A giugno 2024 i tassi sui mutui hanno registrato un calo significativo, attestandosi al 3,56%, in diminuzione rispetto al 3,61% di maggio 2024 e al 4,42% di dicembre 2023. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto mensile dell’Abi (Associazione bancaria italiana, che evidenzia una tendenza alla riduzione dei tassi di mercato già anticipata dalle decisioni della Banca centrale europea a partire da ottobre 2023. Nei primi undici giorni di luglio, il tasso Euribor a tre mesi è stato in media del 3,70%, leggermente inferiore al 3,72% di giugno, con una riduzione di 30 punti base rispetto al massimo di ottobre 2023. Anche il tasso sui Bot a sei mesi ha mostrato una flessione, registrando una media del 3,60%, in calo di 45 punti base. Il tasso Irs a dieci anni, comunemente utilizzato nei mutui, è sceso al 2,82%, mentre il tasso sui Btp ha segnato una media del 3,96%, con una riduzione di 103 punti base rispetto al picco di ottobre scorso.
Sul fronte dei prestiti bancari, il tasso medio per l’acquisto di abitazioni è calato al 3,56% a giugno 2024, rispetto al 3,61% di maggio e al 4,42% di dicembre 2023. Anche il saggio medio sui finanziamenti alle imprese ha registrato una flessione, scendendo al 5,25% rispetto al 5,38% di maggio e al 5,45% di dicembre. Il tasso medio su tutti i prestiti è diminuito al 4,77% dal 4,80% del mese precedente.
Raccolta diretta
Il report segnala inoltre un incremento della raccolta diretta, cresciuta del 3,0% su base annua a giugno 2024. I depositi, in particolare, sono aumentati dell’1,4%, proseguendo la dinamica positiva iniziata all’inizio dell’anno. A giugno, il tasso sui nuovi depositi a durata prestabilita è stato del 3,39%, in calo rispetto al 3,50% di maggio. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso è salito al 3,91%, rispetto all’1,31% di giugno 2022. Nonostante questi segnali positivi, i volumi dei prestiti a imprese e famiglie hanno registrato una contrazione dell’1,7% a giugno 2024 rispetto all’anno precedente, rallentando rispetto al calo del 2,1% di maggio. Quelli alle imprese sono diminuiti del 3,1%, mentre quelli alle famiglie dell’1,1%.
Il rapporto sottolinea anche una lieve riduzione dei crediti deteriorati netti, scesi a 30,3 miliardi di euro a maggio 2024 dai 30,5 miliardi di dicembre 2023. Questi crediti rappresentano l’1,43% del totale, un incremento rispetto all’1,41% di dicembre 2023. Tuttavia, rispetto al picco di 196,3 miliardi raggiunto nel 2015, i crediti deteriorati netti sono diminuiti di ben 166 miliardi di euro.
In sintesi, il rapporto dell’Abi dipinge un quadro di riduzione dei tassi sui mutui e di crescita della raccolta diretta, nonostante una contrazione nei prestiti a famiglie e imprese. La stabilizzazione dei tassi di mercato e la lieve riduzione dei crediti deteriorati rappresentano segnali positivi per il sistema bancario italiano.