Negli ultimi 17 mesi sono stati quasi 60mila i lavoratori senza contratto e costretti all’irregolarità nel nostro Paese. A questi dati sul lavoro nero, si sommano i numeri relativi all’evasione fiscale riportati dalla Guardia di Finanza nel suo ultimo bilancio operativo, pubblicato in occasione del 250esimo anniversario delle Fiamme Gialle.
Il dossier copre un periodo di circa 17 mesi, che va da gennaio 2023 al 31 maggio 2024. Circa un anno e mezzo in cui la Guardia di Finanza ha individuato esattamente 59.539 lavoratori irregolari. Si tratta di aumento significativo del 32%, rispetto ai dati raccolti nel precedente bilancio in cui i lavoratori in nero individuati dalle Fiamme Gialle erano circa 45mila.
I numeri dell’evasione fiscale
Agli allarmanti dati emersi dalle indagini sul lavoro irregolare, si aggiungono quelli relativi all’evasione fiscale. Nel suddetto periodo, la Guardia di Finanza ha scoperto 8.738 evasori all’interno dei confini italiani. E a livello internazionale, sarebbero più di mille i casi di evasione tra residenze fiscali fittizie, possesso illegale di capitali all’estero e manipolazione dei prezzi di trasferimento. Il numero di individui e di imprese totalmente sconosciuti al Fisco è rimasta pressoché invariata rispetto al precedente accertamento, che era pari a 8.900.
Per quanto riguarda i beni frutto dell’evasione fiscale, la Guardia di Finanza ha sequestrato ben 8,3 miliardi di euro. Si tratta di un aumento di 3 miliardi e mezzo rispetto al periodo precedente in cui il valore dei beni sequestrati ammontava a 4,8 miliardi. I controlli effettuati nell’ambito del contrasto all’evasione e alle frodi fiscali hanno permesso di denunciare quasi 20mila soggetti per reati tributari e di arrestarne oltre 400.
Le truffe ai danni della Stato
Dal dossier della Gdf emerge anche il dato relativo ai danni alle casse dello Stato; ammonta a circa due miliardi di euro la cifra derivante da truffe sui fondi destinati a famiglie e imprese. Infatti, nel corso del loro lavoro di indagine sulla spesa pubblica, le Fiamme gialle hanno segnalato alla Corte dei Conti più di 6mila persone responsabili dei buchi nei conti pubblici. In particolare, più di un miliardo di euro è stato ‘sfilato’ dai fondi destinati a pensioni e sanità, mentre altri 812 milioni sono stati sottratti dai fondi europei. Le truffe ai danni dello Stato hanno riguardato anche gli stanziamenti previsti per la Politica Agricola Comune, per un valore pari a 110 milioni di euro.