Sabato, nel suo primo giorno da primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer ha annunciato l’abbandono della controversa politica conservatrice di deportare i richiedenti asilo in Ruanda. L’annuncio era atteso, dato che Starmer aveva già indicato l’intenzione di abbandonare il costoso piano mai attuato. La conferenza stampa è seguita alla prima riunione del Consiglio dei ministri, mentre il nuovo governo affronta sfide interne e cerca di conquistare un’opinione pubblica stanca di austerità, caos politico e difficoltà economiche. Starmer ha accolto i nuovi ministri a Downing Street, esprimendo l’onore di essere stato incaricato dal re Carlo III di formare un governo. Venerdì, il Partito Laburista ha inflitto una storica sconfitta ai conservatori, vincendo con una piattaforma di cambiamento. “Il fatto che il Partito Laburista abbia vinto non significa che i problemi siano scomparsi”, ha commentato Tim Bale, professore di politica alla Queen Mary University di Londra. Starmer avrà un programma fitto di impegni. La prossima settimana si recherà a Washington per un incontro della NATO e il 18 luglio ospiterà il vertice della Comunità politica europea, il giorno dopo l’inaugurazione del Parlamento e il discorso del Re, che definirà il programma del nuovo governo. Venerdì, Starmer ha sottolineato temi cruciali come la ristrutturazione del Servizio Sanitario Nazionale e la sicurezza dei confini, un problema globale che riguarda Europa e Stati Uniti: gestire l’afflusso di migranti in fuga da guerra, povertà, siccità e inondazioni causate dal cambiamento climatico. “Il Partito Laburista dovrà trovare una soluzione per le imbarcazioni che attraversano la Manica”, ha detto Bale. “Abbandoneranno il progetto del Ruanda, ma dovranno trovare altre soluzioni”. Suella Braverman, conservatrice intransigente in materia di immigrazione e possibile candidata a sostituire Sunak, ha criticato il piano di Starmer di chiudere il patto con il Ruanda.