venerdì, 18 Ottobre, 2024
Cultura

Università: 4 italiane tra le migliori d’Europa

Premiata la ricerca, male la situazione lavorativa

Il Politecnico di Milano è la migliore università italiana. A dirlo è la seconda edizione della Qs World University Ranking Europe 2025, che ha preso in considerazione 684 università di 43 nazioni diverse.

Le italiane tra le prime 100

A emergere, nel contesto italiano, sono in particolare l’istituto milanese, al 38esimo posto della classifica generale, poi l’Alma Mater di Bologna, al 48esimo posto; la Sapienza di Roma, 66esima in classifica e l’Università di Padova, piazzata all’87esimo posto. Nessun istituto quindi, nella top ten e solo 4 tra le prime cento d’Europa. In totale, per il Bel Paese, sono 51 gli atenei presenti, tra cui spicca, ad esempio, l’Università del Salento, che rispetto all’anno scorso sale di ben 65 posizioni, piazzandosi al numero 315 in classifica.

Le altre vincitrici italiane

Per quanto riguarda alcuni dei criteri presi in considerazione nello specifico, per la sezione che ha preso in considerazione la reputazione accademica la migliore è risultata essere la Sapienza di Roma, al 16esimo posto. Per la sezione della reputazione tra i datori di lavoro spicca il Politecnico milanese, al 18esimo posto. L’Università Vita-Salute San Raffaele arriva 41esima, migliore tra le italiane, nella sezione dedicata alle citazioni per articolo, una scala che misura l’impatto della ricerca prodotta ma vince anche, piazzandosi 56esima, nella parte che riguarda il rapporto tra docenti e studenti.

Punti di forza

Secondo la classifica delle università Qs Europa 2025, le università italiane hanno superato in generale la media europea, distinguendosi soprattutto nel campo della ricerca. Il punteggio medio delle pubblicazioni scientifiche per membro della Facoltà, indicatore della produttività della ricerca, è stato registrato a 56,9, quasi il doppio della media europea. Tuttavia, l’impatto di questa ricerca risulta leggermente inferiore alla media europea. Ciò che rende l’Italia particolarmente distintiva è la varietà delle sue collaborazioni internazionali nel campo della ricerca. Questo si riflette nei punteggi molto alti dell’indicatore Rete internazionale di ricerca, notevolmente superiori a quelli della media europea. Inoltre, il punteggio medio della Reputazione accademica, leggermente al di sopra della media regionale, mostra una correlazione positiva con la posizione del Paese nel panorama della ricerca.

Punti di debolezza

Tasto dolente, invece, rispetto al resto del continente è l’occupabilità dei laureati. Secondo i relatori del report, le università italiane sono al di sotto della media europea. Questo sottolinea l’importanza di migliorare i collegamenti tra le istituzioni accademiche e l’industria, nonché di potenziare la preparazione al lavoro dei laureati, soprattutto nell’attuale contesto dell’intelligenza artificiale. Sebbene alcune università italiane ottengano risultati molto positivi in questi ambiti, il sistema nazionale nel suo complesso non mostra un’eccellenza uniforme in queste cruciali aree.

La top 3

Tornando alla classifica generale, per quest’anno, nei primi tre posti assoluti troviamo l’ETH di Zurigo, l’Imperial College di Londra e l’Università di Oxford

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