Dopo 14 anni e cinque Premier (David Cameron, Theresa May, Boris Johnson, Liz Truss e Rishi Sunak) il Regno Unito cambia. I conservatori (di Destra, protagonisti della Brexit) lasciano il governo ai laburisti (Centro-Sinistra) e Keir Starmer è il nuovo Primo Ministro (con la conquista di più di 400 seggi sui 326 necessari per avere la maggioranza). Dunque, per la nazione britannica si chiude un’epoca con l’uscita di scena di Sunak che dopo la batosta elettorale si è preso tutta la responsabilità della sconfitta annunciando anche le proprie dimissioni da capo del proprio partito, ma solamente dopo che sarà trovato un sostituto. Boom invece per i partiti minori: i liberaldemocratici hanno conquistato un numero di seggi quintuplicato, mentre Reform ha convinto l’elettorato di Destra e permesso a Nigel Farage di conquistare un posto a Westminster.
Il nuovo governo
Una giornata importante quella di ieri per il ‘centrista’ Starmer che a Buckingham Palace ha incontrato Re Carlo III per ricevere ufficialmente il mandato a formare il nuovo governo. “Il lavoro per il cambiamento inizia sùbito”, le prime parole di Starmerdavanti al numero 10 di Downing Street, “ricostruiremo il Regno Unito mattone dopo mattone”. Ha poi ringraziato Sunak per quanto fatto (“nessuno dovrebbe sottovalutare i suoi sforzi, ha lavorato con dedizione lavorando duramente”, ma ha ricordato di come il Paese abbia votato per un radicale cambiamento della politica britannica “(la gente ci ha mandato un mandato chiaro”) e promesso di impegnarsi affinché la nazione torni unita più mai (“il mio governo servirà tutti”).
Per la cronaca, nel pomeriggio di ieri Starmer è passato alle nomine: Pat McFadden è stato designato Cancelliere del Ducato di Lancaster, Rachel Reeves ricoprirà il ruolo di Cancelliere dello Scacchiere nel Regno Unito, Shabana Mahmood quello di Ministro della Giustizia, Wes Streeting quello della Salute. E poi ancora ecco David Lammy (Esteri), Yvette Cooper (Interno), John Healey (Difesa), Ed Miliband (Energia e ambiente), BridgetPhillipson (Istruzione).
“Rapporti eccellenti”
Ma ora come saranno i rapporti tra Italia e Regno Unito con l’avvento di Starmer? Anche se non ci sarà più l’intesa molto forte che si era creata tra Meloni e Sunak (anche per una certa condivisione politica), c’è una tradizione di rapporti solidi e convergenti. Il rapporto bilaterale rimarrà, dunque, di certo positivo. E ieri di prima mattina Meloni stessa si è congratulato con il nuovo Primo Ministro ricordando che lo stato delle relazionitra i due Paesi “è eccellente e sono certa che continueremo a coltivare un rapporto di collaborazione forte e affidabile tra le nostre grandi nazioni, nell’interesse dei nostri cittadini e in linea con gli obiettivi strategici comuni”. Ha parlato invece di risultato scontato il leader di Forza Italia Antonio Tajani: “Viene confermato il fatto che la vittoria alla fine va a chi è più moderato. I laburisti, quando avevano una posizione di estrema Sinistra, hanno sempre perso. Adesso ha vinto un uomo che mi pare segua un po’ il percorso di Tony Blair”. Londra è un nostro interlocutore e vogliamo continuare a lavorare bene con lui”.
Forze progressiste
Inutile dire che il successo di Starmer è tutto sommato una buona notizia per la Sinistra italiana. E difatti la sua nomina a Premier britannico è, per la Segretaria del Partito democratico Elly Schlein, un segnale positivo e incoraggiante che vede avanzare le forze progressiste: “A Starmer e a tutto il Labour un abbraccio per lo straordinario successo ed un augurio di buon lavoro”, il suo commento.
Il leader di Italia viva Matteo Renzi ha invece analizzato direttamente il voto: “Le elezioni inglesi offrono un quadro molto chiaro. Quando la Sinistra scommette sui riformisti, vince: è successo con Blair e con Starmer. Quando la Sinistra isola i riformisti, perde: è successo con Ed Miliband e Corbyn. Se la Sinistra vuole vincere deve sfondare al Centro, non solo nel Regno Unito”.
Cremlino contrariato
Chi pensa che con l’avvento di Starmer al governo della Gran Bretagna i rapporti non miglioreranno è il Cremlino che su questa opzione si è dichiarato, tramite il Portavoce Dmitry Peskov, “non ottimista” perché i laburisti “tendono a continuare a negare un futuro alle nostre relazioni bilaterali”. Come risaputo, il nuovo Ministro della Difesa Healey è garante della linea della fermezza sulla guerra in Ucraina. E sull’argomento il Presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che i due Paesi “continueranno a essere alleati affidabili nella buona e nella cattiva sorte”.