Tre persone hanno accusato malesseri a causa di “strane precipitazioni” nella città di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina: lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare della città, Oleksiy Drozdenko. “Vicino alla stazione sono state registrate precipitazioni di natura incerta” ha spiegato Drozdenko, aggiungendo che “non si sono verificate situazioni di emergenza. Allo stesso tempo, tutti i servizi competenti, il Servizio statale di emergenza, continuano a lavorare e monitorare la situazione”. Mentre alza l’allerta anche l’Agenzia atomica (Aiea): “La perdita di una stazione di monitoraggio delle radiazioni non ha un impatto diretto sulla sicurezza” della centrale nucleare di Zaporizhzhia (Znpp), “ma fa parte di una continua erosione di una serie di misure di sicurezza durante la guerra che rimane una profonda fonte di preoccupazione”. Le parole preoccupate e preoccupanti sono del direttore generale dell’Agenzia Rafael Grossi, che ha commentato la distruzione della stazione di controllo della Znpp a Velikaya Znamenka avvenuta mercoledì a causa di un bombardamento. “Il funzionamento delle apparecchiature di monitoraggio delle radiazioni fuori sito è una parte essenziale della sicurezza nucleare in tutto il mondo – ha aggiunto Grossi -. Questi sistemi sono importanti per monitorare continuamente i livelli di radiazione e, in caso di emergenza, per valutare rapidamente l’impatto radiologico in atto e potenziale e quali azioni protettive potrebbero essere necessarie.”
Cremlino: pessimi rapporti con Ue
Intanto la Commissione europea, tra i suoi ultimi atti, ha erogato quasi 1,9 miliardi di euro di prefinanziamenti nell’ambito dello Strumento per l’Ucraina. La somma porta il totale a 7,9 miliardi di euro il sostegno totale dell’Ue già trasferito a Kiev da quando lo strumento è diventato operativo a marzo. I nuovi finanziamenti – spiega la Commissione – sosterranno la stabilità macrofinanziaria dell’Ucraina nell’attuazione delle riforme strutturali cruciali a lungo termine nell’ambito del Piano Ucraina, il piano di riforma e crescita dell’Ucraina per i prossimi quattro anni, che è stato valutato positivamente dalla Commissione e dal Consiglio. Quanto alle ventilate nuove nomine il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha criticato la premier estone Kaja Kallas, candidata ad Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, affermando che “non ha ancora dimostrato inclinazioni diplomatiche” e l’ha accusata di essere “ben nota” per “dichiarazioni assolutamente inconciliabili e talvolta anche sfrenatamente russofobe”.
Le nuove nomine ai vertici della Ue nulla cambierà nelle relazioni tra l’Unione e Mosca, e le prospettive rimangono “pessime”, ha detto il portavoce del Cremlino. Ieri il Servizio di frontiera della Bielorussia e il ministero della Difesa del Paese hanno annunciato misure per rafforzare ulteriormente il confine con l’Ucraina dopo un incidente con un presunto drone ucraino.
Slovacchia ora senza difesa aerea
Intanto si scoprono dei fronti nei paesi europei: la Slovacchia ora lamenta di non av più sistemi di difesa aerea perché sono tutti stati consegnati all’Ucraina. Il Presidente Peter Pellegrini, in una conferenza stampa con il Segretario Nato, Jens Stoltenberg, ha dichiarato: “Per la Slovacchia è ora fondamentale negoziare con voi e con gli alleati della Nato su proteggere il nostro spazio aereo. Perché poco dopo l’inizio della guerra, abbiamo consegnato i due sistemi antimissile Air Defense System S300. Abbiamo consegnato tutti i nostri jet da combattimento. Quindi in questo momento, lo spazio aereo è protetto dalle forze della Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria, con le quali siamo molto grati”. E ha aggiunto: “Ma in questo momento, non c’è sul nostro territorio alcun sistema antimissile, in passato c’erano Patriots e un Samp/T Mamba dall’Italia, ma poi poco a poco sono andati tutti altrove, forse tutti in Ucraina – ha spiegato -. Quindi in questo momento è fondamentale per la Slovacchia trovare la soluzione su come difendere il nostro spazio aereo perché possono succedere molte cose in futuro e non andrebbe bene se il fianco orientale di questo paese e della Nato, e persino un paese che ha un confine con la nostra vicina Ucraina, fosse non protetto”. “Quest’anno celebriamo 20 anni di Slovacchia nella Nato ed è per noi una storia di successo e spero che rimarrà tale anche per il prossimo anno”.
Biden e Trump sulla guerra
E sulla guerra russo-ucraina si è focalizzato anche in parte il dibattito tra i candidati presidenti degli Stati Uniti: Joe Biden e Donald Trump. “Putin è un criminale di guerra e non si fermerà all’Ucraina. Vuole ripristinare l’impero sovietico” ha detto Biden mentre Trump ha sostenuto che proprio“Biden ha incoraggiato l’invasione dell’Ucraina perché, con il ritiro dall’Afghanistan, gli Usa si sono mostrati deboli e Putin si è detto ‘a questo punto mi prendo l’Ucraina’. E lo stesso discorso vale per l’attacco di Hamas a Israele”.