sabato, 6 Luglio, 2024
Attualità

Mattarella: “Democrazia bandiera degli uomini liberi, una conquista e una speranza”

Il Capo dello Stato alla cinquantesima Settimana sociale dei cattolici italiani

Nel pomeriggio di ieri il presidente Mattarella si è recato a Trieste per intervenire alla cerimonia di apertura della 50/a Settimana sociale dei cattolici italiani. È stato accolto dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, che lo ha ringraziato “per la sua presenza che onora questa Settimana e per il suo servizio di custode e garante della democrazia e dei valori della nostra Repubblica e dell’Europa”. Zuppi ha rivolto il suo saluto anche al presidente della Regione Autonoma del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, alla città di Trieste, con le autorità civili e religiose – il prefetto Pietro Signoriello, il sindaco Roberto Dipiazza e il vescovo Enrico Trevisi -, ai rappresentanti delle Chiese e delle Comunità religiose, e “a tutti i partecipanti alla 50/a Settimana Sociale dei cattolici in Italia”.

Democrazia

L’intervento del Capo dello Stato è stato incentrato sul valore da difendere della Democrazia: “Parola di uso comune, anche nella sua declinazione come aggettivo. È ampiamente diffusa. Suggerisce un valore. Le dittature del Novecento l’hanno identificata come un nemico da battere. Gli uomini liberi ne hanno fatto una bandiera. Insieme una conquista e una speranza che, a volte, si cerca, in modo spregiudicato, di mortificare ponendone il nome a sostegno di tesi di parte. Non vi è dibattito in cui non venga invocata a conforto della propria posizione”. “Un tessuto che gli avversari della democrazia pretenderebbero logoro” ha continuato Mattarella, sottolineando che “La interpretazione che si dà di questo ordito essenziale della nostra vita appare talora strumentale, non assunto in misura sufficiente come base di reciproco rispetto. Si è persino giunti ad affermare che siano opponibili tra loro valori come libertà e democrazia, con quest’ultima artatamente utilizzabile come limitazione della prima”.

Tutela dei diritti fondamentali

“È la pratica della democrazia che la rende viva, concreta, trasparente, capace di coinvolgere. Quali le ragioni del riferimento all’alito della libertà parlando di democrazia? Non è democrazia senza la tutela dei diritti fondamentali di libertà, che rappresentano quel che dà senso allo Stato di diritto e alla democrazia stessa – ha aggiunto il Capo dello Stato. “L’impegnativo tema che avete posto al centro della riflessione di questa Settimana sociale interpella, con forza, tutti. La democrazia, infatti, si invera ogni giorno nella vita delle persone e nel mutuo rispetto delle relazioni sociali, in condizioni storiche mutevoli, senza che questo possa indurre ad atteggiamenti remissivi circa la sua qualità. Si può pensare di contentarsi che una democrazia sia imperfetta? Di contentarsi di una democrazia a “bassa intensità”? Si può pensare di arrendersi, “pragmaticamente”, al crescere di un assenteismo dei cittadini dai temi della “cosa pubblica”? Può esistere una democrazia senza il consistente esercizio del ruolo degli elettori? Per porre mente alla defezione/diserzione/rinuncia intervenuta da parte dei cittadini in recenti tornate elettorali”

No a delegittimazione e “democrazia della maggioranza”

Per questo non bisogna cedere alla “proclamazione ossessiva di quel che contrappone, della rivalsa, della delegittimazione”, ha affermato il Capo dello Stato, evidenziando che “al cuore della democrazia ci sono le persone, le relazioni e le comunità a cui esse danno vita, le espressioni civili, sociali, economiche che sono frutto della loro libertà, delle loro aspirazioni, della loro umanità: questo è il cardine della nostra Costituzione. Questa chiave di volta della democrazia opera e sostiene la crescita di un Paese, compreso il funzionamento delle sue istituzioni, se al di là delle idee e degli interessi molteplici c’è la percezione di un modo di stare insieme e di un bene comune. Se non si cede all’ossessiva proclamazione di quel che contrappone, della rivalsa, della delegittimazione”.

In questa ottica il presidente ha ricordato il filosofo Norberto Bobbio, “quando ammonisce che non si può ricorrere a semplificazioni di sistema o a restrizioni di diritti “in nome del dovere di governare”. Una democrazia “della maggioranza” sarebbe, per definizione, “una insanabile contraddizione, per la confusione tra strumenti di governo e tutela della effettiva condizione di diritti e di libertà”.

Ruolo essenziale dell’Istat

In mattinata il Presidente della Repubblica ha inviato un messaggio al presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica, Francesco Maria Chelli, in occasione della XV Conferenza nazionale di statistica. “I dati offerti, analizzati ed elaborati dall’Istat e da altri enti di settore con cui collabora a livello nazionale, europeo e internazionale, costituiscono una fonte primaria per rendere più efficaci le politiche di intervento in settori che presentano squilibri o che necessitano di misure correttive al fine di aumentare il benessere collettivo delle generazioni presenti e future”.

Nel messaggio Mattarella ha messo in evidenza come “Dalle opportunità derivanti dal corretto impiego dell’Intelligenza Artificiale, alle innovative metodologie di misurazione della povertà, anche nella sua accezione di crescente diffusione di bassi livelli di istruzione, dagli attuali indicatori dei nuovi squilibri nel mercato del lavoro, ai dati della crescita sostenibile in armonia con gli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, le numerose sessioni in cui si articola la Conferenza forniranno indispensabili spunti di riflessione per innovare e modulare la preziosa funzione statistica sulla base delle odierne sfide globali che possono essere opportunamente superate mediante una collaborazione sinergica tra Istituzioni multilivello e società”.

Per questo il sistema statistico nazionale, aggiunge il Presidente, “svolge un ruolo essenziale nel determinare i progressi economici e sociali del Paese”e “rappresenta una proficua opportunità di dibattito tra attori e utilizzatori della statistica ufficiale per esaminare le questioni più rilevanti e attuali che essa oggi è chiamata ad affrontare”.

“Certo della piena riuscita della XV Conferenza nazionale di statistica e del raggiungimento dei risultati prefissati, rivolgo a tutti i presenti il più sentito augurio di buon lavoro, unitamente al mio partecipe saluto”, conclude.

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