domenica, 22 Dicembre, 2024
Esteri

Raid israeliano su campo profughi dove si nascondevano terroristi. Più di 70 morti

Colpiti leader palestinesi, ma Hamas smentisce

Una serie di raid dell’esercito di Israele nella regione di al-Mawasi, in una zona di rifugiati, sarebbe costata la vita a oltre 70 palestinesi. Ci sarebbero anche oltre 300 feriti e decine di persone intrappolate sotto le macerie. Nella tendopoli si è scatenato il panico perché, tecnicamente, l’area era segnalata come “zona umanitaria sicura”, ma secondo fonti militari israeliane vi si nascondevano gruppi di terroristi. Hamas ha fatto appello ai palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme Est a “mobilitarsi” e reagire. Israele ha precisato che nell’attacco sono stati presi di mira il comandante dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif, e il comandante della brigata Khan Yunis di Hamas, Rafa’a Salameh, che in un primo sembravano essere stati uccisi, ma si sono rincorse smentite e precisazioni. Deif sarebbe ferito, mentre sarebbe morto Salameh.

Netanyahu: eliminare Hamas

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, è stato aggiornato “su tutti gli sviluppi” relativi a Gaza e “continua a ricevere aggiornamenti regolari”. L’ufficio del premier ha sottolineato che Netanyahu all’inizio della guerra “ha dato una direttiva permanente per eliminare gli alti funzionari di Hamas” e che terrà una valutazione della situazione con funzionari della sicurezza e militari per discutere i prossimi sviluppi. Anche il ministro Gallant ha convocato una riunione con vertici dell’esercito e dell’intelligence per valutare la situazione. Mentre Egitto e Giordania hanno condannato l’attacco israeliano. Il ministero degli Esteri della Giordania accusa Israele di “prendere di mira le tende degli sfollati”, sebbene l’esercito affermi di aver colpito un complesso recintato di Hamas all’interno di un ambiente civile. Il ministero degli Esteri egiziano, a sua volta, ha dichiarato di “condannare fermamente l’attacco israeliano nell’area di al-Mawasi che ha causato la morte e il ferimento di decine di palestinesi. L’Egitto chiede a Israele di cessare l’attacco ai civili”.

Terroristi anche nell’Unrwa

Ieri le Forze di Difesa israeliane hanno anche fatto irruzione in una sede centrale dell’Unrwa, nella città di Gaza, dove hanno trovato grandi quantità di armi tra cui droni esplosivi, granate, ordigni, fucili da cecchino, proiettili da mortaio e razzi RPG. Le forze israeliane hanno circondato il complesso e condotto il raid dopo che l’intelligence aveva indicato che centinaia di terroristi e alti comandanti di Hamas stavano utilizzando il posto per riorganizzarsi. Il complesso funge da campo per sfollati per cui, prima di fare irruzione, le forze israeliane hanno creato corridoi per l’evacuazione dei civili, controllandone l’identità con nuovi strumenti tecnologici che hanno permesso di scovare e trattenere decine di terroristi mescolati ai civili. In precedenza, i militari avevano scorto centinaia di terroristi rifugiarsi nel complesso dell’Unrwa fuggendo dal quartiere Shijaiyah. Lo smantellamento delle strutture sotterranee sotto la sede dell’Unrwa e dell’adiacente università ha impedito ai terroristi di fuggire durante l’operazione e alcuni di loro hanno aperto il fuoco contro le forze israeliane utilizzando armi leggere, mitragliatrici e missili anticarro.

Famiglie ostaggi americani

Le famiglie degli ostaggi americani sequestrati il 7 ottobre da Hamas hanno chiesto di incontrare privatamente e tutte insieme il premier israeliano Benjamin Netanyahu in occasione della sua visita a Washington in programma il 22 luglio. Netanyahu ha incontrato finora alcune famiglie ma mai tutte insieme. Il gruppo rappresenta cinque ostaggi che risultano ancora in vita, tre che sono stati uccisi e due persone rilasciate a novembre. Le famiglie sperano di poter incontrare il premier, atteso da un intervento davanti al Congresso americano il 24 luglio.

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Redazione

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