Nel 2021, sul set del film “Rust” nel New Mexico, Alec Baldwin sparò un colpo, uccidendo la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferendo il regista Joel Souza. L’attore rischia un’accusa di omicidio colposo fino a 18 mesi di carcere. L’avvocato Todd Spodek ha affermato che la star di “30 Rock”, se testimoniasse, potrebbe compromettere la sua difesa in quanto ha difficoltà a controllare le sue emozioni. Spodek ha rappresentato Genevieve Sabourin, condannata per aver perseguitato Baldwin dopo un processo a Manhattan. L’attore negò qualsiasi coinvolgimento non professionale con l’attrice franco-canadese, attaccando ripetutamente l’avvocato. Spodek ha detto che Baldwin si lascia provocare facilmente.
Accusa e difesa
L’avvocato difensore Mark Bederow ha aggiunto che i pubblici ministeri cercheranno di fare a pezzi Baldwin per i resoconti contraddittori dell’incidente. L’attore ha dichiarato in un’intervista di aver armato la pistola ma di non aver mai premuto il grilletto, sostenendo che lo sparo è stato accidentale. L’FBI ha distrutto la pistola durante i test, rendendo impossibile verificare eventuali difetti. Bederow ha affermato che gli avvocati di Baldwin sono intenzionati a sottolineare il danno arrecato alla prova chiave. Per l’avvocato Elizabeth Bunker, l’argomentazione della difesa è poco convincente. L’armiere del film, Hannah Gutierrez Reed, sta scontando una condanna a 18 mesi per la stessa accusa a cui ora deve rispondere Baldwin. I giurati l’hanno ritenuta imprudente per aver inserito un proiettile vero nella pistola sparata da Baldwin. I pubblici ministeri sostengono che l’attore era tenuto a verificare che la pistola non fosse carica, ma per l’avvocato Tre Lovell, i protocolli del Screen Actors Guild impongono diversamente. “Se qualcuno mi passa una pistola nel mondo reale e io sparo e uccido qualcuno, sono penalmente responsabile – ha affermato- Ma sul set di un film è diverso. Gli attori recitano, i registi dirigono e gli armaioli sono esperti di armi”.