La vittoria dell’alleanza di Sinistra alle legislative in Francia è stata chiaramente una bella notizia per l’opposizione in Italia che ieri, nel day after, ha espresso tutta la propria gioia per il trionfo del Nuovo Fronte Popolare di Jean-Luc Melenchon che ha portato all’inaspettata sconfitta di Rassemblement National di Marine Le Pen. “Si tratta di un risultato straordinario per la Sinistra unita”, le parole della Segretaria del Partito democratico Elly Schleinsecondo la quale quanto accaduto oltre le Alpi sta a significare che “la Destra si puà battere”. Per il numero uno del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte è stata premiata la proposta popolare e progressista di chi non ha mai avuto dubbi sulla pace e sulla tutela dei più fragili: “C’è stato un segnale di spinta democratica che ha parlato all’Europa intera”. Secondo il leader di Italia viva Matteo Renzi i complimenti li merita il Presidente Macron per aver fermato l’estrema Destra: “Il Centro riformista decisivo in Francia come nel Regno Unito qualche giorno fa. Un segnale di speranza per la politica europea”. Carlo Calenda, Segretario di Azione,vede tuttavia difficoltà per il nuovo governo a Parigi: “Ottimo aver chiuso la strada alla Le Pen. Bene la tenuta di Macron. Ma formare un governo non sarà facile”.
Il pensiero del Centrodestra
Sul fronte del Centrodestra, il risultato elettorale francese viene letto attraverso la lente della delusione di Le Pen. Paolo Barelli, Presidente dei deputati di Forza Italia, ha detto che “le elezioni transalpine dimostrano che il Centrodestra vince se ha un Centro forte”. Il Senatore di Fratelli d’Italia Marco Scurria ha preso le distanze dal Rassemblement National, sottolineando che “la Destra italiana è una cosa diversa”, pronta a coniugare identità e modernità, apertura e capacità di parlare alla propria gente. Duro il commento del leader del Carroccio Matteo Salvini, il più vicino a Rassemblement National, che ha parlato di caos in Parlamento per “l’ammucchiata ‘tutti contro Le Pen’ costruita da Macron che vince le elezioni, ma non ha i numeri per governare. Il Vicepremier ha quindi colto l’occasione per annunciare che, “dopo un lungo lavoro, nasce con la Lega a Bruxelles il grande gruppo dei Patrioti, che sarà determinante per cambiare il futuro di questa Europa”.
Le responsabilità di Macron
Quale è invece la situazione in Francia? Grande responsabilità è nelle mani di Macron se è vero che solo lui ha la facoltà di scegliere il Primo Ministro. E nella mattinata di ieri il Premier Gabriel Attal aveva rimesso il proprio mandato nelle mani del Presidente che però gli ha chiesto di rimanere, almeno per il momento, al suo posto, per evitare un importante vuoto istituzionale.
Di certo ora Macron si trova nella non facile situazione di dover trovare un accordo proprio con Melenchon, che già da domenica sera ha rivendicato il diritto a governare senza i centristi: “La volontà del popolo deve essere rigorosamente rispettata”, le sue parole. E il Nuovo Fronte Popolare fa sul serio tanto è vero che entro la fine della settimana al massimo proporrà a Macron il nome del nuovo Primo Ministro e di chi dovrebbe comporre il nuovo governo. Per trovare una quadra ci sarà bisogno di tanto dialogo e di tanta mediazione, anche per via del fatto che il partito di Melenchon ha una maggioranza risicata con 182 seggi, ‘Ensemble’ del Presidente 168 e l’estrema Destra di Rn 143.
Ma in tutto questo quale è il pensiero di Marine Le Pen? “La nostra è una vittoria solo rimandata”, ha detto, “e non posso essere delusa da un risultato finale che vede raddoppiato il numero dei nostri deputati”. Nel mirino ha quindi messo l’accordo “innaturale” tra Macron e Melenchon che è costato a Rassemblement National la possibilità di avere la maggioranza assoluta.