Presentato ieri il rapporto Istat sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile: Quasi il 60% delle misure in miglioramento, dalla parità all’energia. Peggiorano Istruzione e città sostenibili, stabili le imprese. Migliora il Sud. Alla Conferenza ha partecipato anche il ministro Piantedosi.
Conferenza Nazionale di statistica: i 17 goal
È stato presentato ieri nel corso della seconda giornata della 15ª edizione della Conferenza Nazionale di Statistica, il 7° Rapporto Istat sui Sustainable Development Goals (SDGs) adottati, nel 2015, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sottoscritta dai 193 Paesi dell’Onu.
I 17 SDGs sono suddivisi a loro volta in 169 obiettivi disviluppo sostenibile, sociale, economico e ambientale, cui si aggiunge la dimensione istituzionale. Il Rapporto è un aggiornamento e un’analisi delle misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro Paese.
“Nella nuova edizione del Report, viene presentata una prima esplorazione del potenziale di interconnessioni tra le misure Istat-SDGs, con lo scopo di esplicitare le interazioni tra target e Goal. Si tratta di un “esperimento” statistico finalizzato a tracciare la fitta rete che collega fenomeni variegati, alcuni dei quali mostrano andamenti e interconnessioni più definiti, grazie anche al supporto di un’informazione statistica matura, altri più sfumati”.
L’analisi ha interessato 198 misure statistiche per i 17 Goal. Le correlazioni tra le misure sono state studiate, attraverso il ricorso a indici di cograduazione calcolati per ciascuna coppia di misure, per un totale di 19.503 coppie.
Gli interlinkages caratterizzati da significatività statistica rappresentano il 31,9% del totale, con una quota maggiore nei Goal 17 (oltre il 50%), il 4, il 15 e il 9 (intorno al 40%). I Goal 8, 10 e 11, viceversa, mostrano un minore livello di interconnessione (meno del 20% di interconnessioni significative). I legami significativi sono stati raggruppati per Goal, distintamente per interconnessioni positive (sinergie) e negative (trade-off). Le interconnessioni significative (69,7%) sono più numerose di quelle negative (30,3%)
Quasi il 60% delle misure in miglioramento, dalla parità all’energia
“L’analisi” spiega Istat, “restituisce un quadro variegato, ma nel complesso positivo, soprattutto rispetto alle variazioni di lungo periodo, che vedono quasi il 60% delle misure in miglioramento e solo meno di un quinto in peggioramento”. I tre goal che presentano la migliore percentuale di misure con variazione positiva sono il Goal 5 (Parità di genere), “in cui migliorano gli andamenti della violenza sulle donne e della presenza femminile in posizioni direttive”; il Goal 7 (Energia pulita), “grazie ai progressi di tutte le misure sui consumi di energia e sulle fonti rinnovabili”; il Goal 8 (Lavoro e crescita economica), “caratterizzato da una generalizzata ripresa del mercato del lavoro e dal positivo andamento del consumo di materia”; e il Goal 17 (Partnership per gli obiettivi), “contraddistinto, in particolare, dalla positiva crescente diffusione dell’ICT”.
Peggioramenti: Istruzione e sostenibilità
Presentano invece oltre il 40% di indicatori in peggioramento rispetto ai dieci anni precedenti e al contempo una percentuale di misure in miglioramento inferiore alla media (intorno al 40%), i Goal 4 (Istruzione) e 11 (Città sostenibili). Peggiorano le competenze alfabetiche e numeriche degli studenti in generale, e in particolare di bambine e bambini della scuola primaria (anche per l’ultimo anno). Per quanto riguarda le città sostenibili invece si notano crescenti difficoltà di trasporto pubblico e un incremento dell’abusivismo edilizio.
Imprese, innovazione e disuguaglianze
I Goal 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture) e 10 (Ridurre le disuguaglianze) si caratterizzano per la scarsità (nell’ultimo anno) e la totale assenza (negli ultimi dieci anni) di misure in peggioramento, pur con una presenza di molte di esse in condizione di stabilità. Così anche Acqua, vita sott’acqua e vita sulla terra, rispettivamente goal 6, 14 e 15, presentano una percentuale superiore alla media di misure rimanendo stabili nel lungo periodo.
A livello regionale, meglio il Mezzogiorno
L’analisi è stata rivolta anche alle regioni, e, sempre con riferimento alle evoluzioni di lungo periodo, le peggiori risultano Toscana ed Emilia-Romagna, per la ridotta quota di misure in peggioramento (meno del 20%). Mentre rispetto all’anno precedente sono Piemonte (49,4%), Calabria (53,0%), Abruzzo (53,6%) e Puglia (54,8%) a registrare la più elevata percentuale di indicatori in miglioramento. Quindi, spiega l’Istituto di Statistica, “malgrado la generalizzata situazione di svantaggio, l’evoluzione temporale rispetto al lungo (dieci anni prima) e breve periodo (anno precedente) delle regioni del Mezzogiorno mostra miglioramenti più marcati, in particolare per Abruzzo, Calabria e Puglia. Nell’ultimo anno in Calabria aumenta la speranza di vita in buona salute e le coperture vaccinali, mentre diminuiscono gli studenti in dispersione implicita e la durata dei procedimenti civili. In Abruzzo, diminuiscono le persone in eccesso di peso o obese e la quota di studenti della V classe delle scuole secondarie di secondo grado con competenze inadeguate. In Puglia diminuisce la quota di persone a rischio di povertà. Rispetto a dieci anni prima, circa il 60% delle misure statistiche della Calabria e dell’Abruzzo sono in miglioramento. Si tratta di segnali incoraggianti, sebbene non tali da recuperare il divario con le regioni del Nord”.
Intelligenza Artificiale
Alla giornata è intervenuto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha parlato di cybersicurezza, ricordando che “Nel 2023 sono stati 12 mila i semplici attacchi informatici rilevati e 77mila gli alert diramati dalla polizia scientifica e postale. Nei soli primi 5 mesi di quest’anno c’è stato un incremento del 5% dei reati informatici. Sempre nel 2023 ci sono sono stati 1.117 gli eventi che hanno coinvolto infrastrutture critiche, operatori essenziali o pubbliche amministrazioni locali, e 632 gli attacchi informatici trattati direttamente dal Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche), di cui 192 particolarmente gravi. Anche in questo caso si rileva un sensibile incremento nei primo 5 mesi di quest’anno”. Il titolare del Viminale si è soffermato sulla “competenza specifica che la polizia ha sviluppato negli anni per il contrasto agli attacchi informatici contro infrastrutture critiche del sistema pubblico o privato che erogano servizi di pubblici essenziali o comunque importanti”.
“La tutela della privacy è considerata molto predominante e prevalente rispetto ai temi della sicurezza, non solo da parte delle nostre istituzioni nazionali ma soprattutto dalla normativa delle istituzioni europee. Che poi questo sia giusto o meno, potremmo discutere di tante cose….”. Su questo tema, ha puntulizzato il ministro, “c’è un confronto continuo con il Garante della Pricacy. È una materia fortemente disciplinata dalle normative internazionali e in particolar modo dai regolamenti europei. C’è un ragionamento per vedere come come ci può essere la possibilità di utilizzare funzioni già disponibili senza che queste vadano in contrasto con le contrapposte esigenze della privacy e della tutela dei cittadini”.