domenica, 17 Novembre, 2024
Ambiente

Marvasi: “Chi tutela il territorio tutela la vita”

‘Polsi Ambiente 2024’, nel panel dedicato alle bonifiche incontro tra i massimi esperti del settore

“Tutela dell’ambiente, tutela della vita”. Questo il titolo che il moderatore Tommaso Marvasi, già Presidente del Tribunale delle Imprese di Roma, darebbe al panel ‘Bonifiche ambientali e salvaguardia del territorio’ (dal punto di vista giuridico) che si è tenuto all’interno dell’evento ‘Polsi Ambiente 2024’, il convegno nazionale dedicato all’ecologia e organizzato dal nostro quotidiano e fortemente voluto dall’Avvocato Tommaso Marvasi (omonimo del Presidente di cui sopra).

Un titolo che, nelle parole del Presidente, riassume quella che è stata una lunga conversazione tra i massimi esperti del settore all’interno dell’affascinante biblioteca Gaudio Incorpora – Palazzo Nieddu di Locri, in Calabria, con un focus chiaro sul binomio tra salvaguardia della natura e salute umana.

Disboscamenti e sversamenti

Dunque, “chi tutela l’ambiente tutela la vita” può essere definito come lo slogan di quanto venuto fuori dalla prima giornata di ‘Polsi Ambiente 2024’ (oggi, come vedremo, ci sarà l’ultimo appuntamento della tre giorni dell’evento). Uno slogan derivato dall’intervento di uno dei relatori, Maurizio Ascione, Magistrato presso il Tribunale di Milano. Proprio il Pm meneghino (ma napoletano d’origine) ha spiegato come la situazione, sia a Nord che a Sud, è gravissima, sia sotto il piano dei disboscamenti sia su quello degli sversamenti di sostanze tossiche. Un danno, secondo Ascione, che va a colpire “un territorio pieno di bellezze storiche e naturali”. Il Magistrato, che spera che la sua azione possa portare a una “sensibilizzazione reale, seria, responsabile ed effettiva sulla questione, che arrivi a tutti i livelli, non soltanto quello istituzionale, ma anche quello imprenditoriale, culturale, della scienza” ha anche posto l’accento su un panorama molto più ampio su cui agire: “Serve una sinergia che vada oltre i confini della nazione – ha affermato – occorre partire dall’Europa. Il problema ambiente, l’allarme clima, non possono essere gestiti a livello autarchico, bisogna collegarci insieme agli altri paesi dell’Unione Europea. Bisogna farsi portatori di certi obiettivi, e trascinare quelle nazioni più neglette, che sembrano essere resistenti a una svolta culturale, per salvare il pianeta. Bisogna partire dal nostro piccolo, che non è più l’Italia ma l’Europa”.

Problemi per la popolazione

Ascione, come ricordato dal Presidente Marvasi, “ha fatto moltissimo nel suo lavoro e ha posto l’accento su una questione fondamentale: questi danni non sono limitati alle persone che lavorano nell’industria ma, come si è visto ultimamente all’Ilva, questo pericolo industriale si è espanso a tutta la popolazione circostante gli impianti. Per questo se si tutela l’ambiente si tutela la vita delle persone”. Non solo nelle aule di tribunale, ma anche attraverso la scrittura Ascione sta cercando di sensibilizzare. Il suo libro dal titolo ‘Questa capacità di sorridere e piangere’, gli è valso il premio dedicato alla narrativa ‘Il ponte della legalità’ nella sezione saggi, premio organizzato da ‘IusArteLibri’ e ideato da Antonella Sotira. Nel saggio, come descritto dallo stesso autore, “ho voluto dire che con maggiore lealtà e sensibilità, nel rapporto intergenerazionale, da padre in figlio, bisogna discutere della tutela ambientale, per non lasciare alle generazioni future un pianeta non più abitabile e per far sì che i diritti umani siano finalmente rispettati”. Con le ultime riforme legislative e le istanze europee, ha ricordato, “si capisce chiaramente che vi è una corrispondenza tra la tutela dell’ambiente e quella dell’essere umano. Proteggere l’ambiente ha una ricaduta sugli stessi diritti umani”.

