“Possano tutti i prigionieri di questa guerra, tornare presto a casa”. E’ questo l’ultimo appello di Papa Francesco rivolto ai russi e agli ucraini al termine dell’Angelus di ieri, nei giorno dei Santi Pietro e Paolo. L’esortazione del Santo Padre nasce anche da una buona notizia: la liberazione di due religiosi redentoristi. Si tratta di Levytskyi e Bohdan Heleta, padri della congregazione del Santissimo Redentore che, arrestati nel 2022 a Berdyansk, nella serata di venerdì sono stati liberati insieme ad altre otto persone rilasciate dalla Russia in uno scambio di prigionieri con l’Ucraina. “Rendo grazie a Dio – ha detto il Papa – per la liberazione dei due sacerdoti greco-cattolici. Possano tutti i prigionieri di questa guerra tornare presto a casa!”Il Pontefice ha parlato “con dolore” per le “popolazioni ferite o minacciate dai combattimenti” e ha invitato alla preghiera affinché “Dio le liberi e le sostenga nella lotta per la pace.”
Anche il Presidente Zelenky ha ringraziato e riconosciuto gli “sforzi della Santa Sede per riportare a casa queste persone”. Mentre il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatloslav Shevchuk, più diretto, ha espresso in una nota “la gratitudine al Santo Padre, Papa Francesco, che ha contribuito personalmente alla liberazione dei nostri sacerdoti-redentoristi Bohdan e Ivan”.
L’attività diplomatica della Santa Sede
La liberazione dei prigionieri è una delle attività che il Vaticano, attraverso il cardinale Matteo Zuppi, incaricato direttamente dal Papa, sta svolgendo per alleviare i dolori della guerra. Un lavoro che, ha avuto modo di riferire di recente il cardinale Parolin, procede “lentamente” ma va avanti. E che, come attestano le ultime notizie, sta portando in qualche modo frutto. L’arcivescovo Shevchuck, nella sua nota, ricorda che “’oggi più di 28 mila civili ucraini sono prigionieri in Russia” tra giornalisti, medici, funzionari del governo autonomo locale, membri del clero, e figure culturali. “Tutti coloro che sono considerati dai russi come espressioni pericolose dell’identità ucraina”, afferma il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina esortando ad impegnarsi tutti per il rilascio dei prigionieri la cui detenzione “viola qualsiasi norma internazionale”.
Sanzioni Ue alla Bielorussia
Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Bielorussia per allineare diverse misure restrittive che l’UE sta già imponendo alla Russia per la sua guerra contro l’Ucraina e impedire a Mosca di aggirarle grazie alla cooperazione di Minsk. Le sanzioni includono il divieto di importare carbone, petrolio greggio (e qualsiasi altro prodotto minerale), oro, diamanti o elio dalla Bielorussia, e vietano anche agli altri paesi di esportare a Minsk beni e tecnologie che possono avere un doppio uso (sia militare che civile), nonchè prodotti che possono essere utilizzati per raffinare il petrolio e liquefare il gas naturale. Da parte sua la Bielorussia ha invece lamentato l’aumento di tensioni militari ai confini con l’Ucraina.
Dagli Usa 150mln di dollari
L’amministrazione Biden fornirà all’Ucraina armi e munizioni per un valore di 150 milioni di dollari, inclusi intercettori di difesa aerea Hawk e munizioni di artiglieria da 155 millimetri. Il pacchetto di aiuti dovrebbe essere annunciato domani, secondo quanto rivelato da alcuni funzionari, che hanno preferito di mantenere l’anonimato.
Gli Stati Uniti hanno iniziato a spedire i missili intercettori Hawk in Ucraina nel 2022 come aggiornamento dei sistemi missilistici di difesa aerea Stinger lanciati a spalla, un sistema più piccolo e a corto raggio. L’MIM-23 HAWK, acronimo di ‘Homing all the way killer’, è stato introdotto negli anni ’50 e aggiornato nel corso degli anni.
Missili nordcoreani ai russi
Un report consegnato e discusso al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite rivela di che è stato stabilito in modo “inconfutabile” che i resti di missili balistici trovati in Ucraina provengono dalla Corea del Nord. Gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali si sono scontrati con la Russia e la Corea del Nord durante la riunione, affermando che entrambi i Paesi hanno violato un embargo delle Nazioni Unite sulle esportazioni di armi da Pyongyang. La Russia ha respinto le “accuse infondate” e la RPDC ha liquidato l’incontro come “un atto estremamente sfacciato” per discutere “i presunti ‘trasferimenti di armi’ di qualcuno”.