sabato, 5 Ottobre, 2024
Esteri

Ripresi i colloqui di pace in Qatar. Hezbollah: “Siamo pronti al peggio”

A Gerusalemme migliaia davanti casa di Netanyahu, chiedono dimissioni

Non è chiaro cosa stia accedendo riguardo i colloqui per la pace in Medio Oriente. Di oggettivo c’è che il responsabile dei servizi segreti israeliani, David Barnea, è partito per il Qatar dove parteciperà ai colloqui condotti dal premier qatariota, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Hamas avrebbe informato Hezbollah di “aver accettato una proposta per il cessate il fuoco a Gaza”. Ieri una delegazione della fazione islamica guidata dall’esponente Khalil Al-Hayya ha incontrato in Libano il leader dei miliziani sciiti Hassan Nasrallah.

Gli Stati Uniti fanno sapere che Israele e Hamas hanno una “importante opportunità” e che ci sono le basi per “concludere un accordo” ma che c’è ancora “molto lavoro da fare su alcune fasi di attuazione”. Ma il vice segretario generale delle milizie Hezbollah libanesi, Naim Qassem, ha affermato che il suo gruppo non si aspetta una guerra totale con Israele al momento: “ma l’organizzazione è preparata al peggio.”

Manifestazioni antigovernative

A Gerusalemme, ancora manifestazioni antigovernative. Sempre nei pressi della casa del premier Netanyahu migliaia di persone hanno chiesto le elezioni anticipate e vogliono che il governo concluda un accordo per la liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza. Il Times of Israel spiega che la polizia si è schierata in forze, bloccando il traffico in entrambe le direzioni con barriere e veicoli su Azza Street.

Hamas ruba cibo e aiuti

L’esercito israeliano ha diffuso un video dove si vedono “membri di Hamas che picchiano civili di Gaza catturati dopo essere entrati in un centro dove erano immagazzinati gli aiuti umanitari”. L’esercito ha dichiarato che “mentre Israele sta facendo grandi sforzi per garantire che l’arrivo degli aiuti sia facilitato alla popolazione di Gaza, Hamas continua a rubarli e a nasconderli ai civili di Gaza”. “Questi civili – ha proseguito – volevano solo mangiare, ma Hamas aveva altri piani”. Israele sostiene che Hamas accumula scorte di cibo trattenendo gli aiuti necessari al resto della popolazione di Gaza. Sempre dalla stesse fonte arriva la notizia che durante l’operazione nel quartiere Shejaiya di Gaza City le forze israeliane di difesa (Idf) hanno ucciso 100 miliziani e distrutto altrettante strutture ritenute appartenenti a gruppi armati.

A Shejaiya un attacco è stato condotto contro un miliziano che ieri aveva lanciato razzi contro la comunità di Nahal Oz, nel sud di Israele. Decine di miliziani sono stati uccisi e diversi altri edifici sono stati distrutti anche a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Anche nel corridoio centrale di Netzarim sono stati eliminati diversi miliziani, compresa una cellula che tentava di piazzare bombe. Mentre quattro palestinesi sono stati uccisi in scontri a fuoco durante un’operazione dell’esercito israeliano a Jenin in Cisgiordania. E sempre in Cisgiordania il governo israeliano ha approvato piani per la costruzione di quasi 5.300 nuove case. Una decisione che vuole rafforzare gli insediamenti e consolidare la presenza israeliana nell’area.

Attacchi alla frontiera con il Libano

Si parla di accordi, ma i bombardamenti quotidiani non smettono. Ieri al confine libanese dopo i lanci di razzi dal Libano, in almeno 10 località di Galilea e alture del Golan, l’artiglieria israeliana per rappresaglia ha colpito Naqura, nella regione di Tiro. Un attacco israeliano ha preso di mira un allevamento di pollame a Kantara, nel distretto orientale di Marjayoun. Un altro attacco di droni israeliani ha colpito la località di Deir Seriane, sempre nel distretto di Marjayoun. Nel frattempo Hezbollah ha rivendicato due nuovi attacchi: si tratta di raid contro caserme e postazioni militari israeliane lungo la linea blu di demarcazione tra i due Paesi, di fronte alle località libanesi di Aita Shaab, Blida e Markaba. Secondo le fonti, in una di queste operazioni sono stati lanciati missili Burkan, più letali dei tradizionali Katiuscia.

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