L’attentato contro Donald Trump, ferito all’orecchio destro da alcuni colpi di pistola sparati dal 20 Thomas Crooks nel corso di un comizio che stava tenendo a Butler, in Pennsylvania, ha chiaramente catalizzato tutta la giornata di ieri e da tutto il mondo sono arrivate ferme condanne per l’accaduto. A partire dal Capo dello Stato Sergio Mattarella (da ieri in Brasile in visita ufficiale) che ha commentato il tentato omicidio del Tycoon come “un motivo di grave allarme e forte indignazione. La violenza che, da qualche tempo, ha ripreso a manifestarsi in ambito politico è uno sconcertante sintomo di deterioramento del tessuto civile e del pericoloso rifiuto del confronto, del dialogo, del rispetto della vita democratica”. Il Presidente ha quindi augurato a Trump (in corsa per le presidenziali 2024 così come Joe Biden) e ai feriti un pronto ristabilimento esprimendo cordoglio per il cittadino rimasto vittima “di questo intollerabile gesto di odio e di attacco alla libertà. Gli Stati Uniti, grande democrazia, risponderanno certamente con efficacia e vigore a ogni concezione di violenza”.
Salvini e polemiche
Solidarietà a Trump è stata inviata anche dal Primo Ministro Giorgia Meloni che si augura che i prossimi mesi di campagna elettorale “possano veder prevalere dialogo e responsabilità su odio e violenza. È necessario ridare dignità e onore alla politica, contro ogni forma di odio e violenza, e per il bene delle nostre democrazie”. “Bisogna combattere le idee e non le persone, questo deve valere per gli Stati Uniti come per tutto il mondo”, ha detto il Vicepremier Antonio Tajani, che si è detto scioccato per quanto avvenuto. Da sempre vicino all’ex inquilino della Casa Bianca l’altro Vicepremier Matteo Salvini che ha parlato di Trump come “il Presidente di cui ha bisogno l’America, più forte di tutto e di tutti”. Quindi il leader del Carroccio ha attaccato “certi toni della Sinistra che rischiano di armare le mani di deboli di mente: è successo negli Usa, era capitato anche in Italia contro Berlusconi, mi auguro non ricapiti più”, le sue parole che sono state duramente contestate dal portavoce di Europa verde Angelo Bonelli che lo ha definito “irresponsabile” per questo attacco alle opposizioni.
Segnale inquietante
E a proposito di opposizioni, anche il Pd, tramite la Segretaria Elly Schlein, ha condannato l’attentato: “La violenza politica non deve trovare alcuno spazio all’interno delle nostre democrazie, lo abbiamo detto in occasione di altri attacchi a politici avvenuti in Europa negli scorsi mesi, e lo ribadiamo con nettezza oggi dopo quello che è successo negli Usa”. Gli spari durante un comizio sono, per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, un segnale inquietante: “Non ci può essere spazio per l’odio nel confronto democratico. La democrazia statunitense si sta scoprendo quantomai fragile”.
L’ironia della Russia
Dal punto di vista internazionale, da segnalare l’ironia della Russia che tramite la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova ha invitato l’America a usare meglio i fondi a propria disposizione, che “dovrebbero essere utilizzati a favore della polizia americana e ad altri servizi per garantire la legge e l’ordine negli States” piuttosto che spendere dollari “per la fornitura d’armi a Kiev”. C’è stata invece una telefonata (definita “breve e rispettosa”) tra Trump e il Presidente Biden che chiaramente ha condannato l’attentato: “Non c’è posto per questo tipo di violenza in America: noi dobbiamo unirci come nazione per condannarla”, le sue parole. Ha espresso solidarietà al Tycoon anche il Presidente cinese Xi Jinping che si è detto preoccupato per l’accaduto. “È una tragedia per le nostre democrazie. La Francia condivide lo shock e l’indignazione del popolo americano” le parole utilizzate invece dal numero uno transalpino Emmanuel Macron. Tramite i propri social il Primo Ministro britannico KeirStarmer ha detto di essere rimasto scioccato per le immagini viste: “La violenza politica in qualsiasi forma non trova posto nelle nostre società”. “Scioccata” anche la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “La violenza politica non ha posto in una democrazia”. Ha espresso la propria preoccupazione anche la Santa Sede per un episodio “che ferisce le persone e la democrazia, provocando sofferenza e morte”. La sparatoria, per il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, è stata “non solo un crimine atroce, ma anche un tentativo di assassinare la democrazia americana”. Sul tema ha parlato anche il Premier della Slovacchia Robert Fico, anch’esso sopravvissuto a un attentato: “Lo scenario della sparatoria negli Stati Uniti è ‘una copia carbone’ di quello avvenuto in Slovacchia. Gli oppositori politici di Trump stanno cercando di fermarlo e, quando falliscono, incitano solo la società finché qualche povero ragazzo non imbraccia le armi”.
“Non avremo paura”
Ieri intanto Donald Trump è tornato a parlare tramite il suo social media Truth Social, ringraziando in primis tutte le persone che hanno pregato per lui “poiché è stato Dio solo a impedire che accadesse l’impensabile. Non avremo paura, ma rimarremo invece resilienti nella nostra fede e ribelli di fronte alla malvagità. Il nostro affetto va alle altre vittime e alle loro famiglie. Preghiamo per la guarigione dei feriti e conserviamo nei nostri cuori il ricordo del cittadino così orribilmente ucciso”. Ha quindi dato appuntamento in Wisconsin, dove questa settimana terrà un nuovo discorso in vista delle imminenti presidenziali: “In questo momento, è più importante che mai restare uniti e mostrare il nostro vero carattere di americani, rimanendo forti e determinati e non permettendo al male di vincere”. E poi ancora: “Non mi arrenderò mai”.
Sicurezza sotto accusa
Inutile dire che in America le ultime ore sono state tutte dedicate all’attentato portato in atto dal 20enne Thomas Matthew Crooks(elettore repubblicano, ha sparato con un fucile tipo AR-15) che ha portato al ferimento non solo di Trump a un orecchio, ma anche alla morte di uno spettatore e dello stesso (giovane) criminale (non legato sembra comunque ad alcuna cellula terroristica) e al ferimento grave di altre due persone. Nel mirino, chiaramente, è finito il servizio di sicurezza. L’Fbi si è detta sorpresa per la facilità con la quale Crooks sia potuto salire su un tetto di un edificio distante appena 150 metri dall’ex numero uno a stelle e strisce e sparare, prima di essere successivamente ucciso. Insomma, i servizi segreti americani sono ora sotto accusa anche perché alcuni testimoni hanno detto che avevano visto Crooksprepararsi all’attacco, comunicando alla polizia la ‘stranezza’ del comportamento di quel ragazzo, ‘finito’ solo dopo aver avuto la possibilità di sparare. Da segnalare che nella casa e nell’auto di Crooks sono stati rinvenuti degli esplosivi.