato da Islanda e Lussemburgo (e Usa) e si colloca anche al di sotto di nazioni come Austria, Belgio, Germania e Francia.
Nel corso del 2023, la Retribuzione Annua Lorda (Ral) è aumentata dell’1,8% rispetto all’anno precedente e del 7,5% se confrontata con il 2015. Però, questo incremento va analizzato considerando diversi fattori: dai dati JP Salary Outlook, un report semestrale dell’Osservatorio JobPricing, che nasce con l’intento di aiutare imprese e privati a conoscere il mercato delle retribuzioni e il proprio posizionamento all’interno del mercato del lavoro, emergono elementi interessanti sulle differenze salariali su base geografica, età, tra le diverse mansioni e sul “gender pay gap”, ossia la differenza media che esiste tra i salari percepiti dagli uomini e dalle donne.
Disparità salariali
È interessante notare come ci siano differenze significative nelle retribuzioni medie annue tra diverse categorie lavorative. In particolare, dal JP Salary Outlook emergono importanti discrepanze salariali legate a fattori geografici ed età, come per esempio, i CEO sono risultati essere i più pagati del mercato, percependo circa 9 volte la cifra degli operai. La disparità tra le retribuzioni medie annue al Nord e quelle al Sud e nelle Isole è di circa 3.700 euro. Trentino-Alto Adige, Lombardia, Lazio, Liguria e Piemonte hanno le retribuzioni più alte mentre la Basilicata ha il Ral più basso.
Tendenze nelle grandi aziende
Le grandi aziende hanno registrato una crescita salariale meno marcata rispetto ad altre realtà imprenditoriali, mentre il settore dei servizi finanziari è quello che ha sperimentato la maggiore crescita negli ultimi otto anni. Il gender pay gap rimane un fenomeno diffuso, con gli uomini che guadagnano in media il 7,3% in più delle donne. La differenza maggiore in termini di pay gap si rileva tra gli impiegati (9,9%), invece, quella più contenuta tra i quadri e i dirigenti (5,5%). Secondo il report JobPricing, la Retribuzione Annua Lorda media nazionale del 2023 è di 30.838 euro, con differenze significative tra dirigenti, quadri, impiegati e operai. I dirigenti guadagnano in media annua 104.778 euro, i quadri 56.416 euro, gli impiegati 32.685 euro e gli operai 26.074 euro.
Il titolo di studio influenza le retribuzioni
Nel report si sottolinea l’importanza dell’istruzione e del titolo di studio nell’influenzare le retribuzioni. La necessità di investire nell’istruzione e nella formazione professionale come leve cruciali è fondamentale per ridurre le disuguaglianze economiche. Secondo i dati, negli ultimi otto anni il tasso di crescita delle retribuzioni degli under 35 è stato superiore rispetto ad altri gruppi di età. I risultati del report mostrano come il possesso di un titolo di studio influisce quindi significativamente sul livello salariale, con i laureati che guadagnano in media il 45,5% in più rispetto ai non laureati.