Dopo le affermazioni del consigliere per la sicurezza israeliana, Tzachi Hanegbi, che ha parlato del governo futuro della Striscia di Gaza, arriva una risposta di Hamas che ribadisce come il “destino del popolo palestinese” dopo “la sconfitta della criminale aggressione” sarà deciso “dallo stesso popolo palestinese e da nessun altro”. Hanegbi aveva parlato di “un governo locale ben disposto a vivere accanto a Israele e appoggiato dai Paesi arabi moderati”, mentre Hamas retoricamente sottolinea: “La loro coraggiosa resistenza taglierà le mani all’occupazione che cerca di interferire nel destino e nel futuro del nostro popolo”. Il braccio di ferro, secondo i media israeliani, sembrerebbe dovuto al fatto che Hamas ritiene che l’Amministrazione Biden aumenterà la pressione su Israele per un accordo di tregua solo quando l’esercito israeliano avrà completato i combattimenti a Gaza e soprattutto a Rafah. A giudizio di alcune fonti arabe (anonime) quando l’Idf annuncerà la fine delle azioni a Rafah, allora diventerà più forte la spinta per l’accordo.
Gallant: guerra con Hamas, Hezbollah e Iran
Il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, che mentre lasciava gli Stati Uniti, dove è stato per una visita ufficiale, ha dichiarato: “Sosteniamo fermamente l’accordo del presidente Biden, che Israele ha accettato, e ora Hamas deve accettare, o subirne le conseguenze”. “Siamo impegnati a riportare a casa gli ostaggi. Senza eccezione. Ci impegniamo a difendere la nostra gente. Ma sia chiaro – ha aggiunto – che la nostra guerra non è contro il popolo di Gaza. La nostra guerra non è contro il popolo libanese. La nostra guerra è contro Hamas, Hezbollah e il loro sostenitore: il regime iraniano”.
Malati da evacuare
Dalle Nazioni Uniti, invece, arriva un nuovo allarme con parole altrettanto fuori controllo. La prospettiva che il conflitto si estenda al Libano sarebbe “potenzialmente apocalittica.” Lo ha detto, a Ginevra, Martin Griffiths, il cui mandato scade alla fine del mese. Mentre per l’Oms la chiusura del valico di Rafah tra Egitto e Striscia di Gaza ha impedito l’evacuazione medica di almeno 2.000 pazienti. Rik Peeperkorn, rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’enclave palestinese e la Cisgiordania ritiene che almeno 10.000 persone hanno bisogno di essere evacuate da Gaza: “Abbiamo bisogno di più percorsi per l’evacuazione di emergenza medica e vorremmo vedere Kerem Shalom e altri valichi aperti”.
I razzi e gli esplosivi indiani
Al Jazeera, la tv araba, ha rivelato documenti secondo i quali l’India fornisce a Israele razzi ed esplosivi. L’emittente cita in particolare il caso del cargo Borkum, diretto al porto israeliano di Ashdod e bloccato a metà maggio in Spagna, che trasportava esplosivi caricati un mese prima a Chennai, la capitale dello stato indiano del Tamil Nadu, e quello del Marianne Danica, anch’esso partito dalla stessa città con 27 tonnellate di esplosivi. I documenti sarebbero stati forniti dal Solidarity Network Against the Palestinian Occupation (RESCOP), e mostra un video dove si distinguono i resti di un missile esploso sul campo per rifugiati delle Nazioni Unite a Nusseirat, Gaza, il 6 giugno, dall’etichetta chiaramente leggibile: “Made in India”. Il presidente dell’azienda indiana Premier Explosives LimitedT Chowdary, in un incontro online con gli investitori a fine maggio, avrebbe ammesso che le esportazioni verso Israele continuano anche durante la guerra a Gaza, sottolineando che l’ultimo quadrimestre ha visto un guadagno altissimo.
Fondo norvegese: no a produzioni di guerra
Mentre il più grande fondo pensione norvegese ha dichiarato di aver disinvestito dal gruppo industriale statunitense Caterpillar a causa del rischio che le sue attrezzature fossero utilizzate dall’esercito israeliano a Gaza. “Per molto tempo, la Caterpillar ha fornito bulldozer e altre attrezzature che sono state utilizzate per demolire le case e le infrastrutture palestinesi per aprire la strada agli insediamenti israeliani”, ha dichiarato in un comunicato Kiran Aziz, a capo degli investimenti responsabili della Klp. “È stato anche affermato che le attrezzature dell’azienda sono utilizzate dalle Forze di Difesa Israeliane (Idf) in relazione alla campagna militare a Gaza dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno.”