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Il PIL cinese del secondo trimestre registra una crescita annua del 4,7%, inferiore alle aspettative

lunedì, 15 Luglio 2024
1 minuto di lettura

L’economia cinese ha registrato una crescita del 4,7% nell’ultimo trimestre, al di sotto delle aspettative. Tuttavia, si sono osservati segnali positivi nella produzione industriale, nel reddito e negli investimenti. In un contesto globale sfavorevole, inflazione elevata, tensioni geopolitiche e attriti commerciali, la domanda interna rimane debole e le imprese sono sotto pressione. L’aggiornamento è giunto mentre il Partito Comunista si riuniva per delineare una politica economica incentrata su strategie di autosufficienza. Le politiche discusse saranno annunciate nei prossimi giorni.

Inizio d’anno promettente, politiche inefficaci

Sebbene le riunioni plenarie si focalizzino su questioni a lungo termine, imprenditori e investitori attendono misure immediate per contrastare la recessione del mercato immobiliare e il disagio post-pandemia. Le esportazioni sono cresciute dell’8,6% rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni sono diminuite del 2,3%. Il surplus commerciale ha raggiunto i 99 miliardi di dollari. Lunedì, l’ufficio statistico ha annunciato un incremento della produzione industriale del 5,3% a giugno. Le vendite al dettaglio sono aumentate del 4,1% nel periodo gennaio-maggio, mentre il reddito disponibile nominale è cresciuto del 5,4%. Tuttavia, le vendite al dettaglio sono state deludenti, evidenziando una debole spesa dei consumatori. L’espansione della domanda dei consumatori è essenziale per una crescita sostenibile. Tuttavia, molte aziende hanno ridotto il personale, spingendo numerose famiglie a risparmiare. Nonostante un inizio d’anno promettente, le politiche adottate sono state prudenti e inefficaci. La stagnazione del credito alle famiglie, della fiducia dei consumatori e dei tassi di risparmio personale non suggerisce una ripresa reale. Sebbene le esportazioni siano aumentate, i dazi sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi negli Stati Uniti e in Europa rappresentano nuove sfide per i produttori cinesi.

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