Danni senza colpevoli

Il moderatore dell’incontro Marvasi, proseguendo la sua disamina sulla giornata di riflessione, a riguardo della situazione attuale in Italia ha sottolineato come già dal primo intervento dell’evento, quello del Professor Franco S. Toni di Cigoli, dell’University of London, si sia capito qual è il problema fondamentale: “La legislazione europea dice che i danni ambientali li debba pagare chi li causa. Purtroppo, però, non sempre costui è rintracciabile, anche giuridicamente. Di Cigoli ha evidenziato quanto sia difficile rintracciare gli autori di un danno ambientale. Ha evidenziato anche delle possibilità, come quella di un’assicurazione”. ù

L’intervento di Rotondi

In collegamento, poi, è intervenuto l’Onorevole Gianfranco Rotondi, Segretario di ‘Democrazia Cristiana con Rotondi’, da sempre vicino a queste tematiche come ha ricordato Marvasi: “Rotondi ha una competenza e conoscenza dei luoghi, soprattutto per essere stato tra i fondatori di questa iniziativa. Ha parlato di come l’Italia sia ricchissima di luoghi ameni dal punto di vista paesaggistico. Non è sempre facile coniugare la salvaguardia del territorio e quello che impone l’Europa sul tema. Un esempio sono le pale eoliche. Strutture che servono per l’energia pulita ma che pongono grossi problemi dal punto di vista ambientale e paesaggistico”.

L’eolico selvaggio

Proprio la questione relativa alle pale eoliche è stata al centro di molti contributi degli esperti, soprattutto per quanto riguarda l’impatto ambientale e lo smaltimento dei materiali. Tra questi, quello dell’Avvocato Fabiana Seghini (del Foro di Roma), la quale, ha ricordato Marvasi, “ha rappresentato un quadro tragico della situazione. Nelle sue parole – ha proseguito il Marvasi – si è capito come questi parchi eolici, sempre più diffusi in Italia e in Europa, abbiano una vita media di 15 anni. Una volta dismessi, però, non si sa come smaltire molti dei materiali, praticamente indistruttibili”. Il problema non riguarda solo le gigantesche torri: “Le basi di cemento per sostenere le pale, che superano anche i 200 metri di altezza, non si sa come trattarle. Nella zona di Lamezie, ad esempio, c’è un parco con queste strutture di cemento. Quando le pale eoliche finiranno il loro ciclo di vita, non si sa che fine faranno. Forse verranno ricoperte da terra ma quei terreni agricoli saranno irrecuperabili”.

Una questione ambientale ma anche legislativa, che spesso vede la legge fermarsi proprio all’ideazione e messa in funzione di un impianto, ma che non incide sul dopo-vita dello stesso.

Il tema della legislazione

Sul tema giuridico, ha proseguito Marvasi, è intervenuta Tiziana Gualtieri, Magistrato e Ispettore del Ministero della Giustizia, la quale “fa parte di un gruppo di lavoro europeo che si occupa di studiare come si può intervenire, in maniera legislativa, sulla tutela dell’ambiente. Il gruppo è composto da rappresentanti di varie nazioni e porteranno una relazione ai vari Ministeri dell’Ambiente, per far pervenire, poi, alla Commissione europea i risultati e l’indirizzo che dovrebbero prendere per la bonifica e la tutela dei territori”.

La tutela dei cittadini

Una tutela che riguarda sempre di più i cittadini, coinvolti in disastri, dovuti dai cambiamenti climatici, oramai all’ordine del giorno. Su questa questione è intervenuto Vincenzo Vitalone, Magistrato e Consigliere giuridico presso il Consiglio dei Ministri, il quale ha concluso anche la giornata di dibattito. “Vitalone si sta occupando dei danni causati dal dissesto idrogeologico in Italia – ha ricordato Marvasi -. Ha collegato quella che è la necessità della tutela con quella che è la necessità dei rimedi del dissesto idrogeologico, dovuto ad esempio, alle inondazioni”.

Relatori e ospiti illustri

Al convegno di venerdì pomeriggio hanno preso parte anche il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Locri Carmela Neri, l’Assessore alla Cultura del Comune calabrese Domenica Bumbaca, il Presidente Rnf Calabria Leda Badolati, il Professor Paolo Carnuccio dell’Università di Catanzaro, il Professor Marco Schirripa dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’Avvocato Paolo Gemelli del Foro di Roma, il Professor Antonio Pileggi dell’Università di Tor Vergata.

Oggi è la giornata conclusa della manifestazione ‘Polsi Ambiente 2024’, che si è avvalsa tra l’altro della collaborazione di PolieCo e Gal Terre Locridee. Dalle 9.30 ci sarà un giro naturalistico dell’Aspromonte, con una visita della Base Militare Usaf dismessa, nel territorio di Roccaforte del Greco, contrada Nardello.

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