Si è conclusa l’operazione ‘RAD – Referral Action Day against antisemitism’, un’iniziativa coordinata da Europol che ha coinvolto le forze dell’ordine di 18 Paesi europei per la rimozione di contenuti online di natura negazionista e suprematista. L’operazione, svolta sotto l’egida dell’Unità di riferimento per Internet dell’Unione europea, ha visto la partecipazione attiva delle principali piattaforme di servizi online per garantire l’aderenza alle normative europee contro la discriminazione razziale. In prima linea nell’operazione ‘RAD’ è stata la Polizia di Stato italiana, attraverso il Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica e la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. Questi specialisti, che operano esclusivamente nel settore del contrasto al terrorismo online, hanno svolto un ruolo chiave nell’identificazione e segnalazione dei contenuti illeciti.
L’operazione ha preso di mira una vasta gamma di contenuti illeciti, tra cui Hate Speech, negazione dell’Olocausto e glorificazione della violenza contro la comunità ebraica. L’obiettivo principale era rimuovere tali contenuti dalla rete e assicurare che le piattaforme online rispettassero le normative europee in materia di discriminazione razziale.
Contenuti eversivi
Questa iniziativa nasce dal preoccupante aumento di contenuti eversivi legati agli eventi geopolitici recenti, come quelli del 7 ottobre, che hanno contribuito a una diffusione massiccia di ideologie estremiste, compreso il jihadismo, su piattaforme di comunicazione online riservate. Europol e le forze dell’ordine dei Paesi partecipanti hanno identificato e segnalato circa 2.000 contenuti illeciti ai fornitori di servizi online per la rimozione. Tra questi, circa 160 URL, legati principalmente ad account sui social media e app di messaggistica, sono stati inseriti nella piattaforma PERCI dalla Sezione Cyberterrorismo della Polizia Postale italiana per la successiva eliminazione.
Hanno partecipato a questa operazione le unità nazionali di riferimento per i contenuti terroristici online e le unità di polizia specializzate dei seguenti Paesi: Albania, Austria, Bosnia-Erzegovina, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Malta, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Regno Unito. Questa collaborazione internazionale ha dimostrato l’importanza e l’efficacia di un approccio coordinato nel contrastare la diffusione di contenuti antisemiti e suprematisti.